{"id":879,"date":"2012-02-24T00:00:00","date_gmt":"2012-02-24T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=879"},"modified":"2012-03-29T10:19:12","modified_gmt":"2012-03-29T10:19:12","slug":"nessuno-come-noi-ma","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/nessuno-come-noi-ma\/","title":{"rendered":"Nessuno come noi. Ma"},"content":{"rendered":"

Sabato 18 febbraio, ore 20.15. A Santa Maria al Corso \u00e8 appena terminata la Messa dei giovani. Mi si avvicina Giancarlo. Tra noi due c\u2019\u00e8 un\u2019amicizia Doc, corroborata da diversit\u00e0 di vedute su diverse questioni, ma invecchiata a lungo in botti di rovere (ci siamo incontrati la prima volta qualcosa come 64 anni fa!): il rovere di una reciproca, fortissima benevolenza. Oggi io sono un catorcio, lui \u00e8 un distinto professionista, pensionato, che fa l\u2019occhiolino per via di una piccolo malanno da quelle parti. \u201cA don A! – dice Giancarlo – e finiscila co\u2019 \u2018sta storia della Chiesa che (lo ripeti dalla notte dei tempi!) senza i poveri \u00e8 solo una congrega di buontemponi! In fondo nessun\u2019altra realt\u00e0 sulla faccia della Terra ha fatto per i poveri quello che ha fatto la Chiesa!\u201d Vero, verissimo. E bisogna esserne orgogliosi, orgogliosissimi. Nessuno mai come la Chiesa. Fu questo il dato che colp\u00ec sia Montanelli che Giorgio Bocca quando, lasciata da parte la macrostoria, in giro per le estreme periferie di Milano vollero verificare chi si occupasse dei poveri. Ma il problema \u00e8 un altro. Innescando nel cuore della sua proposta di vita la sua utopia allo stato incandescente (\u201cSiate perfetti come perfetto \u00e8 il Padre che \u00e8 nei cieli\u201d), il Maestro di Nazareth ci ha resi incontentabili, come Chiesa. Incontentabili i santi. San Francesco che, rotolandosi sui prati de La Verna, guaisce come un cane: \u201cSignore, parla a questo povero peccatore\u201d. Ubaldo che negli ultimi cinque anni della sua vita, quando una spaventosa malattia gli aveva coperto il corpo di pustole minute che emettevano un siero denso e maleodorante, ogni momento piangeva i suoi peccati. Alfonso Maria de\u2019 Liguori che, prima dell\u2019ultima pace, pareva impazzito dalla paura: lui, l\u2019autore di Tu scendi dalle stelle, temeva che Dio lo abbandonasse (?!).A volte, calando dai vertici dove sono maturate, queste sensazioni contagiano anche noi, mezze calzette. Ci turbano. Poi, finito il turbamento, sul tavolo rimangono due domande. Prima domanda: \u00e8 vero che per i poveri nessuno ha fatto quello che ha fatto la Chiesa, ma l\u2019enorme potenziale del quale in questa direzione la Chiesa dispone \u00e8 stato utilizzato tutto? No, assolutamente no. Da san Benedetto Labre a Chiara Amirante, dal santo che si \u00e8 fatto straccione fra gli straccioni alla bella ragazza che ha trovato infinitamente pi\u00f9 belle della sua le facce dei poveri, \u00e8 tutta una gamma di esperienze esaltanti, che dice: no, quel potenziale non \u00e8 stato utilizzato tutto. Seconda domanda: quando la storia impone alla carit\u00e0 della Chiesa una virata di 90\u00b0, riusciamo a sterzare senza mugolii di fatica e ad impiegare l\u2019enorme patrimonio di bene per i poveri che ci \u00e8 stato donato in una direzione nuova, e magari ancora pi\u00f9 feconda sul piano dell\u2019evangelizzazione? Due domande che l\u2019avvento del Welfare State ha riproposto in maniera nuova.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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