{"id":8350,"date":"2010-04-02T00:00:00","date_gmt":"2010-04-02T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=8350"},"modified":"2014-10-15T15:39:07","modified_gmt":"2014-10-15T13:39:07","slug":"difendiamo-la-domenica","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/difendiamo-la-domenica\/","title":{"rendered":"Difendiamo la domenica!"},"content":{"rendered":"

Si \u00e8 svolta a Bruxelles nel pomeriggio del 24 marzo la prima conferenza europea per la \u201cProtezione della domenica libera dal lavoro\u201d. Settantadue le organizzazioni, tra Chiese, associazioni della societ\u00e0 civile e sindacati da tutta Europa, che hanno collaborato nell\u2019organizzare l\u2019iniziativa di Thomas Mann, europarlamentare tedesco (Epp \/ Cdu), vice presidente della Commissione parlamentare per gli affari sociali. Hanno dato il loro appoggio all\u2019iniziativa anche numerosi eurodeputati, appartenenti a tutti gli schieramenti e Paesi europei. \u201cLa protezione della domenica non lavorativa \u00e8 di grande importanza per la salute dei lavoratori, per la conciliabilit\u00e0 tra lavoro e vita familiare e per la societ\u00e0 civile nel suo insieme\u201d: cos\u00ec ha aperto i lavori Thomas Mann di fronte a circa 350 persone, dopo aver dato lettura dell\u2019appello indirizzato ai Capi di Stato e di Governo. \u201cLa conferenza di oggi e l\u2019appello firmato da tutte le organizzazioni che hanno promosso l\u2019iniziativa – ha affermato – sono la pietra d\u2019angolo della creazione di un\u2019Alleanza europea per la domenica libera\u201d. In difesa di un dirittoNella mattinata la Commissione europea aveva riaperto il processo di consultazione, in cui i rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro sono chiamati nelle prossime sei settimane ad esprimersi sulle opzioni per un riesame delle regole Ue in materia di orario di lavoro, in vista della revisione della direttiva del 2003, ormai scaduta. Intervenendo alla conferenza sulla protezione della domenica, Laszlo Andor, commissario Ue responsabile per l\u2019occupazione, gli affari sociali e l\u2019inclusione, ha rilevato che, \u201criguardo al tempo del riposo previsto nella normativa, oggi sono i Paesi a definire quale debba essere il giorno settimanale del riposo, secondo il principio della sussidiariet\u00e0: in 16 casi la domenica \u00e8 tutelata\u201d. Il commissario ha quindi esortato i partecipanti alla conferenza a far pervenire alla Commissione le proposte per la difesa della domenica.\u201c\u00c8 necessario che ci sia un giorno comune di riposo per permettere a un comportamento sociale di sincronizzarsi\u201d, ha affermato il tedesco Friedhelm Nachreiner, docente di psicologia applicata. \u201cStudi del 2000 e del 2005 hanno dimostrato che se la domenica \u00e8 lavorativa, il rischio d\u2019incidenti in orario di lavoro aumenta fino al 30%, come pure vi sono conseguenze sulla salute (insonnia, problemi cardiaci). Bench\u00e9 non siano chiarite le cause di questa correlazione, resta il dato di fatto\u201d. L\u2019appello del VescovoPer altro verso, ha precisato Ulrich Dalibor della Federazione europea dei sindacati, \u201cl\u2019aumento degli orari di lavoro nel settore del commercio non ha generato aumento di ricchezza per i lavoratori, mentre li ha deprivati del tempo libero\u201d. Il vescovo austriaco Ludwig Schwarz, di Linz, ha fatto un accorato appello: \u201cNon dedichiamo tutto il tempo al consumo e al commercio. Tutelare la domenica significa anche garantire il rispetto dei diritti umani e il rispetto della dimensione spirituale e religiosa della persona\u201d. Ed ha richiamato il terzo Comandamento: \u201cregola sociale, oltre che religiosa\u201d. In diversi Paesi – Austria, Germania, Gran Bretagna, Slovacchia – sono nate le \u201cAlleanze per la domenica libera\u201d, iniziative popolari volte a contrastare leggi e lobby economiche che minacciano la domenica. Michael Trend, del Regno Unito, ha raccontato l\u2019esperienza della campagna Keep Sunday Special, nata nel 1986. Nel 1994 una legge \u00e8 riuscita a far passare l\u2019apertura domenicale di 6 ore dei negozi; ora \u00e8 in corso una raccolta di firme per impedire che venga ulteriormente estesa. \u201cLa nostra campagna si fonda su 5 principi – ha spiegato Trend -: proteggere le relazioni (la mia libert\u00e0 di comperare non pu\u00f2 violare la tua libert\u00e0); difendere il piccolo commercio locale; rispettare i credenti; difendere le comunit\u00e0 dalla frammentazione; riposare\u201d. \u201cDobbiamo invertire il processo di \u2018materializzazione\u2019 della persona e cambiare i fondamenti della nostra civilt\u00e0 che crede nella crescita materiale indefinita\u201d, ha sintetizzato l\u2019eurodeputato Vittorio Prodi, concludendo i lavori dopo un ampio dibattito tra i partecipanti. \u201cOccorre iniziare – ha aggiunto – ad apprezzare i beni immateriali: le relazioni, la conoscenza\u2026 recuperando una visione di qualit\u00e0 e di sostenibilit\u00e0 della vita\u201d. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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