{"id":8780,"date":"2010-10-01T00:00:00","date_gmt":"2010-10-01T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=8780"},"modified":"2010-10-01T00:00:00","modified_gmt":"2010-10-01T00:00:00","slug":"la-sanita-in-umbria-potrebbe-risparmiare-e-funzionare-meglio","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/la-sanita-in-umbria-potrebbe-risparmiare-e-funzionare-meglio\/","title":{"rendered":"La Sanit\u00e0 in Umbria potrebbe risparmiare, e funzionare meglio"},"content":{"rendered":"

I recenti fatti di cronaca, riferiti come \u201cmalasanit\u00e0\u201d, riguardanti in particolare l\u2019ostetricia, mi offrono l\u2019occasione per riprendere una riflessione fatta sul nostro settimanale nel 1992 sulla riorganizzazione della rete ospedaliera in Umbria. Quando, cercando di mettere un po\u2019 di ordine tra i ritagli di giornale, mi \u00e8 capitato tra le mani l\u2019articolo citato mi son detto non \u00e8 cambiato proprio nulla in questi 18 anni, anzi potremmo dire che la situazione si \u00e8 aggravata senza che i responsabili della Sanit\u00e0 regionale che si sono succeduti abbiano cercato di razionalizzare con intelligenza. Il punto da cui sono partito sono i gravi fatti di cronaca che hanno funestato momenti che in genere sono di immensa gioia, di meraviglioso stupore, di festa familiare: la nascita di uno o pi\u00f9 figli! Intendo limitare la mia analisi e riflessione all\u2019ostetricia, in quanto penso di avere la competenza necessaria e l\u2019esperienza di pi\u00f9 di 32 anni di servizio in un reparto di Ostetricia che non ha avuto nulla da invidiare ad altri reparti della regione e non solo. Uno dei fatti di cronaca ci fa capire chiaramente che il reparto di Ostetricia ( o la clinica privata in quel caso) sotto casa o a due passi da casa non \u00e8 nel 2010 il posto migliore, pi\u00f9 sicuro per la donna e per il bambino dove andare a partorire, specialmente per chi ha gi\u00e0 fatto due tagli cesarei. Il ministero della Sanit\u00e0 aveva da molti anni invitato le Regioni a chiudere i reparti di Ostetricia con meno di 500 parti all\u2019anno, ma qui in Umbria in questi anni, oltre a mantenere in vita i reparti esistenti, se ne sono costruiti di nuovi! \u00c8 indubbio che un ospedale in un Comune rappresenti una significativa fonte di lavoro non solo per i dipendenti dell\u2019ospedale, ma anche per i commercianti ed i servizi ad esso vicini, oltre che la possibilit\u00e0 per i politici di sistemare pi\u00f9 \u201camici\u201d nei posti apicali (primari, direttori sanitari\u2026) e di gestire l\u2019acquisto di attrezzature, ma lo scopo primo di un servizio ospedaliero \u00e8 quello di offrire una risposta di salute sicura secondo gli standard oggi possibili in un Paese avanzato come il nostro. Faccio un esempio nell\u2019Asl 3 che conosco meglio: esistono due punti nascita. Anche il pi\u00f9 miope degli osservatori si pu\u00f2 rendere conto della differenza di offerta e di garanzie che da decenni esiste tra i due reparti. Perch\u00e9, allora, mantenere questo stato di cose, quando si pu\u00f2 offrire a tutta la popolazione dell\u2019Asl 3 un\u2019assistenza ostetrica ancora migliore all\u2019esistente, unificando i due punti nascita? Ci\u00f2 comporterebbe il potenziamento dell\u2019organico, per cui il personale di entrambi i reparti non sarebbe pi\u00f9 costretto a fare turni logoranti accumulando ferie ed ore da recuperare; si potrebbe finalmente fare il turno doppio di guardia 24\/24 ore consentendo di intervenire in caso di taglio cesareo urgente, immediatamente, senza dover chiamare ed attendere l\u2019arrivo del personale in pronta disponibilit\u00e0. Tutto questo pu\u00f2 avvenire senza ulteriori spese, anzi risparmiando; e con le risorse risparmiate si potrebbe potenziare tutto il servizio ospedaliero con la guardia anestesiologica 24\/24 ore tutti i giorni e con il potenziamento della radiologia interventistica per poter contare tutti i giorni 24\/24 ore della possibilit\u00e0 di avere nei casi a rischio nell\u2019\u00e9quipe e nelle emergenze un collega che prontamente proceda ad una embolizzazione arteriosa quando metrorragie imponenti – che purtroppo in ostetricia possono verificarsi improvvisamente ed anche senza preavviso – non sono risolvibili con terapie mediche ed altre manovre ostetriche. Io credo che l\u2019assessore Riommi e la presidente Marini non possano ulteriormente rimandare questa razionalizzazione: sono all\u2019inizio della legislatura ed hanno tutto il tempo necessario per far comprendere e far sperimentare alle popolazioni interessate – organizzando una rete di trasporto adeguata per raggiungere in brevissimo tempo in caso di urgenza il reparto pi\u00f9 adeguato a rispondere ai bisogni sanitari dell\u2019utente – che quello che fanno \u00e8 per offrire a tutti le stesse opportunit\u00e0 di essere assistite nel modo migliore oggi possibile nella nostra Umbria. E non \u00e8 escluso che – se lo si voglia – razionalizzando anche l\u2019offerta dei servizi ambulatoriali, possa essere pi\u00f9 pronta e rispondente ai bisogni della popolazione. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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