{"id":8272,"date":"2010-02-26T00:00:00","date_gmt":"2010-02-26T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=8272"},"modified":"2010-02-26T00:00:00","modified_gmt":"2010-02-26T00:00:00","slug":"in-regime-di-socialismo-municipale","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/in-regime-di-socialismo-municipale\/","title":{"rendered":"In regime di socialismo municipale"},"content":{"rendered":"

Quanto pesa il pubblico nell\u2019economia umbra? Molto, si \u00e8 sempre detto. Ma ora ci sono anche i numeri a confermarlo, grazie ad uno studio che Confindustria Umbria ha affidato ai ricercatori del dipartimento di Discipline giuridiche e aziendali dell\u2019Universit\u00e0 di Perugia, guidati dal professor Gianfranco Cavazzoni, e che \u00e8 stato presentato a Perugia il 18 febbraio. Tante le cifre, molti gli spunti di riflessione. Ne \u00e8 emerso che l\u2019economia umbra \u00e8 fatta in maniera preponderante dal pubblico, al punto che Confindustria parla di \u201csocialismo municipale\u201d. Tuttavia la contrapposizione pubblico-privato \u00e8 data per superata. \u201cPoich\u00e9 conduce ad una visione semplificata della realt\u00e0 – ha spiegato Cavazzoni -, ho scelto un\u2019angolazione economico-aziendale per studiare questa problematica, poich\u00e9 non ci sono motivazioni di ordine teorico che valgano a giustificare l\u2019assunto che gli organismi economici privati siano sempre pi\u00f9 efficienti di quelli pubblici, n\u00e9 che questi ultimi debbano essere necessariamente caratterizzati da sprechi e corruzione\u201d. Pubblico e privato: non c\u2019\u00e8 \u201cun buono\u201d e \u201cun cattivo\u201d, dunque. All\u2019Umbria, come ad altre regioni italiane, servirebbe piuttosto una miscela migliore, pi\u00f9 performante. \u201cIl buon proposito – afferma Cavazzoni – sarebbe quello di compiere un ulteriore passo verso una logica di mercato, realizzando quella liberalizzazione auspicata anche in sede comunitaria. Non v\u2019\u00e8 dubbio che tale approccio costituisca un imprescindibile fattore di riflessione e innovazione in Umbria, dove il ricorso alla gestione dei servizi attraverso societ\u00e0 in house \u00e8 stata la via preferita\u201d. Servizi, dove il pubblico comandaIl pubblico manifesta la sua forza nel settore della sanit\u00e0 (Asl e ospedali), dei trasporti (aeroporto di Sant\u2019Egidio, Minimetr\u00f2, Sipa, Fcu), dell\u2019igiene urbana (Gesenu, Sogepu), della gestione del servizio idrico (Sii) e nel settore multiservizi (quest\u2019ultimo si compone di due gruppi societari, le cui rispettive holding sono l\u2019Asm – Azienda speciale multiservizi Terni spa, e Valle umbra servizi spa, con sede a Spoleto). Quanto alla compagine societaria delle aziende dei servizi pubblici si \u00e8 riscontrata la percentuale media dell\u201987,7 per cento nella partecipazione pubblica al capitale. La ricerca dell\u2019Universit\u00e0 di Perugia ha considerato l\u2019attivit\u00e0 svolta dal 2000 al 2007: in questo periodo, la spesa generata in Umbria dal settore pubblico allargato si \u00e8 incrementata in termini reali del 18,2 per cento, percentuale inferiore a quella nazionale (pari al 23,3 per cento); tale aumento \u00e8 attribuibile \u2013 in media – del 68 per cento al livello statale e per il restante 32 per cento, equamente ripartito, al livello regionale e sub-regionale. Pi\u00f9 ricchezza, ma pi\u00f9 speseConsiderando il Pil regionale, ossia la ricchezza prodotta, dal 2000 al 2007 si \u00e8 registrato un +7,8 per cento in termini reali, superiore del 18,2 per cento rispetto all\u2019aumento nazionale, pari al 6,6 per cento. E, in Umbria, l\u2019incidenza della spesa pubblica sul Pil regionale si \u00e8 attestata su una media del 67 per cento, superiore di 5 punti a quella nazionale. In media, circa i due terzi della ricchezza generata dal sistema economico umbro \u00e8 di matrice pubblica (sia come provenienza, sia come gestione) e tale percentuale \u00e8 andata aumentando. Alessandro Fontana, del Centro studi Confindustria, intervenendo alla presentazione della ricerca, ha messo in evidenza i molti rischi connessi all\u2019ampliamento del settore pubblico nelle economie locali, affermando che \u201cla progressiva costituzione di un numero sempre maggiore di societ\u00e0 di diritto privato partecipate o controllate dagli enti territoriali aumenta i problemi di natura finanziaria e di efficienza\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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