{"id":8354,"date":"2010-04-02T00:00:00","date_gmt":"2010-04-01T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=8354"},"modified":"2015-08-06T16:07:10","modified_gmt":"2015-08-06T14:07:10","slug":"riconosciute-le-virtu-eroiche-del-loro-fondatore-mons-luigi-novarese","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/riconosciute-le-virtu-eroiche-del-loro-fondatore-mons-luigi-novarese\/","title":{"rendered":"Riconosciute le virt\u00f9 eroiche del loro fondatore mons. Luigi Novarese"},"content":{"rendered":"
Come Centro volontari della sofferenza, siamo lieti di partecipare a tutta la comunit\u00e0 umbra la nostra gioia per il riconoscimento, il 27 marzo, delle virt\u00f9 eroiche del nostro fondatore mons. Luigi Novarese. Che si unisce cos\u00ec – negli onori della Chiesa – a Giunio Tinarelli che fu tra i primi Silenziosi Operai della Croce dell\u2019Umbria. Il riconoscimento della vita e virt\u00f9 eroiche di mons. Novarese ci esortano a ringraziare il Signore per il grande dono che \u00e8 stato la singolare ricchezza spirituale e pastorale, scaturita dal cuore, dalla vita e dal ministero di questo insigne apostolo dei sofferenti. L\u2019esempio luminoso della vita di mons. Novarese, le linee limpide del suo insegnamento e le proposte forti dei suoi orientamenti pastorali, sono un dono tuttora vivo e stimolante per ripensare la vocazione e la missione dei sofferenti nell\u2019agire ecclesiale. Mons. Luigi Novarese, sacerdote \u201cfedele e innovatore\u201d, \u00e8 stato un grande uomo di fede: ha maturato questa fede grazie ad un discernimento vocazionale che l\u2019ha portato a diventare sacerdote attraverso un cammino provato dalla sofferenza. In conseguenza ad una caduta, all\u2019et\u00e0 di 9 anni si ammal\u00f2 di una coxite tubercolare con numerosi ascessi. All\u2019et\u00e0 di 17 anni ricevette la grazia della guarigione, per intercessione di Maria Ausiliatrice e di don Bosco. Si era promesso al servizio generoso verso i sofferenti come medico, ma con la prova della perdita anche della mamma, si chiese: \u201cE se il Signore mi volesse sacerdote? Non potrei aiutare i malati in modo pi\u00f9 integrale?\u201d. Sottopose al suo padre spirituale queste domande, che confusamente animavano la sua ricerca del progetto di Dio. Padre Ferro gli rispose: \u201cSai, ti stavo aspettando!\u201d. Cominci\u00f2 a porre l\u2019attenzione alla persona del sofferente, ad ascoltare la sua \u201cvoce\u201d per poi elaborare un progetto di sviluppo integrale del sofferente, perch\u00e9 fosse \u201csoggetto attivo\u201d nel proprio ambiente di vita: familiare, ecclesiale e sociale. L\u2019obiettivo principale dell\u2019apostolato iniziato da mons. Novarese \u00e8 quello di riconoscere che la persona sofferente e il disabile non sono un problema, ma una risorsa. Per la persona sofferente, ed il disabile in particolare, non si propone semplicemente l\u2019ideale dell\u2019assistenza e del primo soccorso ma, addirittura, l\u2019ideale della riabilitazione e della restituzione psicologica, sociale e spirituale del soggetto nel proprio ambiente di vita. Il contributo di mons. Novarese \u00e8 stato anche determinante per la lettera apostolica Salvifici doloris di Giovanni Paolo II sul senso cristiano della sofferenza umana. Il Papa, incontrando il Centro volontari della sofferenza, non esit\u00f2 a definirlo come l\u2019attuazione di questa lettera: \u201cIn occasione dell\u2019Anno santo della Redenzione, io stesso ho voluto offrire alla Chiesa, con la lettera apostolica Salvifici doloris, una meditazione sul valore salvifico del dolore umano, e vi sono riconoscente perch\u00e9 avete contribuito a diffondere questo messaggio, oltre che con le parole, con la silenziosa testimonianza della vostra esistenza\u2026 Contiamo su di voi per insegnare al mondo intero che cos\u2019\u00e8 l\u2019amore. Uno dei fondamentali obiettivi di questa rinnovata ed intensificata azione pastorale, che non pu\u00f2 non coinvolgere e in modo coordinato tutte le componenti della comunit\u00e0 ecclesiale, \u00e8 di considerare il malato, il portatore di handicap, il sofferente, non semplicemente come termine dell\u2019amore e del servizio della Chiesa, bens\u00ec come soggetto attivo e responsabile dell\u2019opera di evangelizzazione e di salvezza\u201d (Giovanni Paolo II al Centro volontari della sofferenza in occasione del 50\u00b0 di fondazione, 6 settembre 1997). <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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