{"id":8810,"date":"2010-10-15T00:00:00","date_gmt":"2010-10-15T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=8810"},"modified":"2015-06-16T12:51:10","modified_gmt":"2015-06-16T10:51:10","slug":"tutta-la-scrittura-ispirata-da-dio-e-utile","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/tutta-la-scrittura-ispirata-da-dio-e-utile\/","title":{"rendered":"Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, \u00e8 utile"},"content":{"rendered":"

Paolo ricorda al suo discepolo Timoteo che tutta la Scrittura \u00e8 ispirata da Dio e diventa quindi oggetto di fede, tenendo ovviamente conto dei diversi generi letterari, e cio\u00e8 della sua complessit\u00e0 e storicit\u00e0; ma \u00e8 anche \u201cgiovevole per insegnare, riprendere, correggere, educare nella giustizia\u201d. \u00c8 una affermazione che colloca la Parola di Dio al cuore della nostra fede, ma anche dei comportamenti e dei parametri educativi che ne derivano. Non possiamo quindi fare a meno di questa Parola, che per i credenti in Cristo \u00e8 diventata persona storica concreta in Ges\u00f9, di cui la Chiesa trasmette al vivo l\u2019insegnamento. La nuova evangelizzazione, della quale la societ\u00e0 e la stessa Chiesa hanno oggi urgente bisogno, non pu\u00f2 non partire, nella sua marcia verso la Verit\u00e0, dalla Parola di Dio incarnata in Ges\u00f9. Talvolta, anzi, argomentare su Dio pu\u00f2 essere difficile, perch\u00e9 non \u00e8 sempre agevole parlare oggi, in tempi fluidi e contraddittori, di realt\u00e0 trascendenti con argomentazioni logiche e metafisiche.<\/p>\n

Ma parlare di Ges\u00f9, personaggio ben documentato nella nostra storia, pu\u00f2 essere talora pi\u00f9 efficace, perch\u00e9 si tratta d\u2019un linguaggio pi\u00f9 concreto. E questo potrebbe comportare anche l\u2019uso di \u201cnuovi linguaggi\u201d per parlare oggi di Dio, mistero ineffabile, a chi \u00e8 lontano dalla esperienza religiosa e, per cultura o per mala educazione, ha bisogno quasi di \u201cimparare\u201d una nuova lingua, trovando la lingua religiosa tradizionale un po\u2019 desueta. A Timoteo perci\u00f2 Paolo dice: \u201cRimani saldo nelle cose che hai imparato e che credi fermamente fin da bambino, e ricorda da chi le hai apprese\u201d. La memoria torna di nuovo a nonna Loide e a mamma Eunice, ricordate espressamente nella prima lettera (1 Tim<\/em> 1,5). \u00c8 di fondamentale importanza l\u2019educazione alla conoscenza di Ges\u00f9 e del suo Vangelo data dalla famiglia, chiamata in prima istanza non solo a generare figli e a far germogliare la fede nel loro cuore, ma, vista la consuetudine di vita che c\u2019\u00e8 con i figli piccoli, anche a trasmettere valori sul piano sociale e religioso.<\/p>\n

\u00c8 il tema, oggi drammatico, dell\u2019educazione dei figli dalla prima et\u00e0 all\u2019adolescenza, alla giovinezza. Occorre che ci sia una vera e propria mobilizzazione delle Loidi e delle Eunici di oggi (nonne e mamme e zie) per la educazione al senso del sacro, del divino, del mistero, della preghiera sia dei piccoli che dei fanciulli, senza fiabe e senza superfetazioni del devozionale. Siamo grati all\u2019apostolo Paolo per il tono confidenziale delle sue lettere private a singole persone, perch\u00e9 ci trasmettono squarci di vita cristiana vissuta. La prima e la terza lettura ci propongono di nuovo il tema della preghiera nel suo aspetto di continuit\u00e0 e di insistenza. \u00c8 insistente e durevole nel tempo sia la preghiera di Mos\u00e8 aiutato da Aronne e Cur, nella lotta decisiva di Giosu\u00e8 con gli Amaleciti; sia la richiesta assillante della vedova al giudice ingiusto perch\u00e9 faccia giustizia nel suo caso.<\/p>\n

Del resto \u00e8 Ges\u00f9 stesso che ci raccomanda di pregare \u201csempre\u201d, \u201csenza stancarci\u201d (Lc<\/em> 18, 1-8), e ci d\u00e0 l\u2019esempio \u201cpassando la notte in orazione\u201d (Lc<\/em> 6,1,3). Per questo, aggiunge Paolo, \u201cla vera vedova si consacra alla preghiera giorno e notte\u201d (1 Tim<\/em> 5,5). Ges\u00f9 conclude la sua parabola con una domanda all\u2019apparenza inquietante: \u201cIl Figlio dell\u2019uomo, quando verr\u00e0, trover\u00e0 la fede sulla terra?\u201d. L\u2019evangelista Luca, che riporta questa domanda di Ges\u00f9, non vuole tanto creare pessimismo, quanto esortare i cristiani a mantenersi saldi e forti nella fede, motivandola sempre pi\u00f9. L\u2019entusiasmo del neofita \u00e8 solitamente alto nei cominciamenti, ma, proprio perch\u00e9 \u00e8 anche un fatto fondamentalmente emotivo, tende un po\u2019 alla volta a raffreddarsi.<\/p>\n

Occorre quindi far diventare la preghiera una vera abitudine dello spirito, cos\u00ec come gli asceti ci hanno insegnato vivendo costantemente alla presenza di Dio, desiderandolo appassionatamente (\u00e8 il senso del pregare sempre secondo Agostino), invocandolo con le giaculatorie (da jaculum) che sono rapidi strali di amore, ritornando alla contemplazione silenziosa dinanzi all\u2019eucarestia, per auspicare al termine del nostro periplo l\u2019incontro faccia a faccia con il Signore. Occorre anche tornare alla preghiera in famiglia, e cio\u00e8 ad una prassi che in passato era normale, con la recita quotidiana del rosario, o ad altre forme possibili di preghiera lodevolmente sperimentate (lodi e vespri in famiglia, Parola di Dio partecipata da genitori e figli…). La famiglia infatti \u00e8 \u201cChiesa domestica\u201d (LG<\/em> 11), della quale sono ministri, in virt\u00f9 del sacramento del matrimonio, proprio i genitori, che celebrano quotidianamente con i figli il loro rationabile obsequium o culto spirituale (Rom<\/em> 12,1).<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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