{"id":8107,"date":"2009-12-23T00:00:00","date_gmt":"2009-12-22T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=8107"},"modified":"2015-07-13T14:42:10","modified_gmt":"2015-07-13T12:42:10","slug":"il-testo-del-messaggio-del-papa-per-la-giornata-della-pace","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/il-testo-del-messaggio-del-papa-per-la-giornata-della-pace\/","title":{"rendered":"Il testo del messaggio del Papa per la giornata della pace"},"content":{"rendered":"
In occasione dell\u2019inizio del Nuovo Anno, desidero rivolgere i pi\u00f9 fervidi auguri di pace a tutte le comunit\u00e0 cristiane, ai responsabili delle Nazioni, agli uomini e alle donne di buona volont\u00e0 del mondo intero. Per questa XLIII Giornata Mondiale della Pace ho scelto il tema: Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato. Il rispetto del creato riveste grande rilevanza, anche perch\u00e9 \u201cla creazione \u00e8 l\u2019inizio e il fondamento di tutte le opere di Dio\u201d e la sua salvaguardia diventa oggi essenziale per la pacifica convivenza dell\u2019umanit\u00e0. Se, infatti, a causa della crudelt\u00e0 dell\u2019uomo sull\u2019uomo, numerose sono le minacce che incombono sulla pace e sull\u2019autentico sviluppo umano integrale \u2013 guerre, conflitti internazionali e regionali, atti terroristici e violazioni dei diritti umani \u2013, non meno preoccupanti sono le minacce originate dalla noncuranza \u2013 se non addirittura dall\u2019abuso \u2013 nei confronti della terra e dei beni naturali che Dio ha elargito. Per tale motivo \u00e8 indispensabile che l\u2019umanit\u00e0 rinnovi e rafforzi \u201cquell\u2019alleanza tra essere umano e ambiente, che deve essere specchio dell\u2019amore creatore di Dio, dal quale proveniamo e verso il quale siamo in cammino\u201d. 2. Nell\u2019Enciclica Caritas in veritate ho posto in evidenza che lo sviluppo umano integrale \u00e8 strettamente collegato ai doveri derivanti dal rapporto dell\u2019uomo con l\u2019ambiente naturale, considerato come un dono di Dio a tutti, il cui uso comporta una comune responsabilit\u00e0 verso l\u2019umanit\u00e0 intera, in special modo verso i poveri e le generazioni future. Ho notato, inoltre, che quando la natura e, in primo luogo, l\u2019essere umano vengono considerati semplicemente frutto del caso o del determinismo evolutivo, rischia di attenuarsi nelle coscienze la consapevolezza della responsabilit\u00e0. Ritenere, invece, il creato come dono di Dio all\u2019umanit\u00e0 ci aiuta a comprendere la vocazione e il valore dell\u2019uomo. Con il Salmista, pieni di stupore, possiamo infatti proclamare: \u201cQuando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che hai fissato, che cosa \u00e8 mai l\u2019uomo perch\u00e9 di lui ti ricordi, il figlio dell\u2019uomo, perch\u00e9 te ne curi?\u201d (Sal 8,4-5). Contemplare la bellezza del creato \u00e8 stimolo a riconoscere l\u2019amore del Creatore, quell\u2019Amore che \u201cmove il sole e l\u2019altre stelle\u201d. 3. Vent\u2019anni or sono, il Papa Giovanni Paolo II, dedicando il Messaggio della Giornata Mondiale della Pace al tema Pace con Dio creatore, pace con tutto il creato, richiamava l\u2019attenzione sulla relazione che noi, in quanto creature di Dio, abbiamo con l\u2019universo che ci circonda. \u201cSi avverte ai nostri giorni \u2013 scriveva \u2013 la crescente consapevolezza che la pace mondiale sia minacciata… anche dalla mancanza del dovuto rispetto per la natura\u201d. E aggiungeva che la coscienza ecologica \u201cnon deve essere mortificata, ma anzi favorita, in modo che si sviluppi e maturi, trovando adeguata espressione in programmi ed iniziative concrete\u201d. Gi\u00e0 altri miei Predecessori avevano fatto riferimento alla relazione esistente tra l\u2019uomo e l\u2019ambiente. Ad esempio, nel 1971, in occasione dell\u2019ottantesimo anniversario dell\u2019Enciclica Rerum Novarum di Leone XIII, Paolo VI ebbe a sottolineare che \u201cattraverso uno sfruttamento sconsiderato della natura, (l\u2019uomo) rischia di distruggerla e di