{"id":856,"date":"2012-02-17T00:00:00","date_gmt":"2012-02-17T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=856"},"modified":"2012-03-29T08:08:09","modified_gmt":"2012-03-29T08:08:09","slug":"che-cosa-fare-per-i-ragazzi-difficili-2","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/che-cosa-fare-per-i-ragazzi-difficili-2\/","title":{"rendered":"Che cosa fare per i \u201cragazzi difficili\u201d"},"content":{"rendered":"

Dopo l\u2019intervista del Sindaco di Perugia su La7, non credo che ci sia un capro espiatorio da individuare, piuttosto occorre ri-iniziare a parlare insieme del problema. La piaga della droga imperversa, e ritengo che nessuno abbia una ricetta magica per calmare il malessere. Come Chiesa, il nostro intervento ha due caratteri fondamentali, che possiamo definire educativo e rieducativo. Il rieducativo prevede momenti di vita comunitaria; l\u2019educativo invece passa spesso dalle realt\u00e0 parrocchiali ed oratoriali che cercano di riempire di senso e di speranza la vita dei ragazzi. I \u201cragazzi difficili\u201d Spesso negli oratori si parla di \u201cragazzi difficili\u201d, intendendo quelli che provano una qualche forma di disagio nell\u2019affrontare il cambiamento inevitabile, dato dal passaggio dalla vita infantile alla vita adulta. I ragazzi difficili sono tutti diversi e vivono il disagio ognuno in maniera diversa, perch\u00e9 diverse sono le loro storie familiari, diverse le situazioni sociali, diverse le manifestazioni del malessere. Premesso che tutti gli adolescenti vivono una qualche forma di disagio, e che \u00e8 difficile fissarne chiaramente il profilo, cercher\u00f2 comunque di delineare gli aspetti pi\u00f9 caratteristici e i fattori di rischio. I ragazzi difficili sono adolescenti che vivono una condizione di malessere fisico e psichico, dovuta a diversi fattori che impediscono loro di vivere un normale processo di socializzazione. Di solito si sentono inadeguati e impotenti rispetto all\u2019ambiente in cui vivono, ai contesti che frequentano e alle persone con le quali si relazionano. Hanno la sensazione di non essere in grado di adattarsi alle norme e alle convenzioni sociali e relazionali, si individuano come \u201cdiversi\u201d, pi\u00f9 timidi, pi\u00f9 sensibili, pi\u00f9 impulsivi, pi\u00f9 arrabbiati, pi\u00f9 delusi rispetto agli altri… e possono manifestarlo in modo plateale o nasconderlo. Queste sensazioni non nascono dal nulla, probabilmente sono il risultato della loro esperienza infantile. Quale? Crisi adolescenzialiL\u2019adolescenza \u00e8 il periodo della vita in cui si vivono normali squilibri derivanti da un\u2019incessante ricerca della propria identit\u00e0, dal non sapere ancora chi si \u00e8, e la paura di non riuscire ad essere chi si sogna. Dall\u2019altra parte, l\u2019adolescente deve fare i conti con i condizionamenti derivanti dalla societ\u00e0 in cui vive, la quale oggi si caratterizza per la sua complessit\u00e0 e focalizzazione sull\u2019informazione (a volte sovrabbondante e superflua), per la mancanza di punti di riferimento stabili, credibili, convincenti, per un\u2019attenzione all\u2019apparenza e alla produttivit\u00e0 economica, piuttosto che all\u2019interiorit\u00e0 e al benessere relazionale. Ed \u00e8 normale che si possa aver paura, ci si senta smarriti, inadeguati, incapaci di affrontare le sfide. L\u2019adolescenza in s\u00e9 \u00e8 un periodo difficile e le sensazioni di inadeguatezza e disadattamento sono comuni a molti ragazzi. Ma cosa differenzia un adolescente \u201cnormalmente\u201d disagiato da un ragazzo \u201cdifficile\u201d? Due aspetti fondamentali sono la formazione del concetto di s\u00e9 e il modo in cui si affrontano le esperienze negative. Spesso uno dei fattori di rischio pi\u00f9 rilevante che pu\u00f2 promuovere il disagio \u00e8 l\u2019assenza di una relazione equilibrata con le figure di riferimento (soprattutto con i genitori, ma anche con gli insegnanti e gli educatori). Altre cause sono da ricondursi a fattori \u201cendogeni\u201d: vulnerabilit\u00e0 personali (difficilmente individuabili), e a fattori \u201cesogeni\u201d: particolare fragilit\u00e0 del contesto sociale, difficolt\u00e0 socio-economiche, input nocivi dai mass media. Educare \u2026 insiemeSi pu\u00f2 immaginare il ragazzo difficile che sente di non poter contare sulla famiglia come punto di riferimento in cui sentirsi protetto e stimolato; e magari individua un gruppo di \u201cpari\u201d in cui rifugiarsi, conformandosi quindi a certi modi di vestire, di parlare, di pensare per non rischiare di sentirsi diverso. Molte sono le spiegazioni di tipo sociologico o psicologico, ma come Chiesa e come oratori rilanciamo la sfida di educare insieme, di fare insieme passi educativi, e non solo \u201cospedali educativi\u201d. L\u2019opera educativa di Don Bosco parte dal metodo preventivo, che pu\u00f2 ancora essere efficace, a patto che nelle nostre realt\u00e0 si torni a parlare di co-educazione, una educazione mista e progettata tra i diversi soggetti (coinvolgendo in modo particolare la famiglia, spesso indifesa ed impreparata) per vivere rapporti costruttivi. C\u2019\u00e8 bisogno di figure di riferimento credenti e credibili, capaci di testimoniare con la vita la pienezza della speranza e la bellezza dell\u2019oggi. Genitori-sentinelle \u2026La bilancia dell\u2019educazione deve pendere pi\u00f9 dalla parte della formazione della persona. Bisognerebbe inventarsi delle scuole per genitori in difficolt\u00e0, e sensibilizzare i genitori stessi ad uscire dalla solitudine e dal vuoto. Molti genitori infatti non chiedono aiuto e si vergognano della difficolt\u00e0 che vivono: c\u2019\u00e8 perci\u00f2 bisogno di \u201cgenitori sentinelle\u201d capaci di individuare i primi segni del problema per non dare spazio alla degenerazione del malessere esistenzale; bisogno di educatori formati, operatori parrocchiali appassionati, consultori illuminati, forze dell\u2019ordine \u201cdeclinabili\u201d che possano operare a tutti i livelli, e non solo alla fine di un percorso ormai terminato nel vortice dello spaccio. \u2026 e amministrazioni attenteUn\u2019Amministrazione pubblica attenta e capace di dialogo, che sia capofila di una citt\u00e0 dai mille volti ma con un obiettivo comune: per il bene di tutti i giovani, per camminare nella vita e per appassionarsi alla speranza di un Oggi capace di Domani.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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