{"id":8222,"date":"2010-02-12T00:00:00","date_gmt":"2010-02-11T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=8222"},"modified":"2015-07-16T12:30:39","modified_gmt":"2015-07-16T10:30:39","slug":"in-difesa-dei-bio-diritti","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/in-difesa-dei-bio-diritti\/","title":{"rendered":"In difesa dei bio-diritti"},"content":{"rendered":"

Il valore e la dignit\u00e0 di persona, riconosciuti ad ogni essere umano, dal concepimento alla morte naturale, devono essere al centro della riflessione etica su scienza e tecnologie biomediche: questo il senso della conferenza della prof.ssa Francesca Barone, tenuta il 4 febbraio scorso, presso la sala parrocchiale di Pantalla. L\u2019iniziativa promossa in collaborazione con il Movimento per la vita di Todi, \u00e8 stata organizzata in preparazione della 32a Giornata per la vita. La relatrice, presidente del Centro di bioetica \u201cFil\u00e8remo\u201d e docente di Bioetica all\u2019Universit\u00e0 degli studi di Perugia, ha approfondito il tema degli affronti subiti dalla vita umana nelle fasi iniziale e finale, a causa delle manipolazioni consentite dal progresso scientifico-tecnologico. Una suggestiva serie di immagini ha documentato l\u2019esplosione della vita dopo la fecondazione e la \u201ccontinuit\u00e0\u201d che ne caratterizza tutte le fasi dello sviluppo. L\u2019elenco degli interventi tecnici sulla vita prenatale \u00e8 lungo: accanto alle pratiche positive, che permettono di superare patologie e concorrono a ristabilire il normale svolgimento dei processi generativi, se ne rilevano numerose contrarie anche alla legge morale naturale, profondamente lesive dei diritti e della dignit\u00e0 della persona umana. Tra le questioni emergenti: la progressiva diffusione dell\u2019aborto chimico. Altrettanto inquietanti le problematiche del fine vita. Lo sviluppo della rianimazione ha raggiunto traguardi impensati. Se c\u2019\u00e8 convergenza nel rifiuto dell\u2019accanimento terapeutico e nel riconoscimento della morte encefalica per la diagnosi di morte fisica dell\u2019uomo, non c\u2019\u00e8 uniformit\u00e0 di vedute riguardo lo stato vegetativo persistente (Pvs). Tale stato si caratterizza per l\u2019assenza di funzioni cognitive e mantenimento di quelle vegetative, quali la respirazione autonoma. \u201cGli elementi fondamentali che differenziano questa condizione rispetto alla morte – ha affermato – sono due: la mancanza di una distruzione totale dell\u2019encefalo e la non dimostrata irreversibilit\u00e0\u201d. Non si pu\u00f2 equiparare la scomparsa, vera o presunta, delle capacit\u00e0 di relazione, alla morte di una persona: la qualit\u00e0 della vita non pu\u00f2 essere il criterio utilizzato per valutare il valore di un\u2019esistenza. In questo contesto il Biodiritto ha la grande responsabilit\u00e0 di fronteggiare tutte quelle linee di comportamento sostenute da mentalit\u00e0 favorevoli all\u2019eutanasia, per le quali anche l\u2019alimentazione e l\u2019idratazione, secondo le forme consentite dalla scienza e dalla tecnica, sono atti terapeutici e non semplici forme di sostegno vitale. I problemi della vita e della morte toccano tutti e pongono spesso interrogativi terribili, di fronte ai quali le risposte non sono sempre ragionevoli, ma dettate dalla emotivit\u00e0, dal risentimento, dalla disperazione. Una discussione riportata sul terreno della scienza, del pensiero filosofico, basata sul confronto delle diverse posizioni, quelle di chi ha una fede religiosa o di chi ha un orientamento diverso, ma comunque ha il valore della coscienza, non pu\u00f2 non riconoscere l\u2019inviolabilit\u00e0 e l\u2019indisponibilit\u00e0 della vita umana, che va sempre rispettata, indipendentemente dalle condizioni in cui si trova o dalle facolt\u00e0 che esprime. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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