essere a sua volta vittima di siffatta degradazione\u201d. Ed aggiunse che in tal caso \u201cnon soltanto l\u2019ambiente materiale diventa una minaccia permanente: inquinamenti e rifiuti, nuove malattie, potere distruttivo totale; ma \u00e8 il contesto umano, che l\u2019uomo non padroneggia pi\u00f9, creandosi cos\u00ec per il domani un ambiente che potr\u00e0 essergli intollerabile: problema sociale di vaste dimensioni che riguarda l\u2019intera famiglia umana\u201d. 4. Pur evitando di entrare nel merito di specifiche soluzioni tecniche, la Chiesa, \u201cesperta in umanit\u00e0\u201d, si premura di richiamare con forza l\u2019attenzione sulla relazione tra il Creatore, l\u2019essere umano e il creato. Nel 1990, Giovanni Paolo II parlava di \u201ccrisi ecologica\u201d e, rilevando come questa avesse un carattere prevalentemente etico, indicava l\u2019\u201curgente necessit\u00e0 morale di una nuova solidariet\u00e0\u201d. Questo appello si fa ancora pi\u00f9 pressante oggi, di fronte alle crescenti manifestazioni di una crisi che sarebbe irresponsabile non prendere in seria considerazione. Come rimanere indifferenti di fronte alle problematiche che derivano da fenomeni quali i cambiamenti climatici, la desertificazione, il degrado e la perdita di produttivit\u00e0 di vaste aree agricole, l\u2019inquinamento dei fiumi e delle falde acquifere, la perdita della biodiversit\u00e0, l\u2019aumento di eventi naturali estremi, il disboscamento delle aree equatoriali e tropicali? Come trascurare il crescente fenomeno dei cosiddetti \u201cprofughi ambientali\u201d: persone che, a causa del degrado dell\u2019ambiente in cui vivono, lo devono lasciare \u2013 spesso insieme ai loro beni \u2013 per affrontare i pericoli e le incognite di uno spostamento forzato? Come non reagire di fronte ai conflitti gi\u00e0 in atto e a quelli potenziali legati all\u2019accesso alle risorse naturali? Sono tutte questioni che hanno un profondo impatto sull\u2019esercizio dei diritti umani, come ad esempio il diritto alla vita, all\u2019alimentazione, alla salute, allo sviluppo. 5. Va, tuttavia, considerato che la crisi ecologica non pu\u00f2 essere valutata separatamente dalle questioni ad essa collegate, essendo fortemente connessa al concetto stesso di sviluppo e alla visione dell\u2019uomo e delle sue relazioni con i suoi simili e con il creato. Saggio \u00e8, pertanto, operare una revisione profonda e lungimirante del modello di sviluppo, nonch\u00e9 riflettere sul senso dell\u2019economia e dei suoi fini, per correggerne le disfunzioni e le distorsioni. Lo esige lo stato di salute ecologica del pianeta; lo richiede anche e soprattutto la crisi culturale e morale dell\u2019uomo, i cui sintomi sono da tempo evidenti in ogni parte del mondo. L\u2019umanit\u00e0 ha bisogno di un profondo rinnovamento culturale; ha bisogno di riscoprire quei valori che costituiscono il solido fondamento su cui costruire un futuro migliore per tutti. Le situazioni di crisi, che attualmente sta attraversando \u2013 siano esse di carattere economico, alimentare, ambientale o sociale \u2013, sono, in fondo, anche crisi morali collegate tra di loro. Esse obbligano a riprogettare il comune cammino degli uomini. Obbligano, in particolare, a un modo di vivere improntato alla sobriet\u00e0 e alla solidariet\u00e0, con nuove regole e forme di impegno, puntando con fiducia e coraggio sulle esperienze positive compiute e rigettando con decisione quelle negative. Solo cos\u00ec l\u2019attuale crisi diventa occasione di discernimento e di nuova progettualit\u00e0. 