{"id":8313,"date":"2010-03-19T00:00:00","date_gmt":"2010-03-19T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=8313"},"modified":"2010-03-19T00:00:00","modified_gmt":"2010-03-19T00:00:00","slug":"non-partiamo-da-zero-ma-il-mondo-cambia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/non-partiamo-da-zero-ma-il-mondo-cambia\/","title":{"rendered":"Non partiamo da zero, ma il mondo cambia"},"content":{"rendered":"

Che non si parta da zero lo ha affermato il presidente della Conferenza episcopale umbra, il vescovo Vincenzo Paglia, in apertura dell\u2019incontro di Assisi, di cui riportiamo un ampio resoconto nelle pagine interne. Questa convinzione non \u00e8 un dato storico, o un ricordo nostalgico rispetto alle esperienze del passato, quanto una condizione perch\u00e9 i semi gettati non vengano misconosciuti e tanto meno calpestati. Vi \u00e8 in questa consapevolezza anche un criterio di saggezza per non disperdere gli insegnamenti derivanti dalla storia, prossima e remota, di cui \u00e8 fortemente segnato il nostro territorio. L\u2019Umbria \u00e8 fatta di 92 comuni, ognuno dei quali, \u00e8 una piccola repubblica, centinaia di frazioni e quasi 600 parrocchie. Il particolarismo \u00e8 un dato talmente radicato da resistere nel tempo e volersi mostrare nelle sue peculiari caratteristiche. Affrontare temi e metodi nuovi di programmazione pastorale, coinvolgendo il pi\u00f9 possibile questa realt\u00e0, con tutta la sua ricchezza e le sfumature della sua cultura e spiritualit\u00e0, \u00e8 la sfida che i vescovi umbri, non da oggi, vanno perseguendo, per convinzione, prima ancora che per necessit\u00e0, oggi pi\u00f9 che mai avvertita. Rispetto al passato, infatti, si rende urgente \u201cuno scatto di visione e di impegno\u201d, come ha sollecitato Paglia. Scatto necessario, tra l\u2019altro, per la presenza di stanchezza e rifiuto di mettersi in discussione e in ricerca. Le otto Chiese sorelle dell\u2019Umbria non possono pensare di comporre facilmente in comuni piani pastorali uniformi i tanti campanili se si abbandonano a se stessi e si lasciano scivolare in quello che Paglia ha chiamato l\u2019\u2018individualismo religioso\u2019, parrocchiale, diocesano e regionale. Non saranno sufficienti a promuovere l\u2019unit\u00e0 e la collaborazione gli organismi e iniziative pastorali. Bisogna ripartire dall\u2019eucaristia domenicale, ha detto Giovanni Scanavino, vescovo di Orvieto Todi. Essa \u00e8 la fonte e il cuore di tutta la vita cristiana e delle nostre comunit\u00e0. \u00c8 una pista prioritaria che si pu\u00f2 integrare con la cosidetta \u201cfiliera sacramentale\u201d, o \u201cvia liturgica\u201d, che \u00e8 altra cosa rispetto al \u201cdevozionismo protetto\u201d, alternativa. In tale ambito la Chiese umbre dovranno cercare tra loro comuni convergenze che rendano pi\u00f9 efficace la loro azione, favorendo scambi di persone e di idee, promuovendo la formazione dei fedeli e la loro \u201cpartecipazione\u201d in vista dell\u2019edificazione della Chiesa e della citt\u00e0 dell\u2019uomo. Nella liturgia vissuta intensamente si viene a saldare il \u201cdentro e il fuori\u201d, l\u2019esigenza della fede della chiesa e quella di raggiungere il maggior numero di persone. Non partiamo da zero, \u00e8 stato detto, ma il mondo cambia. Nei prossimi anni si dovr\u00e0 trovare, ad esempio, una nuova metodologia condivisa per le \u201cpreparazioni\u201d al battesimo, alla cresima, al matrimonio, evitando che diventino pratiche burocratiche che non lasciano traccia nella vita dei singoli e delle comunit\u00e0. Per tutto ci\u00f2 serve una \u201cspiritualit\u00e0 dell\u2019ascolto\u201d, evocata da Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, dandoci credito l\u2019uno verso l\u2019altro, congiunti nell\u2019Amore. Il cammino intrapreso non potr\u00e0 fare a meno, inoltre, di integrare, in un processo di comune crescita, le grandi spiritualit\u00e0, agostiniana benedettina e francescana, che ci hanno lasciato eccezionali testimonianze di santit\u00e0 e tuttora, per il loro fascino, attirano migliaia di persone in Umbria e nel mondo.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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