{"id":8268,"date":"2010-02-26T00:00:00","date_gmt":"2010-02-25T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=8268"},"modified":"2015-07-06T14:18:08","modified_gmt":"2015-07-06T12:18:08","slug":"fuori-dal-tunnel-trovano-il-cinema","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/fuori-dal-tunnel-trovano-il-cinema\/","title":{"rendered":"Fuori dal tunnel, trovano il cinema"},"content":{"rendered":"

Affari di famiglia<\/em>, una commedia nera in tre atti \u00e8 il nuovo lavoro cinematografico del famoso regista Stefano Alleva<\/strong>. Gli attori non sono i volti noti della televisione con cui \u00e8 abituato a lavorare, ma i ragazzi della comunit\u00e0 terapeutica di Camposalese del Centro di solidariet\u00e0 \u201cDon Guerrino Rota\u201d di Spoleto, insieme agli operatori e alla direttrice Alessandra Fontana. Nessuno \u00e8 attore professionista, nessuno lo fa per carriera. Lo fanno solo per scoprire i talenti, offuscati per troppo tempo dalla dipendenza da sostanze stupefacenti. Una sorta di riscatto esistenziale. Un modo per dire alla societ\u00e0: \u201cci siamo anche noi, non siamo da buttare\u201d.<\/p>\n

La trama del film \u2013 che all\u2019inizio doveva essere un cortometraggio, poi si \u00e8 trasformato in lungometraggio \u2013 \u00e8 stata scritta da uno di loro. Non \u00e8 un autore cinematografico, ma un uomo di Foligno di 41 anni che sta compiendo il percorso di uscita dalla tossicodipendenza. Fin da bambino aveva la passione della scrittura. Adesso, dopo essere caduto nel vortice della droga, ha liberato la sua fantasia, la sua genialit\u00e0. Genialit\u00e0 che ha trovato concretezza nell\u2019esperienza e nella bravura di Stefano Alleva e di sua moglie Eva. Alcuni professionisti umbri dello spettacolo hanno condiviso questo progetto. Un film vero, dunque. Anche con un direttore di fotografia di richiamo: Franco Lecca<\/strong>, direttore delle foto nella serie televisiva Il commissario Montalbano<\/em> e Pinocchio<\/em>. Pure lui \u00e8 giunto a Spoleto gratis.<\/p>\n

Il film \u00e8 una pura finzione. Racconta di cinque cugini che, per varie ragioni, hanno esistenze disastrate. Vengono messi di fronte alla realt\u00e0 quotidiana dalla morte della zia e dalla lettura del testamento. La signora non ha lasciato nulla ai nipoti. Da qui partono una serie di avventure, divertenti, articolate e complesse. Come in tutti i film che si rispettino ci sono i colpi di scena e il finale a sorpresa. Le riprese del film sono iniziate lo scorso mese di ottobre nella struttura di Camposalese. Si sta per procedere al montaggio delle scene. Il progetto, \u00e8 bene sottolinearlo, \u00e8 a costo zero, addirittura in rimessa. Il montaggio viene fatto da Alleva con l\u2019aiuto di Daniele Bartoli e dei ragazzi. Verranno arrangiate e composte da artisti umbri musiche originali.<\/p>\n

Questo lungometraggio vuole essere solo un piccolo contributo a tutte le altre attivit\u00e0 prioritarie e fondamentali del programma terapeutico. Ha, comunque, creato maggiore unit\u00e0 tra i ragazzi e grande senso di responsabilit\u00e0. Soddisfatto Stefano Alleva. \u201c\u00c8 un\u2019esperienza travolgente – dice. – Questi ragazzi sono eccezionali, si sono messi in gioco. Assisto ogni giorno ad un eroismo da parte di queste persone, perch\u00e9 scegliere di fare un percorso di recupero dalla tossicodipendenza non \u00e8 facile. Per\u00f2, hanno messo nel progetto energia, seriet\u00e0 e dedizione. I ragazzi hanno anche dovuto fare uno sforzo ulteriore per il film: nella comunit\u00e0, infatti, hanno dei compiti ben precisi che devono portare avanti. Durante le riprese non hanno mai abbandonato nessun servizio. Pur di essere pronti in scena, o dietro la telecamera, si sostituivano nei compiti comunitari. Certo, alcuni hanno delle lacune come attori, non hanno esperienza. Ma posso dire che nel girare le scene hanno dimostrato la stessa professionalit\u00e0 degli attori di mestiere. Forse anche di pi\u00f9\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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