6. Non \u00e8 forse vero che all\u2019origine di quella che, in senso cosmico, chiamiamo \u201cnatura\u201d, vi \u00e8 \u201cun disegno di amore e di verit\u00e0\u201d? Il mondo \u201cnon \u00e8 il prodotto di una qualsivoglia necessit\u00e0, di un destino cieco o del caso… Il mondo trae origine dalla libera volont\u00e0 di Dio, il quale ha voluto far partecipare le creature al suo essere, alla sua saggezza e alla sua bont\u00e0\u201d. Il Libro della Genesi, nelle sue pagine iniziali, ci riporta al progetto sapiente del cosmo, frutto del pensiero di Dio, al cui vertice si collocano l\u2019uomo e la donna, creati ad immagine e somiglianza del Creatore per \u201criempire la terra\u201d e \u201cdominarla\u201d come \u201camministratori\u201d di Dio stesso (cfr Gen 1,28). L\u2019armonia tra il Creatore, l\u2019umanit\u00e0 e il creato, che la Sacra Scrittura descrive, \u00e8 stata infranta dal peccato di Adamo ed Eva, dell\u2019uomo e della donna, che hanno bramato occupare il posto di Dio, rifiutando di riconoscersi come sue creature. La conseguenza \u00e8 che si \u00e8 distorto anche il compito di \u201cdominare\u201d la terra, di \u201ccoltivarla e custodirla\u201d e tra loro e il resto della creazione \u00e8 nato un conflitto (cfr Gen 3,17-19). L\u2019essere umano si \u00e8 lasciato dominare dall\u2019egoismo, perdendo il senso del mandato di Dio, e nella relazione con il creato si \u00e8 comportato come sfruttatore, volendo esercitare su di esso un dominio assoluto. Ma il vero significato del comando iniziale di Dio, ben evidenziato nel Libro della Genesi, non consisteva in un semplice conferimento di autorit\u00e0, bens\u00ec piuttosto in una chiamata alla responsabilit\u00e0. Del resto, la saggezza degli antichi riconosceva che la natura \u00e8 a nostra disposizione non come \u201cun mucchio di rifiuti sparsi a caso\u201d, mentre la Rivelazione biblica ci ha fatto comprendere che la natura \u00e8 dono del Creatore, il quale ne ha disegnato gli ordinamenti intrinseci, affinch\u00e9 l\u2019uomo possa trarne gli orientamenti doverosi per \u201ccustodirla e coltivarla\u201d (cfr Gen 2,15). Tutto ci\u00f2 che esiste appartiene a Dio, che lo ha affidato agli uomini, ma non perch\u00e9 ne dispongano arbitrariamente. E quando l\u2019uomo, invece di svolgere il suo ruolo di collaboratore di Dio, a Dio si sostituisce, finisce col provocare la ribellione della natura, \u201cpiuttosto tiranneggiata che governata da lui\u201d. L\u2019uomo, quindi, ha il dovere di esercitare un governo responsabile della creazione, custodendola e coltivandola. 7. Purtroppo, si deve constatare che una moltitudine di persone, in diversi Paesi e regioni del pianeta, sperimenta crescenti difficolt\u00e0 a causa della negligenza o del rifiuto, da parte di tanti, di esercitare un governo responsabile sull\u2019ambiente. Il Concilio Ecumenico Vaticano II ha ricordato che \u201cDio ha destinato la terra e tutto quello che essa contiene all\u2019uso di tutti gli uomini e di tutti i popoli\u201d. L\u2019eredit\u00e0 del creato appartiene, pertanto, all\u2019intera umanit\u00e0. Invece, l\u2019attuale ritmo di sfruttamento mette seriamente in pericolo la disponibilit\u00e0 di alcune risorse naturali non solo per la generazione presente, ma soprattutto per quelle future. Non \u00e8 difficile allora costatare che il degrado ambientale \u00e8 spesso il risultato della mancanza di progetti politici lungimiranti o del perseguimento di miopi interessi economici, che si trasformano, purtroppo, in una seria minaccia per il creato. Per contrastare tale fenomeno, sulla base del fatto che \u201cogni decisione economica ha una conseguenza di carattere morale\u201d, \u00e8 anche necessario che l\u2019attivit\u00e0 economica rispetti maggiormente l\u2019ambiente. Quando ci si avvale delle risorse naturali, occorre preoccuparsi della loro salvaguardia, prevedendone anche i costi \u2013 in termini ambientali e sociali \u2013, da valutare come una voce essenziale degli stessi costi dell\u2019attivit\u00e0 economica. Compete alla comunit\u00e0 internazionale e ai governi nazionali dare i giusti segnali per contrastare in modo efficace quelle modalit\u00e0 d\u2019utilizzo dell\u2019ambiente che risultino ad esso dannose. Per proteggere l\u2019ambiente, per tutelare le risorse e il clima occorre, da una parte, agire nel rispetto di norme ben definite anche dal punto di vista giuridico ed economico, e, dall\u2019altra, tenere conto della solidariet\u00e0 dovuta a quanti abitano le regioni pi\u00f9 povere della terra e alle future generazioni. 