{"id":8466,"date":"2010-05-21T00:00:00","date_gmt":"2010-05-21T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=8466"},"modified":"2015-06-16T15:03:37","modified_gmt":"2015-06-16T13:03:37","slug":"lo-spirito-paraclito","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/lo-spirito-paraclito\/","title":{"rendered":"Lo Spirito \u201cpar\u00e0clito\u201d"},"content":{"rendered":"

Le due grandi feste cristiane di Pasqua e di Pentecoste coincidono con le due grandi feste omonime del popolo ebraico. Per gli ebrei, Pasqua era la festa fondante della loro esperienza religiosa: in origine anzi era la festa agricola \u201cdegli azzimi\u201d per invocare la benedizione dell\u2019Altissimo sulle semine; in seguito, ridottosi il popolo in schiavit\u00f9 sotto gli egiziani, era la festa ancor pi\u00f9 memorabile della loro liberazione politica e della libert\u00e0 recuperata tramite Mos\u00e8. Per i cristiani invece la Pasqua \u00e8 l\u2019evento conclusivo della vita di Ges\u00f9, con la sua passione-morte-resurrezione per la nostra liberazione dal peccato, che \u00e8 male ancor pi\u00f9 grave della schiavit\u00f9 politica, sotto un ben diverso faraone, il Maligno, il principe del male, dal quale chiediamo d\u2019essere liberati. Analogamente si dica per la Pentecoste, il cinquantesimo giorno dopo la Pasqua.<\/p>\n

Per gli ebrei era l\u2019altra grande festa dell\u2019offerta \u201cdelle primizie\u201d per ringraziare l\u2019Altissimo del dono fatto. Per i cristiani fu l\u2019evento conclusivo del mistero pasquale con il dono cristiano per eccellenza, quello dello Spirito santo, che Ges\u00f9 risorto fa alla sua Chiesa perch\u00e9 non resti sola e sia feconda di opere buone, a cominciare dalla evangelizzazione in tutte le nazioni. Il Par\u00e0clito – cos\u00ec \u00e8 chiamato lo Spirito santo di Dio – \u00e8 l\u2019altro Consolatore che assume nel tempo della Chiesa il ruolo di Ges\u00f9, e sar\u00e0 lui ad aiutarci a confessare Cristo crocifisso come Kyrios<\/em>, il \u201cSignore\u201d (1 Cor<\/em> 12,3), che \u00e8 stato reso \u201cmaledizione\u201d per amore nostro (Gal<\/em> 3,13), ma \u00e8 stato da Dio stesso esaltato nella gloria. Non dispiace specificare ancora di pi\u00f9 le funzioni del Par\u00e0clito cos\u00ec come l\u2019evangelista Giovanni ce le descrive a poco a poco. Ges\u00f9 l\u2019aveva detto: \u201cNon vi lascer\u00f2 orfani\u201d (Gv<\/em> 14, 18). Come il Figlio non \u00e8 mai solo perch\u00e9 \u201c\u00e8 sempre con il Padre\u201d (Gv<\/em> 8,16), cos\u00ec la Chiesa non sar\u00e0 mai sola perch\u00e9 sar\u00e0 sempre accompagnata dallo Spirito, il quale la edificher\u00e0 come un solo Corpo (Col<\/em> 3,15).<\/p>\n

Il Par\u00e0clito, dono di Ges\u00f9 risorto alla sua Chiesa, sar\u00e0 il Difensore contro gli assalti del maligno liberandoci dal peccato e dalla menzogna; l\u2019Avvocato che perorer\u00e0 la causa della Chiesa e dei santi, il Consolatore che sapr\u00e0 dire al momento giusto le parole di insegnamento e di speranza; il Memorello-memoriale delle cose dette e fatte da Ges\u00f9 \u201cguidandoci alla verit\u00e0 tutta intera\u201d (Gv<\/em> 15,27); l\u2019Insegnante-Profeta dei legittimi contenuti e sviluppi della Parola. Non possiamo quindi sentirci soli. Sar\u00e0 lo Spirito a lavorare nel nostro intimo per \u201cformare Cristo in noi\u201d (Gal<\/em> 4,19). Per la Chiesa, Corpo mistico di Cristo, comincia un\u2019altra stagione della storia: la stagione della \u201cliberazione dal male e dal Maligno\u201d. I credenti sanno gi\u00e0 come andr\u00e0 a finire, perch\u00e9 Ges\u00f9 \u00e8 il Signore della Storia, ma non sanno ancora la lotta e la fatica che dovranno affrontare. Nella lotta per\u00f2 non saranno mai soli.<\/p>\n

La lettera di Paolo alla comunit\u00e0 cristiana di Roma ricorda la nostra pi\u00f9 vera identit\u00e0 e il nostro autentico titolo d\u2019onore: non siamo pi\u00f9 schiavi ma liberi, non pi\u00f9 trovatelli ma figli adottivi di Dio, non pi\u00f9 nati per caso ma eredi, \u201ceredi di Dio, coeredi di Cristo\u201d (Rom<\/em> 8,17), e possiamo chiamare Dio come lo chiamava Ges\u00f9: \u201cAbb\u00e0<\/em>! Padre!\u201d. La fatica che comporta la sequela di Ges\u00f9 nella vita terrena non \u00e8 paragonabile alla gloria futura che godremo in Dio per tutta l\u2019eternit\u00e0. \u00c8 nella sofferenza che la Chiesa si rinnova e acquista bellezza. Virt\u00f9 sovrana \u00e8 allora la speranza, che \u00e8 certezza delle cose che saranno, ma anche delle cose che gi\u00e0 sono, perch\u00e9 \u00e8 \u201cnella speranza che gi\u00e0 siamo salvati\u201d. Certamente non dobbiamo presumere di noi stessi e delle nostre forze.<\/p>\n

Le virt\u00f9 teologali, ma anche le stesse virt\u00f9 morali raggiunte con la ragione, non sono praticabili nella loro integralit\u00e0 senza un aiuto particolare dello Spirito, che dobbiamo chiedere umilmente con l\u2019invocazione l\u2019illuminazione della Parola, i sacramenti, l\u2019ascesi della vita, la carit\u00e0. Esortare ad una vita anche umanamente virtuosa senza attivare questi percorsi, \u00e8 presuntuoso ed inefficace. \u00c8 lo Spirito santo di Dio che rende praticabili le virt\u00f9. Senza di esso nessuno pu\u00f2 resistere a lungo nella lotta al male e nel continuo rapporto di grazia con Dio, neppure un \u201conesto non credente\u201d seriamente in ricerca (cf. GS<\/em> 23: \u201cDobbiamo credere che lo Spirito santo dia a tutti di venire a contatto, nel modo che Dio conosce, con il Mistero pasquale\u201d). E questo vale, soprattutto oggi, per tutta la dinamica educativa: senza un aiuto particolare dello Spirito, corre il rischio d\u2019essere inefficace.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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