Di fronte a quanto avvenuto \u201csi constata la maturit\u00e0 della larghissima maggioranza dei fedeli\u201d i quali vogliono che \u201cil problema sia affrontato con decisione per risolverlo e superarlo\u201d. Mons. Mariano Crociata, rispondendo ai giornalisti in una conferenza stampa nel corso della 61a Assemblea Cei, ha posto \u201cla maturit\u00e0\u201d come dato significativo nello sconcerto che la comunit\u00e0 cristiana ha vissuto e vive di fronte ai casi di pedofilia. Il dato merita un approfondimento soprattutto alla luce della questione educativa che i Vescovi italiani, sostenuti dalle parole di Benedetto XVI, hanno posto in cima ai loro pensieri nel corso della 61a Assemblea generale che ha disegnato gli Orientamenti pastorali della Chiesa italiana per i prossimi dieci anni. Quella rilevata dal segretario generale della Cei \u00e8 una maturit\u00e0 che ha radici profonde nel \u201csentire la Chiesa\u201d e nel \u201csentirsi Chiesa\u201d in Italia. Un \u201csentire\u201d e un \u201csentirsi\u201d che si possono toccare con mano nell\u2019entrare nella vita delle diocesi, delle parrocchie e delle aggregazioni laicali. C\u2019\u00e8 una letteratura, pi\u00f9 o meno giornalistica, che sceglie di stare alla periferia di questa presenza e che ritiene non interessante la quotidianit\u00e0 della Chiesa e dei cattolici sul territorio. Cos\u00ec il racconto di una ferita si avvita su se stesso, si autoconsuma, rimane al palo della cronaca fine a se stessa; mentre la gente, che non chiude gli occhi sul male ma neppure sul bene, guarda anche altrove. Non a caso e non in astratto. La maturit\u00e0 sta in un educarsi e in un educare che si nutrono della saggezza del taglio dei rami marci e non dell\u2019insensatezza dell\u2019abbattimento dell\u2019albero. \u00c8, in altre parole, la capacit\u00e0 di discernimento la meta irrinunciabile, seppur mai raggiunta una volta per sempre, dell\u2019educare e dell\u2019educarsi. Benedetto XVI nel discorso ai Vescovi italiani torna all\u2019esame di coscienza sulla tragedia della pedofilia per ripetere che \u201cquesta umile e dolorosa ammissione non deve, per\u00f2, far dimenticare il servizio gratuito e appassionato di tanti credenti, a partire dai sacerdoti\u201d. Ecco la \u201cmaturit\u00e0\u201d sottolineata ai giornalisti da mons. Crociata. La gente conosce i suoi preti, i suoi parroci, li incontra nella chiesa come nella piazza e sulla strada. Non c\u2019\u00e8 solo un legame di stima e di amicizia personali, c\u2019\u00e8 qualcosa di pi\u00f9 profondo che unisce una comunit\u00e0 al proprio parroco, qualcosa che viene da una fede vissuta e pensata. Qualcosa che viene da un\u2019appartenenza ecclesiale adulta, cio\u00e8 costruita nella libert\u00e0 e nella responsabilit\u00e0. La storia racconta di un percorso dove si intravvede un popolo immenso che avanza verso Dio. Anche nelle lacrime. La maturit\u00e0 si \u00e8 formata lungo un sentiero educativo anche oggi da percorrere non \u201cnonostante tutto\u201d ma per amore del \u201cnonostante tutto\u201d, perch\u00e9 dentro questa espressione un po\u2019 pessimistica c\u2019\u00e8 invece quella \u201csete\u201d che Benedetto XVI definisce \u201cdomanda di significato e di rapporti umani autentici, che aiutino a non sentirsi soli davanti alle sfide della vita\u201d. I preti sono in questo spazio aperto, la gente lo sa, come sa che qualcuno ha sbagliato e deve assumersi fino in fondo la responsabilit\u00e0 del male compiuto. Alla gente non sfuggono i tentativi di provocare una frattura nella Chiesa con il racconto a senso unico del male. La gente prende atto, pensa e decide da quale parte stare: con \u201cmaturit\u00e0\u201d. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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