{"id":8148,"date":"2010-01-15T00:00:00","date_gmt":"2010-01-15T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=8148"},"modified":"2010-01-15T00:00:00","modified_gmt":"2010-01-15T00:00:00","slug":"impresa-voglia-di-ripresa","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/impresa-voglia-di-ripresa\/","title":{"rendered":"Impresa: voglia di ripresa"},"content":{"rendered":"

Scattare una fotografia alla reale situazione delle piccole e medie imprese (Pmi) umbre che fronteggiano la crisi \u00e8 complicato. L\u2019unico dato relativo alle aziende con meno di 15 lavoratori riguarda i cassaintegrati in deroga. \u201cNel 2009 sono stati circa 8 mila i lavoratori in cassa integrazione in deroga. Le aziende interessate sono state circa 1200 – dichiara il segretario regionale della Cisl, Claudio Ricciarelli. – In Umbria, ma anche altrove in Italia, le piccole e medie imprese sono la base del tessuto produttivo della regione. Sostenerle significa aiutare i lavoratori e le loro famiglie\u201d. Ma anche i datori di lavoro. \u201cLa piccola impresa – afferma il presidente di Confapi Umbria, Gabriele Chiocci – \u00e8 fatta di pochi lavoratori, la cui formazione \u00e8 maturata negli anni. Si tratta, per lo pi\u00f9, di addetti con contratti a tempo indeterminato, legatissimi all\u2019azienda. Per l\u2019imprenditore la sola idea di poterli perdere sarebbe gi\u00e0 un dramma\u201d. \u201cUna delle questioni che dovremmo fronteggiare – continua Ricciarelli (Cisl) – nella previsione che diverse piccole e medie aziende umbre potrebbero non attestarsi sui fatturati precedenti alla crisi, \u00e8 che le stesse imprese inizino a licenziare, subito dopo essere passate attraverso la cassa integrazione. Proprio in queste settimane stiamo lavorando al varo dei \u2018contratti di solidariet\u00e0\u2019, introdotti dalla legge italiana nel 1984: comportano una riduzione dell\u2019orario di lavoro e relativa retribuzione, ma i lavoratori continuano a lavorare senza abbandonare l\u2019azienda\u201d. E il datore di lavoro, mentre vige il contratto di solidariet\u00e0, non pu\u00f2 licenziare causa riduzione di personale. Basta coi finanziamenti \u201ca fondo perduto\u201d A dimostrazione di quanto la crisi economica preoccupi ancora le piccole e medie imprese, la Camera di commercio di Perugia, per favorire il loro accesso al credito, ha potenziato la capacit\u00e0 di garanzia dei consorzi fidi (Confidi) nei confronti delle banche, alle quali gli imprenditori delle Pmi chiedono credito. A tale scopo, negli ultimi 10 anni la Camera di commercio di Perugia ha impegnato somme considerevoli; soprattutto, negli ultimi due anni, a seguito della grave crisi finanziaria ed economica, esse sono notevolmente aumentate. Infatti si \u00e8 passati dai quasi 260 mila euro degli anni 2000-2003 ai circa 400-450 mila degli anni 2004-2007 per salire a 746 mila euro impegnati nel 2007, fino al milione e 200 mila euro nel 2009. Il presidente di Confapi Umbria, Gabriele Chiocci, \u00e8 stato sin dal giorno del suo insediamento uno strenuo sostenitore dei consorzi fidi. \u201cOggi – afferma – vogliamo assolutamente ottenere la proroga per la cassa integrazione in deroga, per non rischiare la vita di molte Pmi umbre. Abbiamo chiesto alla Regione dell\u2019Umbria di verificare la possibilit\u00e0 di dirottare alcuni fondi destinati allo sviluppo per sostenere tale cassa integrazione, in attesa della ripresa e dell\u2019arrivo di nuove commesse\u201d. \u201cInoltre – aggiunge Chiocci – occorre che il Governo regionale smetta la politica dei finanziamenti alle imprese a fondo perduto e a pioggia, coi quali \u00e8 impossibile distinguere gli imprenditori virtuosi da quelli che non lo sono. Gli incentivi a fondo perduto – continua il presidente Confapi – vanno trasformati in fondi rotativi: solo l\u2019imprenditore capace vi acceder\u00e0, consapevole che dovr\u00e0 restituire quei soldi. La difesa delle imprese in grado di produrre e di redistribuire ricchezza \u00e8 l\u2019unica strada per difendere il bene comune, la sicurezza dei lavoratori e delle loro famiglie\u201d. Il 2010 di Confindustria: pi\u00f9 ordini, pi\u00f9 lavoroIl presidente di Confindustria Perugia, Antonio Campanile, \u00e8 dal 2000 anche al vertice del Consorzio di garanzia collettiva fidi confindustriale che sostiene le Pmi nell\u2019accesso al credito. \u201cLo scorso anno – afferma – il prodotto interno lordo umbro \u00e8 caduto di 5 punti rispetto al 2008; la disoccupazione \u00e8 stata il 6,5 per cento. Nei primi nove mesi del 2009, il ricorso alla cassa integrazione guadagni \u00e8 stato di tre volte superiore rispetto allo stesso periodo del 2008. Nel primo semestre del 2009 l\u2019Umbria ha perso circa 20 mila posti di lavoro, di cui quasi la met\u00e0 nell\u2019industria: non saranno recuperati dall\u2019oggi al domani\u201d. \u201cMa l\u2019effetto occupazionale – conclude – si dispiegher\u00e0 pienamente nel 2010 e nel 2011. Infatti 75 imprese su 100 pensano che il peggio sia passato. Pertanto, nei prossimi mesi ci attendiamo un discreto recupero della domanda; il portafoglio ordini gi\u00e0 d\u00e0 segnali di miglioramento e i volumi produttivi dovrebbero aumentare\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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