La \u201ccosa nuova\u201d che fa il Signore \u00e8 una nuova Pasqua di liberazione. La prima Pasqua fu quella della liberazione di un popolo di schiavi ad opera di un condottiero abile, Mos\u00e8, attraverso l\u2019Esodo: ma \u00e8 ormai un fatto del passato, una cosa fondamentale ma antica. C\u2019\u00e8 invece un\u2019altra Pasqua, un\u2019altra liberazione, non pi\u00f9 solo di un\u2019etnia ma d\u2019un popolo intero che \u00e8 diffuso nell\u2019intera ecumene, chiamato a libert\u00e0 dalle sue schiavit\u00f9 interiori tramite un altro condottiero, Ges\u00f9 di Nazareth, attraverso un esodo che ha comportato l\u2019assassinio del Condottiero ma anche la sua risurrezione da morte; e questa liberazione \u00e8 sempre in atto. Ora siamo noi dentro questo esodo, accompagnati da un fiume di acqua nella steppa, datoci – come dice il profeta Isaia – \u201cper dissetare il Mio popolo, il Mio eletto\u201d.<\/p>\n
\u00c8 un invito ad accorgersi di quel fiume pressante di grazia che \u00e8 la Pasqua, e ad approfittarne. Il tino della misericordia di Dio trabocca ad ogni lato: occorre dissetarsi ad esso con il sacramento del perdono, la confessione. \u00c8 bene anche partecipare a quell\u2019insieme di riti e di segni svolti in abbondanza nelle chiese,che indicano e ricordano quello che Dio ha fatto e fa per noi, in maniera da approfittare di queste strade di misericordia, di questi fiumi di perdono. Giustamente dobbiamo vivere la letizia del Salmo<\/em> 125, che ci ammonisce con saggezza: \u201cChi semina nelle lacrime mieter\u00e0 con giubilo!\u201d. La lettura tratta dalla lettera di Paolo alla comunit\u00e0 cristiana di Filippi \u00e8 una introduzione singolare alla Pasqua ormai imminente, su come dobbiamo intenderla e come dobbiamo viverla.<\/p>\n \u00c8 una impressionante confessione di fede di Paolo, il quale parla in prima persona indicando quello che in lui, Paolo, ha provocato la fede, e cio\u00e8 la \u201csublimit\u00e0 di conoscenza di Ges\u00f9 Cristo mio Signore\u201d. Dinanzi ad essa tutto il resto \u00e8 sk\u00f9bala, e cio\u00e8 spazzatura, rifiuti, sudiciume, escrementi. Di conseguenza essa ha provocato anche una \u201cpartecipazione alle sofferenze di Cristo per giungere in qualche modo alla risurrezione dai morti\u201d, e una conoscenza della \u201cpotenza della sua risurrezione\u201d, che \u00e8 sperimentazione della identit\u00e0 di Ges\u00f9 risorto, la quale porta gi\u00e0 ora il credente alla sua stessa condizione. In questo cammino sulle orme di Ges\u00f9, Paolo non \u00e8 ancora arrivato alla perfezione, ma si sforza di correre per raggiungere il premio. Descrive la sua situazione personale con una splendida similitudine: \u201c(Sono) dimentico del passato e proteso verso il futuro\u201d. Il passato \u00e8 perdonato, e il futuro \u00e8 promesso con certezza.<\/p>\n \u00c8 una splendida immagine che definisce il credente di ogni tempo e di ogni luogo, e che Paolo avr\u00e0 forse ripreso dalla statuaria classica, come il Discobolo. In questo contesto di grazia si inquadra l\u2019incontro di Ges\u00f9 nel tempio, dove i soliti scribi e farisei sono alla ricerca disperata di una parola o di un fatto che consenta loro di accusare di blasfemia lo sconosciuto rabbi del nord. Ne nasce una scena drammatica di incredibile potenza. I farisei buttano fra i piedi di Ges\u00f9 una donna colta in flagrante adulterio e gli dicono con perfidia: \u201cMaestro, Mos\u00e8 nella sua legge ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?\u201d.<\/p>\n Per Ges\u00f9 non c\u2019\u00e8 scampo, qualsiasi risposta sarebbe stata a suo danno. Si mise allora a scrivere col dito per terra. Ai farisei che insistevano per una risposta disse: \u201cVa bene, chi di voi \u00e8 senza peccato scagli per primo la pietra!\u201d, e torn\u00f2 a scrivere. Chiss\u00e0 cosa avr\u00e0 scritto sulla polvere!… \u201cTutti se ne andarono, uno per uno, cominciando dai pi\u00f9 anziani fino agli ultimi\u201d, dice il giovane evangelista Giovanni, divertito. Ges\u00f9 sa che per quella adultera, come per tutti gli adulteri, i disonesti, gli egoisti del mondo, ci sar\u00e0 Uno che pagher\u00e0 per tutti. Ora \u00e8 il momento della misericordia. E alla donna, che chiama Ges\u00f9 \u201cSignore\u201d, dice: \u201cVa\u2019, neanche io ti condanno. D\u2019ora in poi non peccare pi\u00f9\u201d. Una folata di vento, il vento del perdono, chiuse quella scena drammatica. E la speranza cominci\u00f2 ad abitare le nostre case.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" La \u201ccosa nuova\u201d che fa il Signore \u00e8 una nuova Pasqua di liberazione. La prima Pasqua fu quella della liberazione di un popolo di schiavi ad opera di un condottiero abile, Mos\u00e8, attraverso l\u2019Esodo: ma \u00e8 ormai un fatto del passato, una cosa fondamentale ma antica. 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