Ha lasciato nel silenzio la sua Chiesa diocesana, quella comunit\u00e0 che ha sempre tanto amato e seguito con generosit\u00e0 e impareggiabile affetto. Un affetto ricambiato dalle persone, con la quali sempre si intratteneva per un saluto impartendo la sua paterna benedizione. Se ne \u00e8 andato in silenzio, nella malattia dei suoi 86 anni, ma il suo insegnamento ed esempio di pastore aperto al futuro e al progresso, la sua curiosit\u00e0 culturale, la sua avversione per i luoghi comuni, rimangono nella storia della diocesi. Mons. Franco Gualdrini per diciassette anni ha guidato la diocesi di Terni Narni Amelia come Pastore buono e generoso, padre sempre affettuosamente vicino ai suoi figli, impegnato a guidare la sua comunit\u00e0 diocesana nel servizio del Vangelo, attento al mondo di oggi, indicando a tutti le vie affascinanti della sequela di Cristo, fino alle vette della santit\u00e0 evangelica. Lascia a tutti un alto esempio di amore cristiano attento a tutti e particolarmente ai pi\u00f9 poveri. Era il 22 ottobre 1983, quando venne consacrato in piazza Duomo all\u2019aperto, per suo volere, dal cardinale Sebastiano Baggio alla presenza di circa 2.000 persone, convenute, ovviamente, da tutta la diocesi ma anche dalla sua citt\u00e0, Faenza, e dal Collegio Capranica di cui era rettore. Prima della consacrazione parlarono il predecessore Santo Quadri ed il sindaco Giacomo Porrazzini. La cerimonia fu trasmessa in diretta da Radio Tna e la registrazione fu data dal neo Vescovo alla mamma che, vecchia e malata, non pot\u00e9 partecipare di persona. La cosa fu oltremodo gradita. L\u2019episcopato di mons. Gualdrini fu intensissimo sotto tutti i punti di vista, dalla profondit\u00e0 e molteplicit\u00e0 dei suoi insegnamenti scritti e orali, alla presenza frequente nelle parrocchie e in tutte le altre realt\u00e0 diocesane nonch\u00e9 nei momenti salienti della vita cittadina, alla disponibilit\u00e0 piena verso ogni persona e verso ogni manifestazione di vitalit\u00e0 ecclesiale di movimenti e gruppi. Si annunci\u00f2 alla diocesi con la prima lettera di saluto, appena nominato, inviata \u201calle sorelle e ai fratelli in Cristo\u201d e tutti notarono che le \u201csorelle\u201d erano state nominate prima dei \u201cfratelli\u201d. Ed invero il suo episcopato si contraddistinse per un\u2019attenzione speciale ed una valorizzazione della figura femminile nella vita ecclesiale. Ogni 8 marzo celebrava con solennit\u00e0 la Festa della donna. Ebbe una particolare cura per il mondo culturale ternano, professionisti, dirigenti di imprese, alti funzionari, dedicando loro appositi incontri da lui personalmente curati, dando grande impulso all\u2019Istess, gi\u00e0 fondato da mons. Quadri, allargandone i campi di attivit\u00e0. Altrettanta cura ebbe per il mondo del lavoro; fu ai lavoratori vicino nei momenti di crisi, presenziando di persona alle manifestazioni in piazza. Svolse due visite pastorali complete, preparandole accuratamente mesi prima della effettuazione e poi mandando ad ogni parrocchia visitata le sue osservazioni. Dette impulso al Consiglio pastorale diocesano ed ai Consigli pastorali parrocchiali, ed introdusse l\u2019elezione da parte dei fedeli di una buona parte dei componenti di detti Consigli. Seguendo personalmente l\u2019attivit\u00e0 delle Commissioni pastorali diocesane. Complet\u00f2 l\u2019unificazione della realt\u00e0 diocesana da quando fu nominato vescovo dell\u2019unica diocesi di Terni-Narni-Amelia. Inaugur\u00f2 i nuovi uffici di Curia con la presenza e la benedizione del card. Pio Laghi. Diede grande importanza alle Assemblee diocesane, curandole in ogni dettaglio ed emanando i documenti pastorali che ne scaturivano. Al vescovo Gualdrini, insieme al vescovo Quadri, fu conferita anche la cittadinanza onoraria di Terni. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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