{"id":846,"date":"2012-02-10T00:00:00","date_gmt":"2012-02-10T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=846"},"modified":"2015-06-15T15:20:11","modified_gmt":"2015-06-15T13:20:11","slug":"gesu-lotta-contro-la-lebbra-2","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/gesu-lotta-contro-la-lebbra-2\/","title":{"rendered":"Ges\u00f9 \u201clotta\u201d contro la lebbra"},"content":{"rendered":"

La liturgia domenicale ha in genere una tematica centrale e una parola guida, che oggi \u00e8 lebbra. La prima lettura, presa dal libro del Levitico (13,1-2.45-46), introduce il tema e ci porta al centro di una realt\u00e0 socio-sanitaria: la lebbra era malattia praticamente inguaribile, considerata una situazione paragonabile alla morte. Solo Dio avrebbe potuto vincerla. Non conoscendo altri mezzi terapeutici, il malato veniva semplicemente segregato dalla societ\u00e0: era la morte civile. Del resto, data la scarsit\u00e0 delle conoscenze scientifiche, nell\u2019antichit\u00e0 le malattie rivestivano sempre un\u2019importante componente magico-religiosa. Il che comportava anche una connotazione rituale: il lebbroso era considerato un \u201cimpuro\u201d e tale diventava anche chi, volontariamente o no, veniva in contatto con lui. Se poi per qualche ragione il malato guariva, spettava ad un sacerdote del tempio di Gerusalemme certificarne la guarigione: in mancanza di meglio, fungeva anche da ufficiale sanitario. Domenica scorsa Marco ci ha lasciati dopo averci informato che Ges\u00f9 si avviava verso altri villaggi della Galilea ad annunciare il regno di Dio. Oggi narra un episodio avvenuto in uno di questi villaggi. (In filigrana traspare sempre la questione \u201cchi \u00e8 Ges\u00f9?\u201d).<\/p>\n

Gli viene incontro un lebbroso. La notizia sa gi\u00e0 di strano: un lebbroso, alla vista di persone sane, aveva l\u2019obbligo di indurle a fuggire, gridando \u201cimpuro, impuro!\u201d. Questo invece, sfidando la legge, viene incontro a Ges\u00f9, che certamente non era solo. Ma tant\u2019\u00e8. Con il coraggio della disperazione, gli si butta in ginocchio davanti e dice solo: \u201cSe vuoi, puoi mondarmi\u201d (Mc<\/em> 1,40). Poche parole, ma di una densit\u00e0 incredibile. Anzitutto fa appello alla libera volont\u00e0 di Ges\u00f9: \u201cse vuoi\u201d. Poi dichiara la sua fede assoluta nel potere di colui che aveva gi\u00e0 riconosciuto come Messia: \u201ctu puoi\u201d. La volont\u00e0 di Ges\u00f9 basta a compiere il grande miracolo della guarigione del lebbroso. La stessa predicazione giudaica del tempo riconosceva che guarire dalla lebbra equivaleva a risuscitare un morto.<\/p>\n

Il lebbroso lo sa; egli dunque implicitamente riconosce a Ges\u00f9 la stessa potenza di Dio. La reazione di Ges\u00f9 \u00e8 espressa dall\u2019evangelista in termini fortissimi, che la traduzione italiana rende solo debolmente: \u201ceccitato, fremente\u2026 stese la mano\u201d (1,41). Ges\u00f9 ingaggia una lotta furibonda e rabbiosa con il Maligno, origine della malattia mortale. Reazione analoga Ges\u00f9 avr\u00e0 dinanzi alla tomba dell\u2019amico Lazzaro, morto (Gv<\/em> 11,33). Pi\u00f9 tardi la catechesi cristiana annuncer\u00e0 che Ges\u00f9 prese la nostra stessa natura \u201cper ridurre all\u2019impotenza colui che della morte ha il potere, ossia il diavolo; e liberare cos\u00ec coloro che, per paura della morte, erano sottomessi alla sua schiavit\u00f9 per tutta la vita\u201d (Eb<\/em> 2,15). L\u2019atto di stendere la mano \u00e8 segno di volont\u00e0 e di forza.<\/p>\n

Marco precisa che Ges\u00f9 \u201ctocca\u201d il lebbroso, incurante del contagio e della legge giudaica che, per questo gesto, lo dichiarava impuro. Lo \u201ctocca\u201d, come segno che prende su di s\u00e9 la morte del lebbroso. Ricordiamo quello che leggevamo la scorsa settimana: \u201cHa preso su di s\u00e9 le nostre infermit\u00e0\u201d (Is<\/em> 53,4). Gi\u00e0 l\u2019Antico Testamento parlava della \u201cmano distesa di Dio\u201d per indicarne le gesta potenti, segnatamente la liberazione dalla schiavit\u00f9 egiziana (Dt<\/em> 4,34). I quattro evangelisti tengono a sottolineare questo gesto consueto di Ges\u00f9, che tocca gli occhi ai ciechi, che mette le dita negli orecchi dei sordi, che prende per mano i malati e li risolleva, che tocca la bara del figlio della vedova di Naim. La Legge proibiva di toccare un morto: se ne rimaneva contaminati.<\/p>\n

Ges\u00f9 \u00e8 ben al di sopra della Legge e prende su di s\u00e9 anche la nostra morte. La parola risanatrice \u201clo voglio\u201d \u00e8 simile ad altre che incontriamo nei Vangeli: \u201cIo ti dico, ti comando\u2026\u201d. La costatazione dell\u2019avvenuta guarigione \u00e8 seguita da un comando di segretezza, dato in un contesto minaccioso, che ci sorprende: \u201cAmmonendolo severamente, lo cacci\u00f2 via e gli disse\u2026\u201d. L\u2019evangelista sa che Ges\u00f9 non sta scherzando, n\u00e9 facendo giochi di prestigio, ma sta lottando contro le potenze oscure della morte; contro l\u2019impero del Satana; lotta che culminer\u00e0 sulla croce. Non pu\u00f2 essere occasione di propaganda. Il racconto si conclude con la notizia del diffondersi prodigioso della sua fama, al punto che non poteva pi\u00f9 entrare in una citt\u00e0 ma si fermava in luoghi solitari. Ne era evidentemente costretto: si seppe infatti che aveva toccato un lebbroso, e come tale era considerato \u201cimpuro\u201d e pertanto obbligato a rimanere fuori dai luoghi abitati. \u00c8 il suo modo di condividere la sorte di tutti i lebbrosi, di ieri e di oggi.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

La liturgia domenicale ha in genere una tematica centrale e una parola guida, che oggi \u00e8 lebbra. La prima lettura, presa dal libro del Levitico (13,1-2.45-46), introduce il tema e ci porta al centro di una realt\u00e0 socio-sanitaria: la lebbra era malattia praticamente inguaribile, considerata una situazione paragonabile alla morte. Solo Dio avrebbe potuto vincerla. […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"footnotes":""},"categories":[492],"tags":[],"acf":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/846"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=846"}],"version-history":[{"count":2,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/846\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":35782,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/846\/revisions\/35782"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=846"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=846"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=846"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}