{"id":8411,"date":"2010-04-30T00:00:00","date_gmt":"2010-04-30T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=8411"},"modified":"2015-06-16T15:13:50","modified_gmt":"2015-06-16T13:13:50","slug":"amatevi-come-io-vi-ho-amato","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/amatevi-come-io-vi-ho-amato\/","title":{"rendered":"Amatevi come io vi ho amato"},"content":{"rendered":"
\u00c8 talmente forte e nuovo questo comandamento proprio di Ges\u00f9, che i primi discepoli hanno sentito il bisogno irrefrenabile di comunicarlo a tutti come l\u2019unica chiave per aprire la cassaforte del tesoro: il \u201cregno\u201d, come Ges\u00f9 lo chiamava, e quindi la pace, la bellezza della vita, la serenit\u00e0, il paradiso, Dio stesso. La prima lettura, come tutto il libro degli Atti, ci racconta la tensione missionaria degli apostoli e di coloro che per la loro predicazione diventavano seguaci di Cristo, in quanto la missionariet\u00e0 \u00e8 una connotazione inseparabile della Chiesa: degli apostoli in primo luogo, dei consacrati, dei laici uomini e donne, delle stesse famiglie. Attraverso la Chiesa, Ges\u00f9 continua ancor oggi a parlare e a fare i suoi miracoli, creando e sostenendo in continuazione il nuovo popolo santo di Dio.<\/p>\n
Questo incalzare di predicazioni non avvenne solo agli inizi della storia cristiana, ma avviene sempre, anche oggi. Il Papa stesso, con il suo carisma di vicario di Cristo, continua ad inviare nel mondo non solo preti e religiosi-religiose; ma oggi anche singole persone e intere famiglie con figli anche piccoli, per la permanente e nuova evangelizzazione. Come avvenne nella prima missione di Paolo e Barnaba, al termine della quale essi radunarono la comunit\u00e0 per raccontare la presenza tra loro dello Spirito che accompagnava vistosamente l\u2019opera evangelizzatrice, cos\u00ec dovrebbe avvenire anche oggi, ascoltando il racconto dei nuovi missionari, interessandosi di loro, informandosi e raccogliendo insieme gli episodi pi\u00f9 significativi dei loro viaggi apostolici, e vedendo come Dio continua anche oggi ad \u201caprire ai pagani la porta della fede\u201d. Cristo non abbandona la sua Chiesa, ma la sollecita a tenere il passo con gli uomini di ogni cultura e di ogni latitudine.<\/p>\n
Gli effetti dell\u2019evangelizzazione toccano certamente il presente, ma toccano anche il futuro, fino al futuro ultimo, ora inimmaginabile: la citt\u00e0 di Dio, il Regno, la nuova Gerusalemme; e cio\u00e8 \u201cun nuovo cielo e una nuova terra\u201d, dove Dio stesso \u201cdimorer\u00e0 tra gli uomini ed essi saranno suo popolo ed egli sar\u00e0 Dio con loro\u201d. Questo orizzonte futuro non \u00e8 frutto della fantasia, ma ci \u00e8 aperto da quel libro profetico che rivela e anticipa quanto agli occhi umani resta oggi nascosto e impenetrabile: \u00e8 il libro dell\u2019Apocalisse<\/em>, il senso della storia futura della Chiesa. Tale futuro non \u00e8 nascosto agli occhi di Dio, il quale ci ripete la parola della sorpresa: \u201cIo faccio nuove tutte le cose\u201d. Le ha gi\u00e0 fatte nuove con la Pasqua di Ges\u00f9, colui che si pone per tutti come un modello di nuova umanit\u00e0, lui che \u00e8 \u201cchiave, centro, fine di tutta la storia umana (GS<\/em> 10), e quindi \u201csvela pienamente l\u2019uomo all\u2019uomo e gli fa nota l\u2019altissima sua vocazione\u201d (GS<\/em> 22). \u201cSenza il Creatore, infatti, la creatura svanisce – ci ripete il Concilio – giacch\u00e9 l\u2019oblio di Dio priva di luce la creatura stessa\u201d (GS<\/em> 36).<\/p>\n \u00c8 la Chiesa che con il Concilio Vaticano II ci ha riproposto la radice divina della nostra consistenza, e ci invita ad aver rispetto e fiducia in Dio e nel Suo progetto che si disvela ogni giorno pi\u00f9, nonostante le nostre resistenze. Il brano evangelico ci svela finalmente il segreto del nostro autentico welfare: \u201cAmiamoci tra noi, perch\u00e9 Dio ci ama, e amiamoci come Dio ci ama\u201d. Sull\u2019amore infatti \u00e8 costruita tutta l\u2019esperienza e la proposta cristiana, perch\u00e9 Dio \u00e8 amore. L\u2019apostolo Giovanni ci ripete innumerevoli volte questa verit\u00e0 fondativa. La Chiesa ci insegna che, se vogliamo disfarci della realt\u00e0 vessatoria dell\u2019homo homini lupus<\/em> (l\u2019uomo \u00e8 lupo per l\u2019altro uomo), dobbiamo fare spazio alla civilt\u00e0 dell\u2019amore. Per questo cammino di disintossicazione ci \u00e8 data la grande \u201cscena\u201d del mondo, il lungo tempo dell\u2019attesa e la fatica dell\u2019esperienza anche negativa. La formulazione ultima e l\u2019esemplificazione del precetto dell\u2019amore ce l\u2019ha data Ges\u00f9 stesso: \u201cAmatevi come io vi ho amato\u201d, e l\u2019icona del Crocifisso \u00e8 per noi un memoriale parlante del suo amore.<\/p>\n Quando siamo soffocati da rigurgiti di odio e di rancore d\u2019antica data e con gravi motivazioni, guardiamo il Crocifisso. Quando avvertiamo freddezza verso l\u2019altro che \u00e8 nel bisogno, guardiamo il Crocifisso. Quando siamo aggrediti dalla violenza e dall\u2019ira altrui, guardiamo il Crocifisso. Quando a sera c\u2019\u00e8 bisogno di riconciliazione e di perdono perch\u00e9 il sole non tramonti sulla nostra ira, guardiamo il Crocifisso. Sempre nelle situazioni complesse e difficili che creano problemi in casa e fuori, guardiamo il Crocifisso.<\/p>\n Quel \u201ccome\u201d di Ges\u00f9 \u00e8 bene interpretato (\u201cal vivo\u201d, dice Paolo) nell\u2019icona del Crocifisso, che non solo d\u00e0 la sua vita, ma d\u00e0 anche il perdono a chi lo sta assassinando pensando di fare gli interessi di Dio; il quale, a dir la verit\u00e0, non ha bisogno di giustizieri, ma solo di figli semplici e umili che stiano con lui, come Maria. \u201cDa questo amore coinvolgente e senza riserve – ci assicura Ges\u00f9 – tutti sapranno che siete miei discepoli\u201d, senza bisogno d\u2019altre prove. E questa sar\u00e0 sempre la migliore evangelizzazione, anche degli Erodi e dei Pilati di oggi.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" \u00c8 talmente forte e nuovo questo comandamento proprio di Ges\u00f9, che i primi discepoli hanno sentito il bisogno irrefrenabile di comunicarlo a tutti come l\u2019unica chiave per aprire la cassaforte del tesoro: il \u201cregno\u201d, come Ges\u00f9 lo chiamava, e quindi la pace, la bellezza della vita, la serenit\u00e0, il paradiso, Dio stesso. 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