{"id":8529,"date":"2010-06-11T00:00:00","date_gmt":"2010-06-11T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=8529"},"modified":"2010-06-11T00:00:00","modified_gmt":"2010-06-11T00:00:00","slug":"rivoluzione-nella-catechesi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/rivoluzione-nella-catechesi\/","title":{"rendered":"Rivoluzione nella catechesi"},"content":{"rendered":"

Il cantiere si \u00e8 aperto: cos\u00ec si potrebbe dire dell\u2019Assemblea diocesana straordinaria del 5 giugno a villa Spirito Santo. Per \u201ccantiere\u201d \u00e8 da intendersi l\u2019avvio di un nuovo modo di iniziazione cristiana, indicato dal Vescovo con molta convinzione, intorno al quale si sta lavorando da due anni. Il grande lavoro catechistico della Chiesa che impegna gran parte della pastorale cessa praticamente con la cresima. E poi? Se tutto va bene, ci si rivede ai corsi di preparazione al matrimonio religioso, purtroppo sempre meno scelto dalle coppie. Insomma la cosiddetta scuola catechistica rivolta ai ragazzi ed adolescenti dai 6 a 13 anni finalizzata ai sacramenti non d\u00e0 i frutti sperati, vuoi come contenuti che come metodi. Come contenuti, perch\u00e9 per essere cristiani veri non basta avere fede e conoscerne le verit\u00e0, dato che invece i cristiani sono coloro che fanno esperienza di Cristo, vivono in comunione con lui ed operano secondo la sua volont\u00e0. Come metodo, perch\u00e9 la scuola catechistica non crea comunit\u00e0, e invece la Salvezza deve esistere nella comunione di fedeli. \u00c8 noto a tutti che dopo la cresima ben pochi adolescenti continuano a frequentare la parrocchia, ben pochi sono coloro che si aggregano ad associazioni giovanili o gruppi e movimenti cattolici. Il Vescovo quindi invita, superando ogni difficolt\u00e0 o, peggio, pigrizia, a cambiare, ad operare una quasi \u201crivoluzione\u201d, approfondendo i contenuti con l\u2019innovazione di metodo. La scuola di catechismo deve diventare una vera e propria iniziazione cristiana. La vita di fede non \u00e8 solo apprendimento di principi e regole, vitali peraltro, ma \u00e8 un vero cammino alla sequela di Ges\u00f9. Da dove partire allora? Dalla messa domenicale, che deve tornare ad essere il vero fulcro vitale della dinamica pastorale, alla quale tendere e dalla quale ripartire. Il catechista non pu\u00f2 essere solo, perch\u00e9 \u00e8 l\u2019intera comunit\u00e0 che educa e nella quale si fa vera e propria esperienza di fede, quasi un \u201ctoccare con mano\u201d cosa significhi amare Ges\u00f9 ed amarsi l\u2019un l\u2019altro; il catechista \u00e8 uno \u201cspecialista\u201d della comunit\u00e0 \u201cmandato\u201d a rendere un particolare servizio. Una nuova pastorale, quindi, ininterrotta dalla nascita; con la prima tappa da 0 a 6 anni, affidata primariamente ai genitori che insieme ai figli partecipano alla celebrazione domenicale; la seconda dai 6 ai 10 anni e la terza dai 10 ai 13 anni. Nello stesso anno saranno celebrate sia la cresima sia, dopo alcuni mesi, la prima comunione. Dopo la relazione del Vescovo ci sono stati interventi programmati da parte di don Stefano Mazzoli, di Maurizio Leonardi genitore e catechista, di Francesca Baldin dirigente di associazione, di Stefania Parisi, esperta. Si parte tutti insieme, anche con opportuni accordi interparrocchiali per aiutare le comunit\u00e0 pi\u00f9 piccole. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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