{"id":821,"date":"2012-02-03T00:00:00","date_gmt":"2012-02-02T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=821"},"modified":"2015-07-08T13:07:56","modified_gmt":"2015-07-08T11:07:56","slug":"il-seminario-regionale-in-udienza-dal-papa-3","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/il-seminario-regionale-in-udienza-dal-papa-3\/","title":{"rendered":"Il seminario regionale in udienza dal Papa"},"content":{"rendered":"
Il centenario di fondazione del Seminario regionale umbro ha offerto a noi seminaristi la splendida opportunit\u00e0 di un\u2019udienza privata con il Papa. Un\u2019altra occasione per stringerci attorno a lui dopo aver vissuto da vicino lo storico incontro interreligioso svoltosi ad Assisi lo scorso 27 ottobre. Al rientro dalle festivit\u00e0 natalizie il nostro rettore mons. Nazzareno Marconi ci ha comunicato che il giorno dell\u2019udienza sarebbe stato gioved\u00ec 26 gennaio, assieme ai Seminari di Catanzaro e di Napoli (Posillipo), anche loro per il centenario di fondazione. Il pensiero che quel giorno sarebbe caduto in pieno periodo di esami ha fatto sicuramente capolino in molti di noi, ma di fronte a un\u2019opportunit\u00e0 cos\u00ec rara qualsiasi giorno sarebbe stato gradito. Per l\u2019occasione siamo stati accompagnati dai nostri superiori; hanno voluto essere presenti anche i Vescovi, per esprimere visibilmente l\u2019unit\u00e0 della Chiesa di questa piccola regione. L\u2019udienza era fissata per le 12, ma essendo partiti alle 7.30 (meglio non rischiare!) siamo arrivati in anticipo a Roma e abbiamo avuto modo di visitare la basilica di San Pietro, cogliendo l\u2019occasione per vedere la tomba del beato Giovanni Paolo II. Un momento importante, al di l\u00e0 della devozione personale per questo grandissimo uomo e Papa, per rinsaldare la consapevolezza di essere parte di una Chiesa veramente \u201ccattolica\u201d, universale. Entrati poi nella sala Clementina del Palazzo apostolico, sede prevista per l\u2019udienza, in attesa dell\u2019arrivo del Santo Padre, impegnato per una riunione con alcuni vescovi, c\u2019\u00e8 stata l\u2019occasione anche per conoscere i seminaristi degli altri due Seminari invitati. Arrivato poi Benedetto XVI, accolto tra i sentiti applausi di tutta la sala, \u00e8 iniziata l\u2019udienza. Dopo i saluti iniziali, il Papa ci ha rivolto un discorso non lunghissimo ma ricco di spunti interessanti. Si possono ricordare l\u2019importanza di una sana formazione umana, l\u2019invito alla preghiera, affinch\u00e9 questa accompagni sempre lo studio teologico, la necessit\u00e0 di una solida preparazione filosofico-teologica, l\u2019attenzione ai problemi dei territori delle nostre regioni (per quanto riguarda l\u2019Umbria ha ricordato le immense ricchezze spirituali, ma anche la crisi economica che si sta facendo molto sentire). Molto bello anche il momento in cui ha citato un discorso del beato Giovanni XXIII sulla necessit\u00e0 urgente di tendere alla santit\u00e0. Terminato il discorso, i nostri Vescovi hanno avuto modo di salutarlo personalmente, intrattenendosi per qualche istante con lui. A tutti noi seminaristi \u00e8 stata consegnata la Lettera ai seminaristi scritta dallo stesso Benedetto XVI nel 2010.Usciti dalla sala Clementina, ci siamo diretti subito verso il pullman. Dopo un veloce pranzo con quello che gli addetti alla cucina del nostro Seminario ci avevano gentilmente preparato, abbiamo fatto ritorno ad Assisi, in tempo per celebrare la messa presieduta da mons. Chiaretti, arcivescovo emerito di Perugia, con la presenza del vescovo di Gubbio mons. Ceccobelli e del vescovo emerito della stessa diocesi, mons. Pietro Bottaccioli.Al termine della giornata, a prevalere \u00e8 stato sicuramente un profondo senso di gratitudine al Signore per il dono di vivere una comunione cos\u00ec stretta con il successore di Pietro, e per quanto tutto questo ha contribuito a rafforzare i legami tra noi appartenenti alla Chiesa umbra. Le parole di Benedetto XVI ai seminaristi dell\u2019UmbriaUna elevata formazione accademica e un notevole arricchimento umano sono – secondo Benedetto XVI, all\u2019udienza con i seminaristi – gli elementi che hanno favorito sin dalla loro nascita, nel 1912, i Seminari regionali, opera di pontefici quali Pio X e Leone XIII. Questa esperienza continua, ancora assai opportuna e valida, nell\u2019attuale contesto storico ed ecclesiale, dove i seminari regionali rappresentano una \u201cefficace palestra\u201d di comunione nell\u2019unico servizio alla Chiesa di Cristo e una valida mediazione rispetto alle esigenze delle realt\u00e0 locali, \u201cevitando il rischio del particolarismo\u201d. Quindi, lo sguardo del Papa si sofferma sul territorio: \u201cPensiamo ad esempio all\u2019Umbria, patria di san Francesco e di san Benedetto! Impregnata di spiritualit\u00e0, l\u2019Umbria \u00e8 meta continua di pellegrinaggi. Al tempo stesso, questa piccola regione soffre, come e pi\u00f9 di altre, la sfavorevole congiuntura economica\u201d. \u00c8 il contesto culturale di oggi, continua il Papa, che esige dai futuri presbiteri una solida preparazione filosofico-teologica. \u201cNon si tratta, solo di imparare le cose – dice, riprendendo la Lettera ai seminaristi – ma di conoscere e comprendere la struttura interna della fede nella sua totalit\u00e0, che non \u00e8 una somma di tesi, ma \u00e8 un organismo, una visione organica, cos\u00ec che essa diventi risposta alle domande degli uomini\u201d. Ma indispensabile – sottolinea – \u00e8 anche il legame intenso tra studio della teologia e vita di preghiera, tra ministero e vita spirituale del presbitero. Il Papa parla di \u201cgiusto equilibrio cuore e intelletto, ragione e sentimento, corpo e anima\u201d, di una integrit\u00e0 umana del sacerdote: \u201cSono queste le ragioni che spingono a prestare molta attenzione alla dimensione umana della formazione dei candidati al sacerdozio. \u00c8 infatti nella nostra umanit\u00e0 che ci presentiamo davanti a Dio, per essere davanti ai nostri fratelli degli autentici uomini di Dio\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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