8. Sembra infatti urgente la conquista di una leale solidariet\u00e0 inter-generazionale. I costi derivanti dall\u2019uso delle risorse ambientali comuni non possono essere a carico delle generazioni future: \u201cEredi delle generazioni passate e beneficiari del lavoro dei nostri contemporanei, noi abbiamo degli obblighi verso tutti e non possiamo disinteressarci di coloro che verranno dopo di noi ad ingrandire la cerchia della famiglia umana. La solidariet\u00e0 universale, ch\u2019\u00e8 un fatto e per noi un beneficio, \u00e8 altres\u00ec un dovere. Si tratta di una responsabilit\u00e0 che le generazioni presenti hanno nei confronti di quelle future, una responsabilit\u00e0 che appartiene anche ai singoli Stati e alla Comunit\u00e0 internazionale\u201d. L\u2019uso delle risorse naturali dovrebbe essere tale che i vantaggi immediati non comportino conseguenze negative per gli esseri viventi, umani e non umani, presenti e a venire; che la tutela della propriet\u00e0 privata non ostacoli la destinazione universale dei beni; che l\u2019intervento dell\u2019uomo non comprometta la fecondit\u00e0 della terra, per il bene di oggi e per il bene di domani. Oltre ad una leale solidariet\u00e0 inter-generazionale, va ribadita l\u2019urgente necessit\u00e0 morale di una rinnovata solidariet\u00e0 intra-generazionale, specialmente nei rapporti tra i Paesi in via di sviluppo e quelli altamente industrializzati: \u201cla comunit\u00e0 internazionale ha il compito imprescindibile di trovare le strade istituzionali per disciplinare lo sfruttamento delle risorse non rinnovabili, con la partecipazione anche dei Paesi poveri, in modo da pianificare insieme il futuro\u201d. La crisi ecologica mostra l\u2019urgenza di una solidariet\u00e0 che si proietti nello spazio e nel tempo. \u00c8 infatti importante riconoscere, fra le cause dell\u2019attuale crisi ecologica, la responsabilit\u00e0 storica dei Paesi industrializzati. I Paesi meno sviluppati e, in particolare, quelli emergenti, non sono tuttavia esonerati dalla propria responsabilit\u00e0 rispetto al creato, perch\u00e9 il dovere di adottare gradualmente misure e politiche ambientali efficaci appartiene a tutti. Ci\u00f2 potrebbe realizzarsi pi\u00f9 facilmente se vi fossero calcoli meno interessati nell\u2019assistenza, nel trasferimento delle conoscenze e delle tecnologie pi\u00f9 pulite. 9. \u00c8 indubbio che uno dei principali nodi da affrontare, da parte della comunit\u00e0 internazionale, \u00e8 quello delle risorse energetiche, individuando strategie condivise e sostenibili per soddisfare i bisogni di energia della presente generazione e di quelle future. A tale scopo, \u00e8 necessario che le societ\u00e0 tecnologicamente avanzate siano disposte a favorire comportamenti improntati alla sobriet\u00e0, diminuendo il proprio fabbisogno di energia e migliorando le condizioni del suo utilizzo. Al tempo stesso, occorre promuovere la ricerca e l\u2019applicazione di energie di minore impatto ambientale e la \u201cridistribuzione planetaria delle risorse energetiche, in modo che anche i Paesi che ne sono privi possano accedervi\u201d. La crisi ecologica, dunque, offre una storica opportunit\u00e0 per elaborare una risposta collettiva volta a convertire il modello di sviluppo globale in una direzione pi\u00f9 rispettosa nei confronti del creato e di uno sviluppo umano integrale, ispirato ai valori propri della carit\u00e0 nella verit\u00e0. Auspico, pertanto, l\u2019adozione di un modello di sviluppo fondato sulla centralit\u00e0 dell\u2019essere umano, sulla promozione e condivisione del bene comune, sulla responsabilit\u00e0, sulla consapevolezza del necessario cambiamento degli stili di vita e sulla prudenza, virt\u00f9 che indica gli atti da compiere oggi, in previsione di ci\u00f2 che pu\u00f2 accadere domani. 