{"id":8402,"date":"2010-04-23T00:00:00","date_gmt":"2010-04-22T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=8402"},"modified":"2015-08-05T14:51:36","modified_gmt":"2015-08-05T12:51:36","slug":"lavoro-che-ci-sia-e-che-sia-dignitoso","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/lavoro-che-ci-sia-e-che-sia-dignitoso\/","title":{"rendered":"Lavoro: che ci sia e che sia dignitoso"},"content":{"rendered":"
\u201cLavoro e dignit\u00e0 della persona\u201d, recitava il titolo della tavola rotonda organizzata dalla Cisl dell\u2019Umbria luned\u00ec scorso. Ma in tempi in cui il lavoro non c\u2019\u00e8 la tentazione sarebbe quella di lasciar perdere la dignit\u00e0 purch\u00e8 un lavoro ci sia. La Cisl regionale ha per\u00f2 scelto di puntare alto anche perch\u00e8, ha detto il segretario regionale Ulderico Sbarra, \u201cla crisi internazionale economica, ma anche alimentare, energetica, ambientale deve divenire un\u2019opportunit\u00e0 per riscrivere nuove regole, che sappiano riequilibrare le relazioni tra capitale e lavoro\u201d. Per farlo, ha spiegato Sbarra, \u201csi deve iniziare a parlare di un nuovo umanesimo del lavoro, che tolga una volta per tutte le persone dalla precariet\u00e0, dall\u2019incertezza e dalla paura: gli uomini, le donne, i giovani e gli immigrati devono essere garantiti nella propria integrit\u00e0 etica, fisica e psichica, ma questo pu\u00f2 avvenire solo nella certezza lavorativa\u201d. \u201cIl problema vero – ha detto Giuseppe De Rita, presidente e segretario generale del Censis – \u00e8 che sulla dignit\u00e0 del lavoratore c\u2019\u00e8 da fare una riflessione che non \u00e8 solo del sindacato o dei padroni perch\u00e9 negli ultimi vent\u2019anni si \u00e8 ragionato in termini di autorealizzazione che ha premiato il piccolo imprenditore, l\u2019artigiano o il lavoratore in proprio, mentre ha lasciato in secondo piano il lavoratore dipendente\u201d. Oggi, ha detto De Rita, \u201cse vogliamo proporre il tema della dignit\u00e0 del lavoro dobbiamo ripartire dal lavoro dipendente, tornare ad una logica organizzativa, dobbiamo ricominciare a pensare in termini di lavoro dentro le strutture\u201d. De Rita ha parlato anche dell\u2019Umbria, delle sue prospettive di sviluppo. \u201cQuale \u00e8 la carta vincente dell\u2019Umbria?\u201d si \u00e8 chiesto il sociologo, dopo aver parlato degli \u201cegoismi\u201d locali sui quali far leva per vincere la sfida della competizione globale, \u201ccome hanno fatto Milano con l\u2019Exp\u00f2 o Torino con le Olimpiadi invernali\u201d. la nostra regione, ha aggiunto De Rita, non pu\u00f2 far leva sul turismo perch\u00e8 \u00e8 di nicchia e non attira, per esempio, le grandi masse della riviera adriatica, n\u00e8 sulla imprenditorialit\u00e0 perch\u00e9 \u201cil cachemer da solo non basta\u201d. Deve piuttosto \u201cinventare qualcosa di forte e unitario e il fatto di essere una regione cerniera, dunque di passaggio tra norrd e sud, pu\u00f2 essere un fattore su cui puntare, dunque attenti alle infrastrutture – ha concluso – possono essere la strada per ripartire\u201d. Pi\u00f9 senso di responsabilit\u00e0 e meno litigi per affrontare l\u2019emergenza della crisi economica. La crisi c\u2019\u00e8 e si fa ancora sentire, e allora il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, chiede alla classe politica italiana di \u201creagire con responsabilit\u00e0\u201d. \u201cQuando ci sono emergenze, non si combattono litigando ognuno con l\u2019altro. I litigi – ha concluso Bonanni – sono una caratteristica della politica italiana nell\u2019ultimo quindicennio: \u00e8 ora di dire basta a questa situazione, mortificante ed anche penalizzante per la nostra comunit\u00e0\u201d. Maria Rita ValliCon le parole del Papa mons. Paglia spiega cosa vuol dire avere, e offrire, \u201cun lavoro decente\u201d Mons. Vincenzo Paglia, presidente Ceu, nel convegno della Cisl (vedi art. sopra) ha posto a confronto la situazione dell\u2019attuale mercato globale con le linee portanti della dottrina sociale della Chiesa, riproposta nell\u2019enciclica Caritas in veritate. Ecco alcuni passaggi. \u201cPapa Ratzinger lamenta che il mondo soffre \u2018per mancanza di pensiero\u2019. E ha ragione. Il fenomeno della globalizzazione, che ha fatto saltare i vecchi paradigmi e aperto nuovi ed inediti scenari, richiedeva una nuova visione, una nuova sintesi, un nuovo pensiero per orientare l\u2019azione umana, ma non sono venuti. Siamo entrati nel nuovo secolo senza sogni, senza visioni. Il papa, che non manca di chiamare per nome le grandi ferite che lacerano il tessuto della vita associata mondiale, dalla fame, alla sete, alle numerose ingiustizie, ai non pochi conflitti, ai grandi problemi che toccano la vita umana compresi quelli relativi alla biotecnologia e all\u2019ambiente, ha avuto il coraggio di proporre con la enciclica Caritas in Veritate una prospettiva che aiuti a ripensare e a realizzare un effettivo sviluppo del pianeta. \u2026 La Caritas \u00e8 il nome stesso di Dio. \u00c8 in questo orizzonte che si iscrive anche il tema della dignit\u00e0 del lavoro. Dobbiamo riconoscere a Benedetto XVI il coraggio di aver parlato nuovamente della dignit\u00e0 del lavoro: non basta qualsiasi lavoro e a qualunque condizione, perch\u00e9 si possa definire dignitoso. Sono pochi, troppo pochi coloro che rimettono in primo piano la dignit\u00e0 del lavoro umano. \u2026Un lavoro decenteIl papa spiega quindi che la parola \u2018decenza\u2019 applicata al lavoro: \u201csignifica un lavoro che, in ogni societ\u00e0, sia l\u2019espressione della dignit\u00e0 essenziale di ogni uomo e di ogni donna: un lavoro scelto liberamente, che associ efficacemente i lavoratori, uomini e donne, allo sviluppo delle loro comunit\u00e0; un lavoro che, in questo modo, permetta ai lavoratori di essere rispettati al di fuori di ogni discriminazione; un lavoro che consenta di soddisfare la necessit\u00e0 delle famiglie e di scolarizzare i figli, senza che questi siano costretti essi stessi a lavorare; un lavoro che permetta ai lavoratori di organizzarsi liberamente e di far sentire la loro voce; un lavoro che lasci uno spazio sufficiente per ritrovare le proprie radici a livello personale, familiare e spirituale; un lavoro che assicuri ai lavoratori giunti alla pensione una condizione dignitosa\u201d. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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