{"id":8374,"date":"2010-04-16T00:00:00","date_gmt":"2010-04-16T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=8374"},"modified":"2010-04-16T00:00:00","modified_gmt":"2010-04-16T00:00:00","slug":"esploratori-del-continente-web","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/esploratori-del-continente-web\/","title":{"rendered":"Esploratori del Continente web"},"content":{"rendered":"
\u201c\u00c8 un modo differente, quello con cui dobbiamo cercare di abitare il \u2018Continente digitale\u2019. Non essere semplici passeggeri di una metropolitana affollata, ma cogliere le possibilit\u00e0 offerte da questo contesto per comunicare e stringere rapporti umani\u201d. In vista del convegno Cei \u201cTestimoni digitali. Volti e linguaggi nell\u2019era crossmediale\u201dche si tien a Roma la prossima settimana, abbiamo rivolto alcune domande a Franco Mugerli, presidente del Copercom – Coordinamento associazioni per la comunicazione (www.co-percom.it) che riunisce 26 realt\u00e0 associative a livello nazionale. Il Copercom \u00e8 impegnato nell\u2019\u201caffermazione della dignit\u00e0 e dei diritti della persona e della famiglia nel campo della comunicazione sociale\u201d. Un compito gravoso, di fronte alla sfida del Continente digitale.\u201cL\u2019espressione \u2018Continente digitale\u2019 indica che siamo solamente all\u2019inizio di una grande esplorazione. Si tratta di utilizzare i media per trasmettere l\u2019umanit\u00e0 di cui siamo portatori. La tutela della dignit\u00e0 e dei diritti della persona umana \u00e8 il compito fondamentale dei nostri media, ancor prima di ci\u00f2 che essi intendono affermare come contributo al dibattito culturale. La prassi comunicativa adottata dai grandi media, infatti, tende a privilegiare una comunicazione basata sull\u2019immediatezza, da consumare e dimenticare in breve tempo. Per questo non \u00e8 soltanto questione di contenuti ma di modalit\u00e0 attraverso le quali l\u2019immagine della persona viene proposta\u201d. Qual \u00e8 il contributo del Coordinamento per la formazione di animatori della cultura e della comunicazione?\u201cDalla fine del 2005, il Copercom ha avviato un laboratorio \u2018Animatori cultura e comunicazione\u2019 in collaborazione con l\u2019Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei, con l\u2019obiettivo di offrire una risposta operativa alle indicazioni e alle attese del direttorio Comunicazione e missione. Accanto al momento formativo vero e proprio, si \u00e8 scelto di valorizzare micro progetti direttamente sul territorio. La finalit\u00e0 \u00e8 quella di affiancare gli animatori affinch\u00e9 possano vivere la realt\u00e0 complessa della comunicazione, nella famiglia e nella comunit\u00e0, in maniera sempre pi\u00f9 cosciente e costruttiva\u201d. I nuovi media aprono strade inedite per i comunicatori di oggi. \u201cL\u2019interazione continua tra i media digitali \u00e8 lo scenario che abbiamo davanti, una babele di linguaggi dove la comunicazione deve essere una risorsa per la persona. Tutto ci\u00f2 rilancia l\u2019opportunit\u00e0 che il singolo possa diventare sempre pi\u00f9 protagonista nell\u2019utilizzo dei media. La scommessa \u00e8 sulla capacit\u00e0 di uso responsabile da parte dell\u2019utente delle grandi potenzialit\u00e0 offerte dai nuovi media\u201d. I minori sono particolarmente esposti ai rischi della Rete. Quali forme di prevenzione e tutela si possono adottare? \u201cA livello pubblico, il grande dibattito ruota attorno a posizioni opposte: c\u2019\u00e8 chi dice che non si possono mettere bavagli alla Rete, e chi invece vorrebbe porre limiti restrittivi. Naturalmente non si pu\u00f2 pensare ad uno scenario censorio, in particolare per quanto riguarda internet. Tuttavia, sono evidenti i rischi preoccupanti che derivano dal Web. Da un lato, dunque, bisogna stimolare una maggiore consapevolezza nel saper discernere; dall\u2019altro, \u00e8 opportuno prendere atto del fatto che gli adulti non possono accompagnare i minori in ogni instante. Oltre ad accorgimenti pratici, come posizionare il computer in casa dove ogni tanto sia possibile controllare, si registrano numerose iniziative di carattere europeo per un utilizzo sicuro di internet. Al contempo, per\u00f2, \u00e8 necessario responsabilizzare gli operatori del settore e stabilire codici di salvaguardia della sicurezza e della tutela dei dati personali dei minori\u201d. IL CONVEGNO – come iscriversiLa Rete sta cambiando non soltanto il nostro modo di informarci e di comunicare ma anche le nostre relazioni affettive. Questa consapevolezza porta la Chiesa ad interrogarsi sulla potenzialit\u00e0 che il \u201cContinente digitale\u201d offre anche all\u2019annuncio del Vangelo. \u00c8 questa la frontiera sulla quale si muoveranno oltre 1.200 persone provenienti dalle 227 diocesi italiane per prendere parte al convegno nazionale \u201cTestimoni digitali: volti e linguaggi nell\u2019era crossmediale\u201d che si terr\u00e0 a Roma dal 22 al 24 aprile. Il convegno \u00e8 promosso dalla Commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali ed \u00e8 organizzato dall\u2019Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali e dal Servizio nazionale per il Progetto culturale della Cei. La giornata conclusiva si svolger\u00e0 nell\u2019aula Paolo VI in Vaticano per l\u2019udienza di Benedetto XVI ai partecipanti. All\u2019incontro con il Papa sono attesi circa 8.000 operatori della comunicazione e della cultura delle 36.000 parrocchie presenti sul territorio italiano. Dalle diocesi umbre sono attese un centinaio di persone grazie all\u2019organizzazione promossa dalla Commissione Ceu per le comunicazioni sociali. Per chi volesse partecipare c\u2019\u00e8 ancora tempo, fino a luned\u00ec 19 aprile, iscrivendosi sul sito www.chiesainumbria.it. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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