10. Per guidare l\u2019umanit\u00e0 verso una gestione complessivamente sostenibile dell\u2019ambiente e delle risorse del pianeta, l\u2019uomo \u00e8 chiamato a impiegare la sua intelligenza nel campo della ricerca scientifica e tecnologica e nell\u2019applicazione delle scoperte che da questa derivano. La \u201cnuova solidariet\u00e0\u201d, che Giovanni Paolo II propose nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace del 1990, e la \u201csolidariet\u00e0 globale\u201d, che io stesso ho richiamato nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace del 2009, risultano essere atteggiamenti essenziali per orientare l\u2019impegno di tutela del creato, attraverso un sistema di gestione delle risorse della terra meglio coordinato a livello internazionale, soprattutto nel momento in cui va emergendo, in maniera sempre pi\u00f9 evidente, la forte interrelazione che esiste tra la lotta al degrado ambientale e la promozione dello sviluppo umano integrale. Si tratta di una dinamica imprescindibile, in quanto \u201clo sviluppo integrale dell\u2019uomo non pu\u00f2 aver luogo senza lo sviluppo solidale dell\u2019umanit\u00e0\u201d. Tante sono oggi le opportunit\u00e0 scientifiche e i potenziali percorsi innovativi, grazie ai quali \u00e8 possibile fornire soluzioni soddisfacenti ed armoniose alla relazione tra l\u2019uomo e l\u2019ambiente. Ad esempio, occorre incoraggiare le ricerche volte ad individuare le modalit\u00e0 pi\u00f9 efficaci per sfruttare la grande potenzialit\u00e0 dell\u2019energia solare. Altrettanta attenzione va poi rivolta alla questione ormai planetaria dell\u2019acqua ed al sistema idrogeologico globale, il cui ciclo riveste una primaria importanza per la vita sulla terra e la cui stabilit\u00e0 rischia di essere fortemente minacciata dai cambiamenti climatici. Vanno altres\u00ec esplorate appropriate strategie di sviluppo rurale incentrate sui piccoli coltivatori e sulle loro famiglie, come pure occorre approntare idonee politiche per la gestione delle foreste, per lo smaltimento dei rifiuti, per la valorizzazione delle sinergie esistenti tra il contrasto ai cambiamenti climatici e la lotta alla povert\u00e0. Occorrono politiche nazionali ambiziose, completate da un necessario impegno internazionale che apporter\u00e0 importanti benefici soprattutto nel medio e lungo termine. \u00c8 necessario, insomma, uscire dalla logica del mero consumo per promuovere forme di produzione agricola e industriale rispettose dell\u2019ordine della creazione e soddisfacenti per i bisogni primari di tutti. La questione ecologica non va affrontata solo per le agghiaccianti prospettive che il degrado ambientale profila all\u2019orizzonte; a motivarla deve essere soprattutto la ricerca di un\u2019autentica solidariet\u00e0 a dimensione mondiale, ispirata dai valori della carit\u00e0, della giustizia e del bene comune. D\u2019altronde, come ho gi\u00e0 avuto modo di ricordare, \u201cla tecnica non \u00e8 mai solo tecnica. Essa manifesta l\u2019uomo e le sue aspirazioni allo sviluppo; esprime la tensione dell\u2019animo umano al graduale superamento di certi condizionamenti materiali. La tecnica, pertanto, si inserisce nel mandato di \u201ccoltivare e custodire la terra\u201d (cfr Gen 2,15), che Dio ha affidato all\u2019uomo, e va orientata a rafforzare quell\u2019alleanza tra essere umano e ambiente che deve essere specchio dell\u2019amore creatore di Dio\u201d. 11. Appare sempre pi\u00f9 chiaramente che il tema del degrado ambientale chiama in causa i comportamenti di ognuno di noi, gli stili di vita e i modelli di consumo e di produzione attualmente dominanti, spesso insostenibili dal punto di vista sociale, ambientale e finanche economico. Si rende ormai indispensabile un effettivo cambiamento di mentalit\u00e0 che induca tutti ad adottare nuovi stili di vita \u201cnei quali la ricerca del vero, del bello e del buono e la comunione con gli altri uomini per una crescita comune siano gli elementi che determinano le scelte dei consumi, dei risparmi e degli investimenti\u201d. Sempre pi\u00f9 si deve educare a costruire la pace a partire dalle scelte di ampio raggio a livello personale, familiare, comunitario e politico. Tutti siamo responsabili della protezione e della cura del creato. Tale