{"id":8169,"date":"2010-01-22T00:00:00","date_gmt":"2010-01-22T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=8169"},"modified":"2010-01-22T00:00:00","modified_gmt":"2010-01-22T00:00:00","slug":"unumbria-piu-equa","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/unumbria-piu-equa\/","title":{"rendered":"Un\u2019Umbria pi\u00f9 equa"},"content":{"rendered":"
Il Consiglio regionale ha approvato nella seduta di marted\u00ec il nuovo Piano sociale regionale. A favore 15 consigliere di maggioranza, contro 5 di opposizione. Melasecche (Udc) si \u00e8 astenuto. \u201cCon questo Piano sociale si apre una nuova stagione per affrontare nuove emergenze correggendo le carenze del passato, per un\u2019Umbria pi\u00f9 equa, pi\u00f9 solidale e capace di rispondere ai nuovi bisogni\u201d, ha commentato l\u2019assessore regionale Damiano Stufara dopo l\u2019approvazione del piano. Rilevando come quella odierna fosse \u201cun\u2019aula distratta\u201d, Stufara ha accusato le opposizioni di aver proposto oggi \u201ccarenti argomentazioni critiche, probabilmente sapendo che il Governo nazionale lavora per smantellare i sistemi locali di welfare\u201d. Tra i presupposti del Piano, Stufara ha indicato la valorizzazione delle funzioni dei Comuni, \u201cpotenziandone il ruolo e la capacit\u00e0 di sviluppare autonome politiche all\u2019interno delle zone sociali. L\u2019opposto di quel che dice il Pdl\u201d. Citati da Stufara anche \u201cl\u2019accesso universalistico e la definizione dei livelli essenziali ed uniformi delle prestazioni\u201d, evidenziando, come obiettivi, il \u201clavoro costante sul tema dell\u2019integrazione dei servizi, non solo quelli socio-sanitari\u201d, insieme alla \u201cvalorizzazione di chi opera nel sistema e quindi dei profili professionali, stabilizzando il personale, spesso composto da figure precarie\u201d. Tra le \u201cinnovazioni\u201d, Stufara ha evidenziato quelle che riguardano \u201cla sussidiariet\u00e0 e la partecipazione\u201d. Infine Stufara ha parlato delle risorse per la spesa sociale. \u201cNel 2007 la dotazione dell\u2019Umbria dal fondo nazionale era di 15,3 milioni di euro, nel 2010 \u00e8 di 6,5. Nello stesso periodo il fondo regionale \u00e8 invece salito da 7,4 a circa 11, contenuti nel bilancio che arriver\u00e0 a giorni in aula. Emerge netta la differenza tra chi sceglie di smantellare i sistemi di welfare e chi sceglie d\u2019incrementare la spesa sociale\u201d. A Stufara ha replicato brevemente per il Pdl Franco Zaffini, accusandolo di \u201caver fatto un comizio di piazza su questa materia\u201d. Controreplica di Stefano Vinti, del Prc: \u201cI numeri sono numeri e non si possono contestare\u201d.Per il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani (Cdl per l\u2019Umbria-Pdl) il piano \u00e8 \u201cvecchio, inadeguato e senza obiettivi di lungo periodo\u201d e solo grazie \u201calle denunce dei mesi scorsi da parte dell\u2019opposizione\u201d \u00e8 stato possibile riequilibrare a favore dei Comuni e delle nuove Zone sociali una governance sociale \u201cche si stava burocratizzando e centralizzando negli Ambiti territoriali integrati\u201d. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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