{"id":8663,"date":"2010-08-06T00:00:00","date_gmt":"2010-08-06T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=8663"},"modified":"2015-06-16T14:28:16","modified_gmt":"2015-06-16T12:28:16","slug":"estote-parati-siate-sempre-pronti","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/estote-parati-siate-sempre-pronti\/","title":{"rendered":"\u201cEstote parati!\u201d Siate sempre pronti!"},"content":{"rendered":"
Le letture di questa domenica suggeriscono riflessioni in varie direzioni, a partire dal tema della fede soprannaturale, della quale l\u2019autore della Lettera agli Ebrei ci d\u00e0 una una definizione concisa e illuminata: \u00e8 il \u201cfondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono\u201d. Papa Benedetto nell\u2019enciclica Spe salvi<\/em> (nn. 7-9) ne fa un\u2019esaustiva esplicazione teologica: il Dio della nostra fede, che ha operato prodigi in passato (la liberazione di un \u201cpiccolo gregge\u201d dalla schiavit\u00f9 di Egitto), certamente operer\u00e0 in futuro per il \u201cpiccolo gregge\u201d dei discepoli di Ges\u00f9. Del resto, la fede naturale \u00e8 il liquido amniotico in cui si svolge e si sviluppa la nostra vita umana; la esercitiamo sempre e dovunque: nel credere al barbiere che ti fa la barba, al commerciante che ti propone prodotti da acquistare, al maestro che ti accoglie a scuola, agli orari del bus, a tutto. Se non avessimo fede negli altri, non ci sarebbero relazioni umane n\u00e9 sviluppi culturali n\u00e9 vita associativa.<\/p>\n Da questa fede naturale prende il via anche la fede soprannaturale, che \u00e8 dono di Dio a chi lo ricerca con sincerit\u00e0 e costanza, partendo dalla fiducia in Dio e nella sua rivelazione, per diventare via e strumento di conoscenza ulteriore della quale abbiamo egualmente bisogno per dare una risposta ai tantissimi \u201cperch\u00e9\u201d della vita e trovare un senso soprattutto per la sofferenza. \u00c8 da questa fede, dono di Dio che va oltre l\u2019esperienza e la conoscenza solamente umana, che giunge a noi conoscenza di verit\u00e0 ulteriori, per le quali possiamo penetrare nel profondo mistero di Dio e trovare in lui verit\u00e0 piena e consolazione. \u00c8 una fede permeata di speranza, dice il Papa. \u201cIl fatto che questo futuro esista cambia il presente; il presente viene toccato dalla realt\u00e0 futura, e cos\u00ec le cose future si riversano in quelle presenti e le presenti in quelle future\u201d (Spe salvi<\/em>, n.7).<\/p>\n Giunge allora a proposito il monito di Ges\u00f9: \u201cSiate pronti!\u201d, com\u2019\u00e8 sempre pronto e vigile il servo di turno in attesa del suo signore. Ogni passaggio di Dio nella nostra vita umana \u00e8 per noi grazia: sono i diversi \u201ceventi\u201d della vita, ora gioiosi ora di sofferenza, ora entusiasmanti ora carichi di preoccupazioni; ma sempre eventi di salvezza. Fino all\u2019ultimo Suo passaggio, quando si cambier\u00e0 percorso ed entreremo in casa, quella vera, nella casa di Dio \u201cche solo amore e luce ha per confine\u201d. Per noi oggi si tratta di sapere dov\u2019\u00e8 il nostro tesoro, e cio\u00e8 in chi o in che cosa abbiamo riposto la nostra fiducia: l\u00e0 sar\u00e0, certamente, anche il nostro cuore. Se \u00e8 riposto in Dio, fine ultimo del nostro cammino esistenziale, allora \u00e8 pi\u00f9 facile liberarci in vita di tanta zavorra che impedisce il volo dell\u2019anima, e sapremo vendere anche le nostre pseudo-ricchezze e dare il ricavato ai poveri, investendo cos\u00ec i nostri tesori nella banca del cielo, dove si lucra il centuplo e dove non ci sono personaggi dell\u2019alta finanza che imbrogliano le carte e gettano sul lastrico tanta povera gente.<\/p>\n Il miglior investimento dei nostri tesori, quali che siano, \u00e8 perci\u00f2 quello di darli in beneficenza ai poveri, investendo cos\u00ec in fondi sicuri \u201cdove i ladri non arrivano e le tignole non consumano\u201d. E la ragione \u00e8 sempre quella: \u201cDov\u2019\u00e8 il tuo tesoro, l\u00e0 sar\u00e0 anche il tuo cuore\u201d. Per questo \u201cchi non rinuncia a tutti i suoi averi non pu\u00f2 essere mio discepolo (Lc<\/em> 14,33). Tutto questo interessamento di Ges\u00f9 per le ricchezze non significa che Ges\u00f9 sia ostile di principio verso il denaro (lo ha usato anche lui per pagare le tasse), ma \u00e8 ostile verso l\u2019accumulo sempre pi\u00f9 smisurato, per cui il denaro diventa idolo, venerato al punto da immolare i poveri come vittime, e in questo culto perdervi l\u2019intelligenza, il buon senso, la vita. Il denaro, come ogni ricchezza – anche spirituale – che possiamo avere, \u00e8 strumento, occasione, mezzo per vivere noi e gli altri con sobriet\u00e0 e buon senso. Facciamoci quindi degli amici con questi mezzi, perch\u00e9 nel Giorno della giustizia possano aiutarci a mitigare la severit\u00e0 del Giudice, ed anzi ad accaparrarcene il favore.<\/p>\n Queste rapide riflessioni sulle ricchezze in mano ai cristiani ci aiutano ad essere generosi verso chi tende la mano per bisogno. Ci esorta san Gregorio di Nissa: \u201cConsiderate bene chi sono i poveri nel Vangelo e scoprite la loro dignit\u00e0: essi hanno indossato il volto del Signore. Nella sua misericordia Ges\u00f9 ha donato loro il suo proprio volto\u201d. Dicendo questo, intendiamo parlare di persone bisognose e delle opere di carit\u00e0 nella nostra Chiesa locale, ed anche di belle iniziative assistenziali del volontariato nel vasto mondo.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Le letture di questa domenica suggeriscono riflessioni in varie direzioni, a partire dal tema della fede soprannaturale, della quale l\u2019autore della Lettera agli Ebrei ci d\u00e0 una una definizione concisa e illuminata: \u00e8 il \u201cfondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono\u201d. 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