{"id":8369,"date":"2010-04-02T00:00:00","date_gmt":"2010-04-02T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=8369"},"modified":"2010-04-02T00:00:00","modified_gmt":"2010-04-02T00:00:00","slug":"i-quattro-passi-dellaccoglienza","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/i-quattro-passi-dellaccoglienza\/","title":{"rendered":"I quattro passi dell\u2019accoglienza"},"content":{"rendered":"

Accogliere lo straniero \u00e8 una scelta, cos\u00ec come scegliere di aver fiducia in Dio e negli uomini. In estrema sintesi questa \u00e8 la conclusione a cui conduce la relazione di Enzo Bianchi, priore di Bose, dopo aver esaminato a fondo le varie sfaccettature del fenomeno delle migrazioni e della nostra societ\u00e0 multiculturale. Il suo \u00e8 il punto di vista di un monaco che da decenni ormai non solo si confronta con il volto reale delle persone, ma ha anche cercato nel pensiero filosofico e teologico il fondamento teoretico del perch\u00e9 le Scritture si schierino in modo chiaro e deciso dalla parte dello straniero. Nell\u2019Antico Testamento troviamo infatti il monito a ricordare quando \u201canche noi eravamo stranieri\u201d; nelle lettere apostoliche l\u2019invito: \u201cNon dimenticate l\u2019ospitalit\u00e0; alcuni, praticandola, senza saperlo hanno accolto degli angeli\u201d (Eb 13,2); fino al discorso di Ges\u00f9 sul giudizio dell\u2019ultimo giorno: \u201cEro straniero e mi avete accolto\u201d (Mt 25,35). Il presupposto \u00e8 una cultura dell\u2019ospitalit\u00e0 basata sulla relazione: relazione con se stessi, con gli altri e con Dio. \u00c8 qui che s\u2019innestano tutte le dimensioni dell\u2019essere umano, ma – continua Bianchi – \u00e8 un percorso complesso, che passa innanzitutto per il riconoscimento dell\u2019alterit\u00e0, in tutta la sua differenza, dignit\u00e0 e libert\u00e0, ma anche nella piena consapevolezza dei propri sentimenti ostili nei confronti del \u201clontano\u201d. Il secondo passo \u00e8 l\u2019ascolto, definito \u201carduo ed essenziale\u201d, perch\u00e9 da questa \u201cchiamata\u201d nasce il vero confronto delle differenze e la possibilit\u00e0 di trasformarle in risorse. Il terzo passo \u00e8 la simpatia: la vittoria sui pregiudizi individuali e sociali, in cui siamo invitati a sospendere il giudizio, riflettendo sui condizionamenti di una societ\u00e0 in cui, afferma con amarezza il priore della comunit\u00e0 di Bose, \u201c\u00e8 morto il prossimo, non pi\u00f9 solo Dio\u201d. E continua: \u201cIl povero non \u00e8 mai bello, e per non guardarlo in faccia, siamo arrivati alla carit\u00e0 virtuale, fatta con il telefonino\u201d. Quarto ed ultimo passo verso la relazione \u00e8 il dialogo. Sulla base di L\u00e9vinas: \u201cIo sono nella sola misura in cui sono responsabile dell\u2019altro\u201d, dialogare significa \u201cavanzare insieme\u201d, dando lo stesso valore sia alle uguaglianze che alle differenze. \u00c8 l\u2019etica dell\u2019incontro, senza attendersi reciprocit\u00e0, ma nella relazione asimmetrica che ci chiama alla gratuit\u00e0. Per i cristiani c\u2019\u00e8 un valore extra che ci riconduce ai passi biblici da cui siamo partiti, ma l\u2019analisi filosofica s\u2019illumina della luce di Pasqua quando, rispondendo a una domanda sulla possibilit\u00e0 dello scontro di civilt\u00e0, Enzo Bianchi ci indica la direzione verso cui orientare le nostre scelte nel farci prossimi e il terreno comune in cui tutti gli uomini s\u2019incontrano: \u201cGes\u00f9 Cristo ci ha parlato di Dio attraverso l\u2019uomo e con Lui conosciamo l\u2019uomo vero\u201d. Come dire: \u201cPerch\u00e9 nel nome di Ges\u00f9 ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: \u2018Ges\u00f9 Cristo \u00e8 Signore!\u2019, a gloria di Dio Padre\u201d. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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