{"id":833,"date":"2012-02-03T00:00:00","date_gmt":"2012-02-03T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=833"},"modified":"2012-03-28T10:54:01","modified_gmt":"2012-03-28T10:54:01","slug":"giovani-che-credono-allimpresa-2","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/giovani-che-credono-allimpresa-2\/","title":{"rendered":"Giovani che credono all\u2019impresa"},"content":{"rendered":"
Come ha recentemente sottolineato Unioncamere nel rapporto \u201cPolitica, lavoro, impresa e giovani\u201d, gli imprenditori under 40 rappresentano il 21% del totale degli imprenditori in Umbria, e le imprese gestite da giovani sono salite di 65.398 unit\u00e0 nell\u2019arco di tempo 2002-2010. Servizi, commercio e turismo sono i settori di attivit\u00e0 economica nei quali i giovani intenderebbero avviare una attivit\u00e0. Un dato che va al di l\u00e0 dell\u2019attuale crisi: il 50% \u00e8 convinto, infatti, che avr\u00e0 la possibilit\u00e0 di vedere aumentato il proprio status e di riuscire a svolgere un lavoro di qualit\u00e0 e prestigio pari o superiore a quello dei genitori. La conferma arriva anche dal numero di attivit\u00e0 imprenditoriali avviate quest\u2019anno: 3.036 solo nel secondo trimestre 2011. Un trend positivo, con un tasso di crescita del +0,75% per la provincia di Perugia, seguita da Terni con un +0,72%. \u201cIn un momento in cui riacquista vigore la voglia di fare impresa – ha commentato Flavio Sorbolini, responsabile dell\u2019Ufficio gestione partecipate e finaziamenti alle imprese della Provincia di Perugia – la nostra attenzione deve essere posta proprio nei confronti dei giovani e di chi si avvicina al mondo dell\u2019imprenditoria anche a causa della forte contrazione dell\u2019offerta di lavoro dipendente. La nascita e lo sviluppo di nuove piccole imprese gestite da giovani imprenditori rappresenta un contributo di fondamentale importanza per la crescita e lo sviluppo economico\u201d. Le agevolazioniCon la legge regionale 12 del 1995, che incentiva la creazione di nuove imprese, i giovani imprenditori umbri di et\u00e0 compresa tra 18 e 32 anni che intendono costituire nuove attivit\u00e0, aventi sede sul territorio regionale, possono sempre fruire di un finanziamento a tasso zero fino all\u201980% (fino a 123.950 euro) del programma e di un contributo a fondo perduto, fino a un massimo del 50% (fino a 5.160 euro) sugli oneri di gestione. Le domande possono essere inoltrate alla Provincia competente entro 180 giorni dalla data di costituzione dell\u2019impresa. Per la graduatoria la priorit\u00e0 verr\u00e0 data a imprese costituite da giovani in cassa integrazione o iscritti alle liste di mobilit\u00e0, e imprese a prevalente composizione femminile. Fino al prossimo anno, inoltre, i beneficiari potranno usufruire, tramite un\u2019apposita misura \u201cuna tantum\u201d, del costo di acquisizione della fideiussione a garanzia del finanziamento a tasso zero, fino a un massimo del 5% dell\u2019importo della stessa. 32enne promuove nel mondo il tartufo umbroDopo la laurea in Comunicazione e business, conseguita nel 2002 presso l\u2019Universit\u00e0 di Ipswich, in Inghilterra, ed uno stage in una casa di produzione di pubblicit\u00e0 di Milano, Emanuele Musini, 32enne di Gubbio, nel 2005 decide di dare una svolta alla sua vita: recuperare una vecchia idea del padre, promuovendo il tartufo umbro in Italia. Nel giro di un anno, Musini fonda la Paq Gubbio, azienda che oggi vende tartufi anche in Europa e America. Come ha deciso di diventare imprenditore? \u201cTutto nacque da una vecchia idea di mio padre, quando nel 2000 decise di dare vita ad un\u2019associazione per promuovere il tartufo bianco di Gubbio in Italia. Quando nel 2005 venne a mancare, fu in quel momento che arriv\u00f2 l\u2019intuizione giusta: scelsi di riprendere l\u2019idea di pap\u00e0, puntando sul commercio dei tartufi, mollando la prospettiva di una carriera come agente pubblicitario a Milano. Cos\u00ec tornai a Gubbio e nel 2006, mi lanciai in questa bellissima avventura\u201d. Cosa ha fatto per far sviluppare la sua impresa? \u201cLe paure i dubbi e le perplessit\u00e0, all\u2019inizio, mi assillavano. La sfida, per\u00f2, \u00e8 stata quella di capire il meccanismo dal suo interno. Per molti mesi ho dovuto studiare tutte le strategie legate al commercio del tartufo, cercare clienti, girare tutte le fiere immaginabili. Poi, successivamente, ho iniziato a creare anche un giro di collaboratori. A quel punto, dopo quasi due anni, l\u2019attivit\u00e0 ha iniziato a decollare\u201d. Qual \u00e8 stata l\u2019idea vincente? \u201cLa scommessa \u00e8 stata quella di valorizzare il tartufo bianco, puntando sulla qualit\u00e0 e marcando quegli aspetti fondamentali che oggi reggono il mercato nel settore agroalimentare: la regionalit\u00e0, la filiera corta, la tracciabilit\u00e0. Il mio scopo \u00e8 stato, ed \u00e8, quello di rilanciare il tartufo bianco, spingendo molto sulla qualit\u00e0, sul valore della provenienza. Cos\u00ec ho cominciato ad acquistare tartufi e a rivenderli sul mercato estero\u201d. Su quali mercati esporta? \u201cEsportiamo principalmente in Germania, Francia e Inghilterra. Alcune vendite riusciamo a farle anche in Libano e Israele. Ma \u00e8 il mercato americano quello che ci d\u00e0 maggiori soddisfazioni. Nel 2008, infatti, ho aperto una piccola sede dell\u2019azienda anche New York\u201d. Come si svolge la sua giornata-tipo? \u201cDensa di impegni, ma appagante. Mi piace gestire ogni fase della produzione, ossia, dall\u2019acquisto dei tartufi alle relazioni con i clienti. Non ultimo, la supervisione sui prodotti prima della partenza\u201d Che consiglio si sente dare, oggi, ad un giovane che decide di mettersi in proprio?\u201cBisogna sperimentarsi e cercare di invertire la rotta attuale. Rilanciare le tradizioni, le eccellenze e le maestranze di cui il nostro paese \u00e8 immensamente ricco. L\u2019affermarsi di nuovi imprenditori di prima generazione, come gi\u00e0 sta avvendo nella nostra regione e, pi\u00f9 in generale, su tutto il territorio nazionale, risponde certamente a quel bisogno di rinnovamento della classe imprenditoriale che pu\u00f2 davvero stimolare l\u2019innovazione ed il cambiamento\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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