{"id":8179,"date":"2010-01-29T00:00:00","date_gmt":"2010-01-29T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=8179"},"modified":"2015-06-16T16:11:59","modified_gmt":"2015-06-16T14:11:59","slug":"il-canto-altissimo-della-carita","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/il-canto-altissimo-della-carita\/","title":{"rendered":"Il canto altissimo della carit\u00e0"},"content":{"rendered":"

Nel brano evangelico di domenica scorsa Ges\u00f9 si present\u00f2 ai suoi compaesani con un biglietto da visita a dir poco sconcertante, dicendo: \u201cLa persona anonima, di cui parla il profeta Isaia, sono io, proprio io; la Parola di Dio, quindi si realizza in me\u201d. Il Vangelo di oggi \u00e8 la continuazione di quello di domenica precedente e ci racconta quel che successe dopo il singolare annuncio fatto in sinagoga. Il comportamento dei nazaretani fu prima di ammirazione, poi di una ostilit\u00e0 incredibile: \u201cMa chi si crede di essere? \u00c8 solo il figlio di Giuseppe!\u201de cercarono addirittura di buttarlo in un precipizio, \u201cma Ges\u00f9, passando in mezzo a loro se ne and\u00f2\u201d. \u00c8 l\u2019inizio di quel comportamento contraddittorio che animer\u00e0 le genti della Palestina per tutto il lungo viaggio di Ges\u00f9: ammirazione dei poveri e della folla, ostilit\u00e0 e ambiguit\u00e0 degli uomini di potere che lo condannarono a morte infame. Cos\u00ec and\u00f2, gi\u00e0 all\u2019inizio, la vicenda umana di Ges\u00f9, tra sorpresa e indignazione, come ce l\u2019ha raccontata uno storico attento e minuzioso quale il medico Luca, colui che, dopo aver fatto \u201cattente ricerche\u201d, scrisse un resoconto fedele dei fatti<\/p>\n

. Vangeli, quindi, come storia consapevole e ben meditata di una vicenda umana e d\u2019un protagonista singolarissimo quale fu Ges\u00f9. Ma il Vangelo \u00e8 anche il racconto trasparentissimo di quello che Dio fa per noi e di come nella nostra libert\u00e0 ci segue e ci valuta. Non \u00e8 un \u201cSignore\u201d disattento alle nostre vicende, ma un Padre che ci ama fino all\u2019inverosimile. Nella prima lettura si ricorda la vicenda del profeta Geremia, il profeta pi\u00f9 tormentato ma anche pi\u00f9 aperto alla speranza, che dimostra come su ognuno di noi, \u201cprima ancora di formarsi nel seno materno\u201d, c\u2019\u00e8 un progetto di Dio che precede i nostri umani pensamenti: il progetto di essere \u201cprofeti delle nazioni\u201d, cio\u00e8 proclamatori della presenza di Dio nel mondo e nella vita di ciascuno, di un Dio che \u00e8 buono e misericordioso, ma anche giusto con chi Lo emargina e Lo rinnega.<\/p>\n

In ogni figlio che nasce c\u2019\u00e8 gi\u00e0 il progetto di Dio, che deve essere portato alla luce con tutta l\u2019opera educativa dei genitori e di onesti collaboratori fino all\u2019et\u00e0 adulta. In ogni caso Dio protegge i suoi profeti: \u201cTi muoveranno guerra, ma non ti vinceranno\u201d. Questa missione evangelizzatrice \u00e8 d\u2019ogni persona, particolarmente dei battezzati che sanno le cose di Dio in maniera pi\u00f9 intensa e sperimentale, grazie alla conoscenza diretta di Ges\u00f9, che di Dio \u00e8 il Figlio, dal quale abbiamo ricevuto lo splendido segreto identitario di Dio: \u201cDio \u00e8 amore\u201d. \u00c8 un segreto che si fa modello di vita, come ci ricorda l\u2019apostolo Paolo nel suo splendido ed efficace Inno della carit\u00e0, riproposto nella seconda lettura di oggi (1 Cor<\/em> 13, 1-10). La carit\u00e0 cristiana \u00e8 assai pi\u00f9 della beneficenza o della filantropia. \u00c8 la realt\u00e0 stessa di Dio, la sua identit\u00e0 pi\u00f9 profonda, come ci ripete l\u2019apostolo Giovanni: \u201cDio \u00e8 amore!\u201d (1\u00a0Gv<\/em> 4,8).<\/p>\n

Questa deve essere anche la realt\u00e0 del cristiano, diventato \u201cfiglio di Dio\u201d nel battesimo. Sono molte le pagine della sacra Scrittura che ci offrono esempi e addirittura liste di comportamenti d\u2019amore verso il prossimo, a cominciare da quella stessa di Ges\u00f9, che va sotto il nome di \u201copere di misericordia\u201d, note gi\u00e0 nell\u2019Antico Testamento ma rivitalizzate da Ges\u00f9 con il riferimento agli \u201cultimi\u201d, ai \u201cfratelli pi\u00f9 piccoli\u201d (Mt<\/em> 25). Altra celebre lista \u00e8 appunto quella di Paolo nella lettera alla comunit\u00e0 cristiana di Corinto (1 Cor<\/em> 13,1-11), tentata da \u201cscismi interni\u201d, nota come l\u2019Inno alla carit\u00e0. Un esercizio non inutile di verifica del nostro comportamento nei riguardi della carit\u00e0 sarebbe quello di leggere ogni stico in prima persona singolare (Io d\u00f2 da mangiare a chi ha fame\u2026).<\/p>\n

Forse ci renderemmo meglio conto di quanto sia lacunosa e povera la nostra \u201ccarit\u00e0\u201d, e come ci sia bisogno di conversioni radicali. \u00c8 quello che propongo di fare ripetendo, a voce alta, lentamente, il brano di Prima Corinzi<\/em> 13,4-7: \u201cIo sono magnanimo. Io sono benevolo. Io non sono invidioso. Io non mi vanto. Io non mi gonfio d\u2019orgoglio. Io non manco di rispetto. Io non cerco il mio interesse. Io non mi adiro. Io non tengo conto dell\u2019ingiustizia. Io mi rallegro della verit\u00e0. Io tutto scuso. Io tutto credo. Io tutto spero. Io tutto sopporto\u201d. Se siamo riusciti a dire queste caratteristiche della carit\u00e0 senza fremere intimamente per la contraddizione tra il nostro dire e il nostro fare, allora vuol dire che siamo sulla buona strada\u2026<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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