{"id":8712,"date":"2010-09-10T00:00:00","date_gmt":"2010-09-10T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=8712"},"modified":"2010-09-10T00:00:00","modified_gmt":"2010-09-10T00:00:00","slug":"comunita-autorevole-amichevole-e-buona","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/comunita-autorevole-amichevole-e-buona\/","title":{"rendered":"Comunit\u00e0 autorevole, amichevole e buona"},"content":{"rendered":"
\u00c8 da un\u2019analisi attenta sulla perdita valoriale della societ\u00e0 contemporanea e da uno sguardo premuroso alla vita delle comunit\u00e0 ecclesiali locali che parte il cammino di rinnovamento della catechesi, che il vescovo Vincenzo Paglia pone al vertice di un pi\u00f9 ampio progetto pastorale per l\u2019intera comunit\u00e0. Una comunit\u00e0 permeata dal Vangelo che riscopra il valore e la bellezza della celebrazione domenicale e che diventi essa stessa unita, attraente, accogliente e educante: una comunit\u00e0 che accoglie le persone come sono e fa vivere loro esperienze significative di vita cristiana; una comunit\u00e0 in cui i praticanti accostano gli indifferenti e i non credenti, stabiliscono con loro rapporti di amicizia e narrano la propria esperienza di fede, naturalmente a cominciare dai gruppi dei ragazzi e genitori. Un progetto delineato in questi ultimi mesi, e che nel seminario formativo dei catechisti al Terminillo, ad inizio settembre, ha trovato una pi\u00f9 definita finalit\u00e0 e metodologia, proprio perch\u00e9 il catechismo diventi per i ragazzi una esperienza di amicizia prima ancora che un apprendimento intellettuale e di educazione delle coscienze. Tre gli aggettivi chiave per definire la nuova comunit\u00e0: autorevole, fraterna, buona. \u201cLe nostre comunit\u00e0 devono essere autorevoli \u2013 ha detto il Vescovo ai catechisti ed educatori – dove si dicono parole importanti, che contano e che devono essere ascoltate. Oggi infatti non si parla pi\u00f9 con autorevolezza ai ragazzi, ma li si lascia liberi a se stessi e ai loro personali interessi. La prima forma di autorevolezza \u00e8 farli partecipare alla messa domenicale, facendo capire loro la bellezza e la gioia di essere insieme, tra amici e con Ges\u00f9. E questa \u00e8 anche una dimostrazione di affetto nei loro confronti\u201d. A questo si aggiunge l\u2019altro importante e non secondario cardine che costituisce la comunit\u00e0 disegnata dal Vescovo: l\u2019amicizia. \u201cLa nostra deve essere una comunit\u00e0 fraterna \u2013 ha aggiunto mons. Paglia -. La catechesi non \u00e8 solo apprendimento, ma \u00e8 scuola di amicizia. Ed imparare ad essere amici non \u00e8 scontato, soprattutto in una societ\u00e0 che divide e contrappone, dove l\u2019altro \u00e8 oggetto e nemico. L\u2019amicizia \u00e8 ci\u00f2 di cui i ragazzi hanno pi\u00f9 bisogno, e sviluppata all\u2019interno di una comunit\u00e0 pi\u00f9 ampia, \u00e8 il valore aggiunto dei gruppi di catechesi\u201d. Ed infine una comunit\u00e0 buona \u201cnel far respirare ai ragazzi un clima pi\u00f9 sereno e pi\u00f9 amabile, non pi\u00f9 violento e irrispettoso, un clima che trova in Ges\u00f9 il fulcro. Per questo \u00e8 necessario parlare loro di Ges\u00f9\u201d ha concluso il Vescovo. Attori di questo rinnovamento non saranno solo i catechisti ed educatori ma la famiglia, i movimenti, oratori e gruppi. In questa comunit\u00e0 ecclesiale educante sar\u00e0 fondamentale coinvolgere i genitori aiutando le famiglie a vivere nella comunit\u00e0 rivitalizzando la centralit\u00e0 di Ges\u00f9 nella loro vita in un cambiamento di mentalit\u00e0 e stili di vita che si prospetta piuttosto radicale. Un ultimo aspetto riguarda l\u2019inserimento nella vita della comunit\u00e0 di quelle esperienze ecclesiali che hanno gi\u00e0 cammini di formazione e che sono chiamate ad entrare nel processo dell\u2019iniziazione cristiana condivisa. Non senza timori e difficolt\u00e0, dal prossimo ottobre si comincia, con la consapevolezza che il necessario rinnovamento, oggi, non esclude nessuna componente sociale ed ecclesiale. Elisabetta Lomoro Far conoscereGes\u00f9 in modinuovi e concretiL\u2019esperienza di Rosanna Rosato, catechista della diocesi di TorinoIl seminario dei catechisti al Terminillo \u00e8 stato caratterizzato non solo dalla definizione di nuove prospettive educative ma anche, grazie alla sapiente guida di Rosanna Rosato (del servizio diocesano per l\u2019iniziazione cristiana dei ragazzi della diocesi di Torino, che ha aperto i lavori portando la sua personale esperienza di catechista), da una ricca elaborazione di metodi, gestione degli incontri con i ragazzi e di dinamiche di gruppo. \u00c8 stata la stessa relatrice a focalizzare l\u2019attenzione dei partecipanti sul ruolo della comunit\u00e0 accogliente: \u201cL\u2019accoglienza dei ragazzi che si preparano al cammino della catechesi \u00e8 fondamentale per far sentire loro la familiarit\u00e0 della Chiesa, per accrescere in loro la sensazione di essere protagonisti di qualcosa di bello. \u00c8 l\u2019inizio di un percorso che, nel primo anno, deve essere improntato nel creare un clima di amicizia e di gruppo servendosi anche degli oratori e delle associazioni presenti in parrocchia \u2013 ha sottolineato la Rossato \u2013. Con semplicit\u00e0 si parla loro di Ges\u00f9, si narra la storia cercando di suscitare domande e curiosit\u00e0, si comincia cos\u00ec un percorso verso la conoscenza progressiva di Ges\u00f9 che conduce alla vita eucaristica con Lui\u201d. Creativit\u00e0 e concretezza sono gli strumenti per conoscere Cristo, anche attraverso gesti concreti, visibili (come la presenza del libro del Vangelo, la raccolta di pensieri e sensazioni dei ragazzi), che segnino l\u2019appartenenza a questo cammino, e con l\u2019affidamento di un impegno da portare a casa per coinvolgere anche i genitori per poi condividere e confrontare insieme. Ai genitori si chiede un cammino a fianco dei figli nella catechesi, ma soprattutto nella celebrazione domenicale, che riunisca davvero la famiglia e le famiglie. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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