{"id":8135,"date":"2010-01-15T00:00:00","date_gmt":"2010-01-14T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=8135"},"modified":"2015-06-09T15:01:07","modified_gmt":"2015-06-09T13:01:07","slug":"da-100-anni-un-cammino-irreversibile","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/da-100-anni-un-cammino-irreversibile\/","title":{"rendered":"Da 100 anni un cammino irreversibile"},"content":{"rendered":"

Sono ormai trascorsi cento anni dalla Conferenza missionaria internazionale tenutasi ad Edimburgo nell\u2019estate del 1910. Si trattava di uno degli incontri organizzati dalle societ\u00e0 missionarie delle Chiese episcopaliane ed evangeliche operanti tra i non cristiani, che si svolsero pi\u00f9 o meno a scadenza decennale tra la fine dell\u2019Ottocento e inizi Novecento. A Edimburgo lo scopo dell\u2019incontro non fu solo quello di coordinare le forze, evitando inutili sovrapposizioni, migliorare la formazione dei missionari e approfondire i rapporti tra le varie missioni e i Paesi d\u2019origine dei missionari. I delegati si trovarono a riflettere anche sul senso della missione universale della Chiesa, sul rapporto tra annuncio del Vangelo e religioni non cristiane, ma soprattutto sulla collaborazione tra cristiani di denominazioni diverse e la promozione dell\u2019unit\u00e0 delle Chiese. La Conferenza del 1910 apr\u00ec le porte a una nuova \u00e8ra dell\u2019ecumenismo: grazie ad essa nacque quel movimento ecumenico moderno che \u00e8 giunto fino a noi producendo tanti frutti positivi per il raggiungimento dell\u2019unit\u00e0 dei cristiani. Per questo la Conferenza di Edimburgo pu\u00f2 essere ritenuta una delle grandi svolte nella storia della Chiesa. I missionari erano stati i primi ad avvertire la tragedia delle divisioni tra le Chiese proprio nel compiere la loro attivit\u00e0 tra i non cristiani. Lentamente, non senza passi incerti, le varie confessioni cristiane impararono ad accostarsi le une alle altre ed a condividere tratti di strada comune. L\u2019incontro di Edimburgo non fu un evento improvvisato, ma il risultato di una lunga strada, di un cammino che anno dopo anno aveva coinvolto sempre pi\u00f9 fedeli e le loro Chiese. Gi\u00e0 il lavoro di preparazione della Conferenza riusc\u00ec ad immettere nelle correnti dell\u2019ecumenismo centinaia di persone che fino ad allora non ne erano state toccate, stabil\u00ec nuovi vincoli di solidariet\u00e0 tra i partecipanti e conseguentemente tra le loro comunit\u00e0. Molte cose sono accadute nella vita delle Chiese cristiane in questi cento anni, e sicuramente il Novecento, nonostante le sue terribili sciagure, \u00e8 stato caratterizzato dalla crescita del movimento ecumenico che ha coinvolto un numero sempre pi\u00f9 alto di denominazioni cristiane. Per la vita della Chiesa cattolica la svolta decisiva si \u00e8 avuta con il Concilio Vaticano II e il suo decreto Unitatis redintegratio (1964). Svolta sottolineata pi\u00f9 volte dai Papi, come fece Giovanni Paolo II: \u201cCon il Concilio Vaticano II, la Chiesa cattolica si \u00e8 impegnata in modo irreversibile a percorrere la via della ricerca ecumenica, ponendosi cos\u00ec all\u2019ascolto dello Spirito del Signore, che insegna come leggere attentamente i segni dei tempi\u201d (Ut unum sint, 3). A distanza di cento anni, se da una parte permangono ataviche incomprensioni e pregiudizi degli uni nei confronti degli altri, non si pu\u00f2 negare il risultato positivo e tangibile costituito dai dialoghi interconfessionali a livello teologico, come da numerose altre iniziative che favoriscono la conoscenza reciproca. Sia gli elementi positivi come quelli negativi, insieme alla realt\u00e0 dell\u2019immigrazione che in questi anni vive l\u2019Europa occidentale \u2013 non \u00e8 questo un \u201csegno dei tempi\u201d? \u2013 non possono che sollecitare le nostre comunit\u00e0 a proseguire e intensificare il dialogo ecumenico a tutti i livelli. Occorre ancora oggi continuare a porsi in ascolto di ci\u00f2 che lo Spirito vuole insegnare alle Chiese, lasciarsi interpellare da quelle realt\u00e0, spesso nuove, che sollecitano una risposta dalle nostre comunit\u00e0, innanzitutto per riconoscere e vincere i pregiudizi che ancora le animano. SETTIMANA DI PREGHIERA PER L\u2019UNIT\u00c0 DEI CRISTIANILe iniziative a TerniLuned\u00ec 18, ore 18 Monastero delle Clarisse, Colleluna – Terni, Vespro cattolico con la partecipazione del pastore Peter Ciaccio e dell\u2019Archimandritata P. Nicolaos Papadopoulos. Marted\u00ec 19, ore 17.30, Monastero Benedettino di San Magno ad Amelia: preghiera ecumenica con padre Vasile Andreica del Patriarcato di Romania, don Vincenzo Greco delegato del Vescovo per l\u2019Ecumenismo, Peter Ciaccio pastore della Chiesa valdese – metodista di Terni. Gioved\u00ec 21, ore 17.30 Cenacolo San Marco, via del Leone, Terni: \u201cMartin Luther King, Don Andrea Santoro, S. E. Ioan Suciu, testimoni dell\u2019Evangelo\u201d, con Andreica, Greco, CiaccioVenerd\u00ec 22, ore 17.30 Chiesa di S. Al\u00f2, Terni: \u201cL\u2019iconografia cristiana tra oriente e occidente\u201d. Intervengono: p. Andreica, dott. Giuseppe Casslo. Sabato 23, ore 18, parrocchia di San Pietro, Terni: Celebrazione Eucaristica, presieduta dal vescovo mons. Vincenzo Paglia e scambio di ambone. Intervengono, rappresentante del Patriarcato di Mosca, Andreica, Ciaccio. Domenica 24, ore 11.30, Chiesa Valdese – Metodista, Terni: celebrazione della Santa Cena, presieduta dal pastore P. Ciaccio e scambio di ambone. Interviene don Greco. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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