Le polemiche vecchie e nuove che hanno inquinato i rapporti tra ebrei e cattolici per le ragioni note, rimbalzate sulla stampa internazionale a proposito in primo luogo dei presupposti silenzi di Pio XII, pur non superate in modo chiaro, per ora, grazie a Dio, sono state messe da parte. In questo inizio del nuovo anno 2010 si riaprono buone prospettive di dialogo; uomini di buona volont\u00e0 di una parte e dell\u2019altra, cattolici ed ebrei, hanno ripreso a camminare insieme sulla via della reciproca conoscenza. Quest\u2019anno si celebra la giornata decisa in comune, chesi svolge attorno al tema dello shabb\u00e0t, il sabato. La cosa sorprendente ed in qualche modo miracolosa \u00e8 che nel secondo dopoguerra, in coincidenza e per merito del Concilio Vaticano II, prendendo coscienza della tragedia della Shoah, il \u201cpopolo della domenica\u201d, i cristiani, ha riscoperto l\u2019importanza e la bellezza del sabato e della fede ebraica in generale, avviando quel processo di riavvicinamento che, pur tra alti e bassi, sta approdando a rapporti sempre pi\u00f9 stabili e duraturi, pur nella necessaria chiarificazione progressiva delle rispettive posizioni religiose e culturali. Quest\u2019anno \u00e8 stato scelto proprio il sabato e il precetto di osservarlo (Es 20,8) come tema della giornata del dialogo ed \u00e8 un chiaro invito a rileggere con esattezza il comandamento dato dal Signore sul Sinai e ripensarlo come il giorno del compimento della creazione. Non si deve dimenticare che Ges\u00f9, come tutti gli israeliti di ieri e di oggi, ha celebrato il sabato, affermando inoltre di essere venuto non per abolire ma per dare pieno compimento alla Legge (Mt 5, 17-19). I suoi discepoli successivamente hanno festeggiato la domenica come giorno di festa, adattando il comandamento alla \u201cnuova creazione\u201d determinata dalla risurrezione di Cristo, in fedelt\u00e0 al precetto della santificazione del tempo donato da Dio all\u2019uomo. La \u201cquarta parola\u201d, secondo la numerazione ebraica, resta tale nelle Scrittura e nessuno pu\u00f2 cancellarne il significato e il valore. Si pu\u00f2 ricordare che il sabato \u00e8 fatto per l\u2019uomo e non viceversa, come \u00e8 detto nel Vangelo (Mc 2,27) e nei commenti dei rabbini, ma la sua osservanza non \u00e8 nella disponibilit\u00e0 dell\u2019uomo, essendo parola di Dio. La necessit\u00e0 di superare la contrapposizione a livello di date, feste, luoghi e riti \u00e8 determinata dall\u2019urgenza di eliminare ogni forma di vicendevole esclusione dal piano della salvezza. Il Dio di Abramo e dei profeti, il Dio di Ges\u00f9 non lo consente, Egli che vuole estendere il suo regno fino ai confini della terra e ha stabilito un piano di raccolta di tutti i popoli sul monte Sion (Is 2, 2-5) dove si ritroveranno tutti i popoli della terra. Altrimenti avrebbe ragione un famoso rabbino americano, Neusner, quando afferma che ebrei e cristiani sarebbero \u201cgente diversa che parla in modo diverso a gente diversa\u201d. Leggere queste affermazioni nel momento in cui un Papa si reca nella sinagoga pi\u00f9 antica e importante d\u2019Europa, in una citt\u00e0 in cui gli ebrei sono vissuti prima dei cristiani ed hanno lasciato tracce profonde dentro e fuori la propria comunit\u00e0, ha il sapore di un depistaggio e di un freno ad ogni tentativo di dialogo. Mentre uomini di buona volont\u00e0, ebrei e cristiani, dopo un anno in cui vi \u00e8 stato il rifiuto di celebrare ufficialmente insieme la Giornata del dialogo, hanno ripreso in mano il discorso, che si protrarr\u00e0 lungo tutto il percorso delle \u201cdieci parole\u201d. Ci si interrogher\u00e0 in modo particolare su: come pu\u00f2 \u201csantificare\u201d il sabato un cristiano che celebra il suo giorno di festa le domenica? \u00c8 ci\u00f2 che verr\u00e0 chiesto negli incontri che si svolgeranno nei centri di dibattito e dialogo. Forse per i cristiani varrebbe la pena di indirizzare la propria maniera di meditare, vivendo la fede in Ges\u00f9 con lo stesso spirito della fede di Ges\u00f9 che celebrava il sabato, onorando il Padre che ha dato ai suoi figli in dono la creazione, la rivelazione e la redenzione. Ebrei e cristiani, nella loro fede, sono destinatari di questi doni, che vivono sostenendosi \u201cspalla a spalla\u201d in un cammino che prevede una sempre maggiore comprensione della Rivelazione, nel rispetto della Creazione e nel sostegno della Liberazione, combattendo cos\u00ec insieme ogni forma di schiavit\u00f9 e idolatria a favore di tutti i popoli. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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