Trentanove ingressi, quattro parroci alla prima esperienza e tre nuovi monsignori. \u00c8 questo il bilancio del rimodellamento interno all\u2019archidiocesi di Spoleto-Norcia, annunciato in giugno, che avr\u00e0 la sua conclusione domenica 31 ottobre con l\u2019insediamento ufficiale di don Emo Moretti nella parrocchia di Bastardo. L\u2019arcivescovo Boccardo ha chiesto ad alcuni sacerdoti di occuparsi di pi\u00f9 comunit\u00e0. A tutti ha ricordato come il cambio pastorale sia anche un momento di grazia, che porta a rifocalizzare l\u2019attenzione sull\u2019unico Buon Pastore che \u00e8 Ges\u00f9, prendendo coscienza del fatto che i preti sono solo annunciatori del Suo messaggio.Sono stati chiamati a reggere per la prima volta una comunit\u00e0: don Mauro Lironi, don Claudio Vergini, don Giovanni Cocianga e, sebbene gi\u00e0 alla guida di un santuario, don Sem Fioretti, finora mai investito della carica di parroco. Per loro, ha ricordato l\u2019Arcivescovo, dopo varie esperienze al seguito di validi sacerdoti, ora si tratta di assumersi le responsabilit\u00e0. Da settembre, sono poi stati annunciati tre nuovi monsignori: don Lanfranco Chiaretti, don Oreste Baraffa e, proprio marted\u00ec scorso, don Vincenzo Alimenti. Gli ingressi dell\u2019ultima settimanaMercoled\u00ec 6 ottobre \u00e8 stato don Mauro Lironi a entrare nella parrocchia di Polino. \u201cUna comunit\u00e0 cristiana si riconosce nella carit\u00e0 – ha subito puntualizzato. – Sono contento di essere stato assegnato qui, dove ci si adopera per gli altri\u201d. Sabato 9 ottobre \u00e8 stata festa a Monteleone di Spoleto per don Saverio Saveri, gi\u00e0 parroco della vicina Poggiodomo. Don Artemio Bastianini \u00e8 poi entrato a Civita di Cascia: dopo circa venti anni di una presenza non stabile, torna dunque il parroco \u201cspalmato\u201d in dieci frazioni, come ha ricordato don Bastianini. Don Riccardo Scarcelli, parroco di Cesi, ha preso possesso della comunit\u00e0 di Portaria di Acquasparta. La sera, don Claudio Vergini \u00e8 stato immesso dall\u2019Arcivescovo nella parrocchia di S. Sabino in Spoleto, in occasione della festa della Madonna del Rosario. \u201c\u00c8 giovane e continuer\u00e0 a studiare \u2013 ha detto il presule \u2013 perch\u00e9 abbiamo bisogno di sacerdoti formati, ma trover\u00e0 il modo di essere presente come si richiede per una parrocchia\u201d. Domenica 10 ottobre, a Beroide, \u00e8 giunto don Francesco Rossi. Doppio ingresso per don Oreste Baraffa, a Trevi e Borgo Trevi; e domenica ha ricevuto la notizia di essere stato insignito del titolo di \u201cmonsignore\u201d. Momenti di commozione quelli che lo hanno colto, per i ricordi rievocati dai parrocchiani e dal sindaco Giuliano Nalli, sposato da mons. Baraffa ventitre anni fa. Con don Oreste ci sar\u00e0 come vice – parroco il giovane don Mirco Boschi, ultimo sacerdote ordinato in diocesi. Ha concluso questa domenica di festa l\u2019ingresso di don Giovanni Cocianga a San Giacomo di Spoleto. Un pieno di gente. Non \u00e8 voluta mancare a questo momento di gioia la famiglia del sacerdote. I ragazzi dell\u2019oratorio hanno accolto il nuovo parroco con un dono: una bicicletta che lo possa condurre facilmente da tutte le sue \u201cpecorelle\u201d. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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