responsabilit\u00e0 non conosce frontiere. Secondo il principio di sussidiariet\u00e0, \u00e8 importante che ciascuno si impegni al livello che gli corrisponde, operando affinch\u00e9 venga superata la prevalenza degli interessi particolari. Un ruolo di sensibilizzazione e di formazione spetta in particolare ai vari soggetti della societ\u00e0 civile e alle Organizzazioni non-governative, che si prodigano con determinazione e generosit\u00e0 per la diffusione di una responsabilit\u00e0 ecologica, che dovrebbe essere sempre pi\u00f9 ancorata al rispetto dell\u2019\u201cecologia umana\u201d. Occorre, inoltre, richiamare la responsabilit\u00e0 dei media in tale ambito, proponendo modelli positivi a cui ispirarsi. Occuparsi dell\u2019ambiente richiede, cio\u00e8, una visione larga e globale del mondo; uno sforzo comune e responsabile per passare da una logica centrata sull\u2019egoistico interesse nazionalistico ad una visione che abbracci sempre le necessit\u00e0 di tutti i popoli. Non si pu\u00f2 rimanere indifferenti a ci\u00f2 che accade intorno a noi, perch\u00e9 il deterioramento di qualsiasi parte del pianeta ricadrebbe su tutti. Le relazioni tra persone, gruppi sociali e Stati, come quelle tra uomo e ambiente, sono chiamate ad assumere lo stile del rispetto e della \u201ccarit\u00e0 nella verit\u00e0\u201d. In tale ampio contesto, \u00e8 quanto mai auspicabile che trovino efficacia e corrispondenza gli sforzi della comunit\u00e0 internazionale volti ad ottenere un progressivo disarmo ed un mondo privo di armi nucleari, la cui sola presenza minaccia la vita del pianeta e il processo di sviluppo integrale dell\u2019umanit\u00e0 presente e di quella futura. 12. La Chiesa ha una responsabilit\u00e0 per il creato e sente di doverla esercitare, anche in ambito pubblico, per difendere la terra, l\u2019acqua e l\u2019aria, doni di Dio Creatore per tutti, e, anzitutto, per proteggere l\u2019uomo contro il pericolo della distruzione di se stesso. Il degrado della natura \u00e8, infatti, strettamente connesso alla cultura che modella la convivenza umana, per cui \u201cquando l\u2019\u201cecologia umana\u201d \u00e8 rispettata dentro la societ\u00e0, anche l\u2019ecologia ambientale ne trae beneficio\u201d. Non si pu\u00f2 domandare ai giovani di rispettare l\u2019ambiente, se non vengono aiutati in famiglia e nella societ\u00e0 a rispettare se stessi: il libro della natura \u00e8 unico, sia sul versante dell\u2019ambiente come su quello dell\u2019etica personale, familiare e sociale. I doveri verso l\u2019ambiente derivano da quelli verso la persona considerata in se stessa e in relazione agli altri. Volentieri, pertanto, incoraggio l\u2019educazione ad una responsabilit\u00e0 ecologica, che, come ho indicato nell\u2019Enciclica Caritas in veritate, salvaguardi un\u2019autentica \u201cecologia umana\u201d e, quindi, affermi con rinnovata convinzione l\u2019inviolabilit\u00e0 della vita umana in ogni sua fase e in ogni sua condizione, la dignit\u00e0 della persona e l\u2019insostituibile missione della famiglia, nella quale si educa all\u2019amore per il prossimo e al rispetto della natura. Occorre salvaguardare il patrimonio umano della societ\u00e0. Questo patrimonio di valori ha la sua origine ed \u00e8 iscritto nella legge morale naturale, che \u00e8 fondamento del rispetto della persona umana e del creato. 13. Non va infine dimenticato il fatto, altamente indicativo, che tanti trovano tranquillit\u00e0 e pace, si sentono rinnovati e rinvigoriti quando sono a stretto contatto con la bellezza e l\u2019armonia della natura. Vi \u00e8 pertanto una sorta di reciprocit\u00e0: nel prenderci cura del creato, noi constatiamo che Dio, tramite il creato, si prende cura di noi. D\u2019altra parte, una corretta concezione del rapporto dell\u2019uomo con l\u2019ambiente non porta ad assolutizzare la natura n\u00e9 a ritenerla pi\u00f9 importante della stessa persona. Se il Magistero della Chiesa esprime perplessit\u00e0 dinanzi ad una concezione dell\u2019ambiente ispirata all\u2019ecocentrismo e