{"id":8104,"date":"2009-12-23T00:00:00","date_gmt":"2009-12-22T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=8104"},"modified":"2015-07-08T12:10:28","modified_gmt":"2015-07-08T10:10:28","slug":"chiesto-lo-stato-demergenza","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/chiesto-lo-stato-demergenza\/","title":{"rendered":"Chiesto lo stato d\u2019emergenza"},"content":{"rendered":"
II sopralluoghi nelle zone colpite dal sisma di marted\u00ec 15 dicembre sono quasi terminati. \u201cLa situazione \u00e8 sotto controllo\u201d – ha detto a margine di una conferenza stampa svoltasi a Perugia il sindaco di Marsciano Alfio Todini. \u201cTre – ha proseguito – sono le direttrici su cui l\u2019Amministrazione comunale si sta muovendo: la soluzione del problema abitativo per gli sfollati, la riapertura delle scuole e la ripresa delle attivit\u00e0 commerciali e produttive. La maggior parte degli sfollati (250 su 320) ha optato per un\u2019autonoma sistemazione usufruendo degli appositi contributi pubblici. Per quanto riguarda le scuole, dopo la chiusura dell\u2019elementare di San Biagio e della materna\/elementare di Spina, \u201csiamo in attesa – ha detto Todini – di risposte per la sistemazione di strutture temporanee da adibire a edifici scolastici\u201d. Anche questa volta la macchina dell\u2019emergenza ha funzionato, grazie al pronto intervento della Protezione civile, Vigili del fuoco e Forze dell\u2019ordine. La sera stessa di marted\u00ec scorso sono state allestite tre strutture provvisorie per la notte con la somministrazione dei pasti. Fortunatamente sono poche le persone che hanno usufruito di tale assistenza: molte di loro sono state alloggiate presso parenti o amici. Al momento in cui andiamo in stampa sono conclusi i sopralluoghi nei centri maggiormente colpiti quali Spina, San Biagio della valle, Castiglion della valle e Sant\u2019Apollinare. \u201cSi tratta per la maggior parte di edifici dalle strutture vecchie, che si trovano all\u2019interno dei centri storici e che per questo sono stati chiusi – ha detto l\u2019ing. Sandro Costantini, dirigente della Protezione civile, operante al Coc (Centro operativo comunale) di Spina, con alle spalle un\u2019esperienza da poco conclusa nei luoghi terremotati del comune de L\u2019Aquila. \u201cMa danni si sono avuti anche nelle strutture pi\u00f9 recenti. All\u2019esterno sembra che non sia successo niente – racconta – ma appena entri ti accorgi che non \u00e8 cos\u00ec: i fondelli mostrano crepe, le tamponature delle pareti sono crollate, ci sono buchi nei soffitti\u201d. \u201cAl momento, terminata la parte pi\u00f9 impegnativa e sostanziosa dei sopralluoghi, quella legata ai luoghi pi\u00f9 colpiti, il 35 per cento delle abitazioni \u00e8 risultato non agibile\u201d. In particolare, sono 120 le case gravemente lesionate e complessivamente 180 quelle non agibili. In molti casi si tratta tuttavia di seconde case o case vacanza. \u201cCi sono poi quei sopralluoghi compiuti in via precauzionale – spiega Costantini – che molti abitanti richiedono anche in mancanza di lesioni o danni evidenti\u201d. Domenica 20, nelle zone colpite dal sisma, il sottosegretario alla Protezione civile Guido Bertolaso ha fatto un sopralluogo nelle zone colpite dal sisma, accompagnato dalla presidente della Regione Maria Rita Lorenzetti la quale ha ringraziato le strutture della Protezione civile per il lavoro che stanno facendo ed ha ricordato che la Regione ha gi\u00e0 stanziato i primi fondi per far fronte all\u2019emergenza. Bertolaso ha inoltre assicurato il suo interessamento presso il Consiglio dei Ministri. Nei giorni scorsi la Regione aveva infatti presentato la richiesta che per il distretto sismico della Valle del Tevere sia dichiarato lo stato di emergenza. \u201cRappresenter\u00f2 la situazione al ministro Tremonti nella speranza – ha scherzato Bertolaso – che il clima festivo del Natale e della Befana lo facciano sentire pi\u00f9 buono e che ci metta a disposizione le risorse necessarie\u201d. Nella stessa mattinata ha inoltre partecipato ad un incontro a Bastia Umbra davanti agli 850 volontari umbri che hanno partecipato ai soccorsi nelle zone colpite del comune de L\u2019Aquila e che hanno concluso il loro lavoro nella zona. Ha