Una riflessione sulle politiche familiari e la natalit\u00e0, avendo presenti i valori in campo, ma anche cercando di delineare piste concrete d\u2019impegno. Al forum \u201cIl costo dei figli: quali sfide, quali azioni\u201d, organizzato dalla Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici) e dal Cisf (Centro internazionale studi famiglia), si sono confrontati, gioved\u00ec 20 maggio a Roma, esponenti politici dei diversi schieramenti: Anna Serafini (Pd), Luisa Santolini (Udc), Massimo Polledri (Lega Nord), Beatrice Lorenzin (Pdl). Punto di partenza, l\u2019indagine sul \u201ccosto dei figli\u201d realizzata nei mesi scorsi dal Cisf e presentata dal sociologo Pierpaolo Donati. Aprendo il confronto, il presidente Fisc, don Giorgio Zucchelli, ha rimarcato la volont\u00e0 che sta dietro a questi appuntamenti, ossia affrontare \u201ctematiche emergenti per documentarsi e proporre un arricchimento culturale\u201d. Il silenzio della politica. \u201cL\u2019inverno demografico \u00e8 a livello europeo, e forse mondiale\u201d, ha riconosciuto Luisa Santolini, denunciando la \u201cderiva preoccupante\u201d rappresentata da quanti affermano che \u201cla famiglia va superata perch\u00e9 non \u00e8 economicamente vantaggiosa. Questo tema \u2013 secondo l\u2019esponente dell\u2019Udc \u2013 dovrebbe essere in cima al dibattito in Italia\u201d, mentre cos\u00ec non \u00e8 per la \u201cmiopia assoluta di ogni parte politica\u201d, che si traduce in \u201cincapacit\u00e0 di cogliere i segni dei tempi\u201d. D\u2019accordo con la Santolini sull\u2019insufficienza della politica \u00e8 Beatrice Lorenzin: nonostante la famiglia sia \u201cil primo ammortizzatore sociale\u201d, \u00e8 \u201cmolto pi\u00f9 \u2018moderno\u2019 parlare d\u2019altro\u201d. Mentre Massimo Polledri usa l\u2019immagine di un \u201cgrande ospizio\u201d per definire l\u2019Italia di domani, erede di \u201cuna cultura in cui chi ha figli \u00e8 ignorante e povero\u201d. \u201cSarebbe bello poter dire che l\u2019uomo e la donna si completano mettendo al mondo i figli \u2013 ha sottolineato il deputato leghista -, ma non c\u2019\u00e8 pi\u00f9 una cultura del diritto naturale e della persona che si deve sviluppare\u201d. Fare figli, ha rimarcato Polledri, \u00e8 \u201cl\u2019unico vero motore dello sviluppo economico e della ricchezza, per\u00f2 non viene percepito\u201d. Gli ha fatto eco Lorenzin, affermando l\u2019importanza di \u201cinvestire sulla famiglia come promotrice di un valore aggiunto\u201d al di l\u00e0 dell\u2019appartenenza, dell\u2019essere \u201claici o cattolici\u201d. Una nuova cultura. Per Anna Serafini una delle cause principali delle denatalit\u00e0 \u201cnon \u00e8 l\u2019egoismo degli individui o la perdita di valore della famiglia, quanto piuttosto la difficolt\u00e0 di vedere un futuro chiaro\u201d, e quindi \u201cdi progettare\u201d. In secondo luogo, sempre tra le cause, la difficolt\u00e0 della relazione educativa, con una \u201cpercezione d\u2019inadeguatezza\u201d. Ed \u00e8 da tener presente che non \u00e8 il lavoro femminile a compromettere la natalit\u00e0, anzi, al contrario, \u201cin questo periodo si fanno pi\u00f9 figli laddove le donne lavorano\u201d. Certo, \u201cuno dei problemi della natalit\u00e0 \u00e8 legato al lavoro femminile\u201d, ha rimarcato Lorenzin, ma questo perch\u00e9 \u201calla famiglia \u00e8 rimasto tutto l\u2019onere dei figli ed essa \u00e8 stata depredata sul piano fiscale\u201d. L\u2019indicazione dell\u2019esponente Pdl per cambiare rotta passa attraverso l\u2019attivazione di \u201cmisure di politica attiva, un\u2019organizzazione dei servizi e dei tempi\u201d. Riguardo alla responsabilit\u00e0 genitoriale, \u201cdobbiamo aiutare i ragazzi a non aver paura di diventare genitori\u201d, ha aggiunto Lorenzin, riconoscendo che \u201cnessuno ha pi\u00f9 educato alla responsabilit\u00e0\u201d. Pertanto, accanto al welfare, \u00e8 indispensabile \u201ccreare una nuova cultura della famiglia\u201d. Come invertire la rotta. Dunque, quali \u201cricette\u201d per invertire una rotta che, altrimenti, porta al declino? \u201cModificare la spesa sociale\u201d, redistribuendola \u201ca favore delle famiglie con figli\u201d, \u00e8 la risposta della Serafini, che chiede di rivedere, a tal fine, \u201cgli assegni familiari e l\u2019imposizione fiscale\u201d, ma anche di scrivere \u201ci livelli essenziali delle famiglie\u201d per un welfare che agisca di conseguenza. E anche se le finanze sono limitate, \u201cci\u00f2 non toglie che dinanzi al bilancio si possano fare scelte prioritarie\u201d, ha sottolineato Lorenzin, ricordando che su welfare e servizi sociali \u201cgi\u00e0 oggi la differenza si vede a livello di enti locali\u201d. Le iniziative a favore della famiglia per il Pdl passano dalla riforma del lavoro femminile, del welfare e degli ammortizzatori sociali. Proprio sull\u2019autonomia degli enti locali fa leva la Lega, con Polledri che ha illustrato come il federalismo fiscale possa essere \u201cindirettamente a sostegno della famiglia\u201d, poich\u00e9 \u201csi vedr\u00e0 quanto un\u2019Amministrazione investe in sociale, in asili e cos\u00ec via\u201d, e, \u201cnella terza parte dei decreti attuativi del federalismo fiscale, si dovr\u00e0 parlare proprio di redistribuzione\u201d. Ma se sulla necessit\u00e0 di una redistribuzione a favore delle famiglie tutti sono d\u2019accordo, Santolini invita a chiarire quali siano le ricette. \u201cS\u00ec alle deduzioni per i figli a carico, no alle detrazioni, e personalmente sono contraria al quoziente familiare\u201d, ha dichiarato l\u2019esponente Udc. Si pu\u00f2 partire anche con poco, \u201cdai redditi pi\u00f9 bassi e con cifre ridotte\u201d, ma \u201cun segnale culturale va dato\u201d. Bisogna cominciare a pensare alla famiglia, e su questo sono tutti d\u2019accordo. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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