al biocentrismo, lo fa perch\u00e9 tale concezione elimina la differenza ontologica e assiologica tra la persona umana e gli altri esseri viventi. In tal modo, si viene di fatto ad eliminare l\u2019identit\u00e0 e il ruolo superiore dell\u2019uomo, favorendo una visione egualitaristica della \u201cdignit\u00e0\u201d di tutti gli esseri viventi. Si d\u00e0 adito, cos\u00ec, ad un nuovo panteismo con accenti neopagani che fanno derivare dalla sola natura, intesa in senso puramente naturalistico, la salvezza per l\u2019uomo. La Chiesa invita, invece, ad impostare la questione in modo equilibrato, nel rispetto della \u201cgrammatica\u201d che il Creatore ha inscritto nella sua opera, affidando all\u2019uomo il ruolo di custode e amministratore responsabile del creato, ruolo di cui non deve certo abusare, ma da cui non pu\u00f2 nemmeno abdicare. Infatti, anche la posizione contraria di assolutizzazione della tecnica e del potere umano, finisce per essere un grave attentato non solo alla natura, ma anche alla stessa dignit\u00e0 umana. v14. Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato. La ricerca della pace da parte di tutti gli uomini di buona volont\u00e0 sar\u00e0 senz\u2019altro facilitata dal comune riconoscimento del rapporto inscindibile che esiste tra Dio, gli esseri umani e l\u2019intero creato. Illuminati dalla divina Rivelazione e seguendo la Tradizione della Chiesa, i cristiani offrono il proprio apporto. Essi considerano il cosmo e le sue meraviglie alla luce dell\u2019opera creatrice del Padre e redentrice di Cristo, che, con la sua morte e risurrezione, ha riconciliato con Dio \u201csia le cose che stanno sulla terra, sia quelle che stanno nei cieli\u201d (Col 1,20). Il Cristo, crocifisso e risorto, ha fatto dono all\u2019umanit\u00e0 del suo Spirito santificatore, che guida il cammino della storia, in attesa del giorno in cui, con il ritorno glorioso del Signore, verranno inaugurati \u201cnuovi cieli e una terra nuova\u201d (2 Pt 3,13), in cui abiteranno per sempre la giustizia e la pace. Proteggere l\u2019ambiente naturale per costruire un mondo di pace \u00e8, pertanto, dovere di ogni persona. Ecco una sfida urgente da affrontare con rinnovato e corale impegno; ecco una provvidenziale opportunit\u00e0 per consegnare alle nuove generazioni la prospettiva di un futuro migliore per tutti. Ne siano consapevoli i responsabili delle nazioni e quanti, ad ogni livello, hanno a cuore le sorti dell\u2019umanit\u00e0: la salvaguardia del creato e la realizzazione della pace sono realt\u00e0 tra loro intimamente connesse! Per questo, invito tutti i credenti ad elevare la loro fervida preghiera a Dio, onnipotente Creatore e Padre misericordioso, affinch\u00e9 nel cuore di ogni uomo e di ogni donna risuoni, sia accolto e vissuto il pressante appello: Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato. Dal Vaticano, 8 dicembre 2009Benedetto XVI(Copyright: Libreria Editrice Vaticana)<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
In occasione dell\u2019inizio del Nuovo Anno, desidero rivolgere i pi\u00f9 fervidi auguri di pace a tutte le comunit\u00e0 cristiane, ai responsabili delle Nazioni, agli uomini e alle donne di buona volont\u00e0 del mondo intero. Per questa XLIII Giornata Mondiale della Pace ho scelto il tema: Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato. Il rispetto […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"footnotes":""},"categories":[8],"tags":[1187,2078],"acf":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/8107"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=8107"}],"version-history":[{"count":1,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/8107\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":38605,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/8107\/revisions\/38605"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=8107"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=8107"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=8107"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}