ricordato l\u2019 attivit\u00e0 svolta per l\u2019emergenza in Abruzzo. \u201cNegli anni la struttura \u00e8 cresciuta – ha osservato – perch\u00e9 la sua forza \u00e8 la creazione di un sistema dove c\u2019\u00e8 condivisione tra istituzioni, forze di polizia, volontari ed i ruoli di ciascuno vengono valorizzati senza personalismi\u201d. Manuela AcitoLa Caritas realizzer\u00e0Centri di comunit\u00e0\u00c8 stata una visita proficua quella di mons. Vittorio Nozza, direttore della Caritas italiana, alle comunit\u00e0 di Spina e di San Biagio della Valle di Marsciano (Pg), le due pi\u00f9 colpite dalla forte scossa di terremoto del 15 dicembre. Mons. Nozza \u00e8 giunto lo scorso fine settimana accompagnato dal delegato della Caritas Umbria, Marcello Rinaldi, dal direttore della Caritas diocesana, Daniela Monni, e dal responsabile dell\u2019Ufficio amministrativo diocesano, mons. Augusto Panzanelli. Mons. Nozza, nell\u2019incontrare i parroci di Spina, don Marco Merlini, e di San Biagio della Valle, don Primo Alberati, ha ricordato l\u2019obiettivo principale della Caritas nel supportare con mezzi e risorse a sua disposizione le comunit\u00e0 parrocchiali colpite da una calamit\u00e0 naturale quale un terremoto. \u201cLa Chiesa – ha detto il direttore della Caritas italiana – \u00e8 impegnata affinch\u00e9 eventi sismici come questo, seppur localizzato ma che ha provocato molti danni, non causino il disgregarsi del tessuto sociale e pastorale, che \u00e8 una ricchezza, una risorsa per la crescita dell\u2019intera comunit\u00e0. Proprio da questo tessuto bisogna avviare la ricostruzione non limitata alle sole abitazioni. \u00c8 fondamentale che riprendano quanto prima le attivit\u00e0 pastorali delle parrocchie, che svolgono anche un servizio sociale. Per questo abbiamo messo a disposizione la somma di 50 mila euro per far fronte alle necessit\u00e0 pi\u00f9 urgenti e dotato la parrocchia di San Biagio della Valle di una grande tensostruttura gi\u00e0 allestita accanto la chiesa inagibile, dove potranno tenersi le celebrazioni liturgiche e le attivit\u00e0 pastorali a partire da quelle natalizie\u201d. Come opere di medio periodo per le chiese ed edifici parrocchiali dichiarati inagibili, la Caritas italiana, in collaborazione con la Caritas diocesana e quelle parrocchiali, realizzer\u00e0 due \u201cCentri della comunit\u00e0\u201d, uno a Spina e l\u2019altro a San Biagio della Valle. In quest\u2019ultimo caso, in alternativa al Centro della comunit\u00e0, si sta anche studiando di intervenire sugli edifici inagibili della canonica e della scuola materna. I Centri della comunit\u00e0 sono solide strutture prefabbricate realizzate con materiali lignei e metallici, progettate per durare nel tempo e concepite architettonicamente nel rispetto dell\u2019ambiente circostante. Sono strutture dove possono essere celebrati riti liturgici e svolgersi attivit\u00e0 pastorali e socio-aggregative rivolte non solo alla comunit\u00e0 parrocchiale, ma anche a quella civile. Mons. Nozza ha illustrato pi\u00f9 dettagliatamente i Centri della comunit\u00e0 nell\u2019incontro avuto con i responsabili del Comune di Marsciano presso il Comitato operativo per l\u2019emergenza allestito dalla Protezione civile nella delegazione municipale di Spina. Mons. Nozza ha detto che \u201cpi\u00f9 presto vengono individuati i siti dove collocare i Centri della comunit\u00e0, prima la Caritas italiana si attiver\u00e0 per la loro realizzazione; questo proprio per venire incontro alle esigenze delle comunit\u00e0 parrocchiali\u201d. Intanto, a Spina il parroco e i fedeli hanno deciso di celebrare le messe natalizie nella chiesa di Sant\u2019Apollinare, che dista circa un chilometro e mezzo, mentre le attivit\u00e0 di catechismo, su proposta del direttore della Caritas diocesana, verranno svolte nelle abitazioni private rimaste agibili, perch\u00e9 \u201cla prima forma di carit\u00e0 \u2013 ha commentato Daniela Monni \u2013 \u00e8 quella di stringersi, di far posto nelle proprie case a chi la casa l\u2019ha persa\u201d. Infatti, la gran parte degli oltre 300 sfollati ha trovato ospitalit\u00e0 da parenti ed amici. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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