{"id":8725,"date":"2010-09-17T00:00:00","date_gmt":"2010-09-17T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=8725"},"modified":"2015-06-16T14:21:54","modified_gmt":"2015-06-16T12:21:54","slug":"non-potete-servire-dio-e-mammona","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/non-potete-servire-dio-e-mammona\/","title":{"rendered":"Non potete servire Dio e Mammona"},"content":{"rendered":"

Ritorna, nella Parola di Dio che la Chiesa oggi ci offre, il tema di \u201cmammona\u201d, voce aramaica per dire la ricchezza idolatrata. La ricchezza fa balenare ai nostri occhi potenza, sicurezza, soddisfazioni d\u2019ogni genere, sovrana libert\u00e0 di fare quello che salta in testa, senza ostacoli da parte di nessuno. Davvero \u00e8 il dio in terra, efficiente ed efficace nelle sue insidie e suggestioni, tant\u2019\u00e8 vero che Ges\u00f9 ne parl\u00f2 pi\u00f9 volte per metterci in guardia. Quel mammona \u00e8 definito anche \u201cdi iniquit\u00e0\u201d perch\u00e9 solitamente nasce da ingiustizie (furto, sfruttamento, disonest\u00e0, ricatti, mafie) e determina schiavit\u00f9.<\/p>\n

Ovviamente non tutte le ricchezze sono di natura truffaldina, in quanto ci sono anche ricchezze frutto di lavoro onesto e intelligente. Ges\u00f9 comunque \u00e8 drastico: non si possono servire due padroni, Dio e la ricchezza. Ges\u00f9 usava con gli ipocriti parole di fuoco: \u201cGuai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta e sulla ruta (Matteo aggiunge anche: sull\u2019aneto e sul cumino) e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l\u2019amore\u201c (Lc<\/em> 11,42). Ma, continua l\u2019evangelista, \u201ci farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano queste cose e si facevano beffa di lui\u201d, confermando cos\u00ec il loro amore per l\u2019idolo. La prima lettura, che \u00e8 tratta dal rude profeta Amos, pastore e agricoltore di Tekoa, \u201cdifensore degli oppressi senza voce\u201d, descrive alcuni sotterfugi disonesti usati dai benestanti (bilance false, manomissione delle misure, aumento arbitrario del valore della moneta, vendita degli scarti di produzione, ecc.) per attirare i poveri dalla loro parte e comprarli poi con un paio di sandali! E tuttavia Dio rimane dalla parte del povero e ne prende le difese, come recita il Salmo responsoriale: Dio \u201csolleva l\u2019indigente dalla polvere, dall\u2019immondizia rialza il povero, per farlo sedere tra i principi\u201d.<\/p>\n

Molto comunque, nel fare giustizia, possono gli uomini chiamati a governare il popolo, cui noi dobbiamo rispetto per il servizio dell\u2019equit\u00e0 nella giustizia. Paolo, scrivendo a Timoteo, gli raccomanda prima di tutto che si facciano \u201cdomande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per i re e per tutti quelli che stanno al potere\u201d. Il motivo di questa preghiera, prioritaria e insistente, \u00e8 \u201cperch\u00e9 possiamo trascorrere una vita calma e tranquilla, con tutta piet\u00e0 e dignit\u00e0\u201d (1 Tim<\/em> 2,3). E questa, dice Paolo,\u201c\u00e8 una cosa bella e gradita\u201d, opera specifica del potere politico con la forza della legge e, se necessario, anche con rimedi coercitivi. Questo comportamento dei cristiani nei riguardi dell\u2019autorit\u00e0 civile \u00e8 molto interessante: n\u00e9 indifferenza n\u00e9 servilismo, ma sostegno al buon governo, perch\u00e9 promuova il bene comune in un contesto di libert\u00e0, di giustizia, di pace. Ritorna a proposito il criterio di Ges\u00f9, che \u00e8 di distinzione dei ruoli e di rispetto: \u201cDate a Cesare quel che \u00e8 di Cesare e a Dio quel che \u00e8 di Dio\u201d; un criterio riferito dai tre Vangeli sinottici di Matteo<\/em> 22,21, Marco<\/em> 12,16 e Luca<\/em> 20,24.<\/p>\n

Il conio della moneta \u00e8 di Cesare, ma il conio dell\u2019uomo, creato a immagine e somiglianza di Dio, \u00e8 di Dio. L\u2019uomo attende giustamente da Cesare la difesa della giustizia e dell\u2019onest\u00e0, e la promozione del bene comune, che \u00e8 il bene di tutti e non d\u2019una sola parte; ma non garantir\u00e0 mai a Cesare una sudditanza assoluta che spetta solo a Dio. E sar\u00e0 questo il motivo per cui tanti martiri dettero e continuano a dare la vita, difendendo cos\u00ec la libert\u00e0 e la dignit\u00e0 d\u2019ogni persona, creatura di Dio unica e irrepetibile. Tutti i cristiani sono chiamati a questa fierezza, che \u00e8 dono di Dio invocato ogni giorno, come Paolo chiede imperiosamente: \u201cVoglio che gli uomini e le donne preghino dovunque si trovino, alzando al cielo mani pure, senza ira e senza contese\u201d.<\/p>\n

Anche l\u2019ira e le contese, che fanno perdurare nel tempo l\u2019homo homini lupus<\/em> di Caino contro Abele, sporcano, come ogni altro peccato, la veste candida del nostro battesimo. Anche per questo motivo c\u2019\u00e8 da riscoprire la forza civilizzatrice e cristiana, oltre che sociale e politica, del perdono e della riconciliazione, prima ancora di fare il nostro atto di culto (Mt<\/em> 5,23). A tale forza purtroppo non si crede perch\u00e9 l\u2019ira obnubila la nostra mente, ma \u00e8 percorso da attivare sempre pi\u00f9 profondamente e insistentemente anche nelle contese sociali e politiche, se vogliamo veramente la pace.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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