{"id":8218,"date":"2010-02-12T00:00:00","date_gmt":"2010-02-12T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=8218"},"modified":"2015-06-16T16:05:49","modified_gmt":"2015-06-16T14:05:49","slug":"fondati-su-cristo-risorto","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/fondati-su-cristo-risorto\/","title":{"rendered":"Fondati su Cristo risorto"},"content":{"rendered":"
\u201cCristo \u00e8 risorto\u201d: \u00e8 l\u2019affermazione centrale della lettera di Paolo ai cristiani di Corinto, citt\u00e0 in cui l\u2019ambiente era come quello di Atene, in cui dominava lo scetticismo per ogni ipotesi di risurrezione dei morti. Paolo lo fa con la forza del testimone che ha incontrato di persona il Risorto, appellando anche ad una sorta di affermazione dogmatica entrata nella professione di fede dell\u2019intero collegio apostolico, che ha visto realizzarsi nella risurrezione di Ges\u00f9 la parola di Dio e dei profeti. Ed \u00e8 quello che anche Paolo ha ricevuto, cio\u00e8 \u201cche Cristo mor\u00ec per i nostri peccati secondo le Scritture, che fu sepolto, che \u00e8 risorto il terzo giorno secondo le Scritture e che apparve a Cefa e ai dodici \u201c(1 Cor<\/em> 15, 3-5).<\/p>\n E lo fa argomentando anche dal negativo. Se Cristo non \u00e8 risorto allora \u00e8 vana la nostra – vostra fede (lo ripete due volte), \u00e8 falsa la nostra predicazione, noi siamo falsi testimoni contro Dio, i morti in Cristo sono perduti, coloro che hanno sperato in Cristo per questa vita terrena sono da commiserare. \u201cOra, invece, Cristo \u00e8 risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti!\u201d. La risurrezione dai morti di Ges\u00f9 di Nazaret non \u00e8 un racconto mitico, ma un fatto storico, per il quale tutti gli apostoli hanno dato la vita. E noi sperimentiamo i frutti di quella vittoria di Cristo sulla morte. Su quella vittoria, che \u00e8 certezza di evento, si radica e si fonda la Chiesa e nasce la speranza. Non \u00e8 un desiderio o un generico auspicio, ma la certezza che anche noi, figli di Dio e membra del corpo di Cristo, risorgeremo con Lui a vita eterna.<\/p>\n L\u2019oracolo di Geremia nella prima lettura taglia netto, \u00e8 senza sfumature: \u00e8 benedetto, e cio\u00e8 lieto, sereno, affidato alla Parola di Dio che \u00e8 scudo e difesa, \u201ccolui che pone la sua fiducia in Dio\u201d, e non solo crede in lui, ma si affida a lui, confida in lui, si rifugia in lui, accetta e vive la sua parola, cammina alla sua presenza. Egli \u00e8 come un albero piantato lungo corsi di acqua: emerge sugli altri per la sua imponenza, la verde chioma, i frutti polposi a suo tempo. \u00c8 maledetto, invece, e cio\u00e8 triste, sconfitto, disfatto, chi pone la sua fiducia nell\u2019uomo, cercando \u201cnella carne\u201d, e cio\u00e8 nei soli mezzi umani del potere e delle ricchezze, il suo sostegno e le sue difese. La speranza non c\u2019\u00e8 pi\u00f9; c\u2019\u00e8 solo la confidenza presuntuosa nelle proprie forze, aride come un albero senza vita. L\u2019oracolo di Geremia \u00e8 ripreso di nuovo nel Salmo responsoriale, dove si esorta a scegliere la via del bene, rifiutando come nociva la via del male.<\/p>\n L\u2019esemplificazione addotta \u00e8 ancora quella dell\u2019albero: fiorente \u00e8 l\u2019albero prossimo all\u2019acqua di cui si nutre, arido \u00e8 l\u2019albero della steppa che non ha nutrimento adeguato. L\u2019immagine \u00e8 eloquente per se stessa: l\u2019acqua viva \u00e8 il segno dello Spirito, che sgorgher\u00e0 a fiumi dal grembo del credente (Gv 7,38). \u00c8 dallo Spirito, infatti, che riceviamo il nutrimento della grazia, che ci consente di superare le insidie del male e di far nostre e attuare le parole di Ges\u00f9, il quale ci ha lasciato una consegna molto chiara: \u201cSenza di me non potete far nulla\u201d (Gv<\/em> 15,5). Nel brano del Vangelo ci viene proposto il celeberrimo Discorso della montagna, con il quale Ges\u00f9 deline\u00f2 il \u201cdiscepolo\u201d che poteva dirsi veramente cristiano, alter Cristus. La versione di quel discorso \u00e8 quella di Luca, il quale, come notano gli esegeti, sembra pi\u00f9 preoccupato dell\u2019aspetto sociale e morale della sequela, anzich\u00e9 di quello identitario.<\/p>\n La divisione tra i benedetti e i maledetti dell\u2019oracolo di Geremia viene ribadita seccamente con una identificazione ancora pi\u00f9 precisa mediante l\u2019uso rapido di due parole contrapposte: beati e guai! Beati i poveri, i diseredati, i sofferenti, i perseguitati! Guai invece ai ricchi, ai sazi, ai bontemponi, agli osannati dal mondo. \u00c8 la giustizia che lo esige. E Dio \u00e8 giusto. Due vie anche qui, due modelli di alimentazione, due modalit\u00e0 di vita in netta contrapposizione tra loro. Ma Ges\u00f9 fa chiaramente capire da che parte egli si trovi, e chiede anche a noi di schierarci. Non si tratta di far guerra a nessuno, ma di seminare in abbondanza grano buono nei solchi della vita. \u201cChe si vegli o si dorma, di giorno o di notte, con il tempo favorevole o il tempo avverso, il seme germoglia e viene alla luce; come, nessuno lo sa. La terra produce spontaneamente\u201d (Mc<\/em> 4,26).<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" \u201cCristo \u00e8 risorto\u201d: \u00e8 l\u2019affermazione centrale della lettera di Paolo ai cristiani di Corinto, citt\u00e0 in cui l\u2019ambiente era come quello di Atene, in cui dominava lo scetticismo per ogni ipotesi di risurrezione dei morti. 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