{"id":8071,"date":"2009-12-11T00:00:00","date_gmt":"2009-12-11T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=8071"},"modified":"2009-12-11T00:00:00","modified_gmt":"2009-12-11T00:00:00","slug":"lacr-sempre-piu-impegnata-nella-sua-vocazione-educativa","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/lacr-sempre-piu-impegnata-nella-sua-vocazione-educativa\/","title":{"rendered":"L\u2019Acr sempre pi\u00f9 impegnata nella sua vocazione educativa"},"content":{"rendered":"
Educare \u00e8 una \u201cmissione\u201d, una \u201cvocazione\u201d e un\u2019\u201copera comunitaria\u201d. Mons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei, ha portato un\u2019ampia riflessione sulla sfida educativa al convegno nazionale promosso a Roma dall\u2019Azione cattolica dei ragazzi dal 6 all\u20198 dicembre. Tre giorni durante i quali gli 800 partecipanti provenienti da 130 diocesi di tutta Italia hanno ascoltato e dialogato con pedagogisti, insegnanti, psicologi, comunicatori, sacerdoti, concentrando l\u2019attenzione sulla figura dell\u2019educatore e sulla relazione educativa che si instaura con i ragazzi e i preadolescenti. Prendendo spunto dal titolo del convegno (Come vasi di creta. La qualit\u00e0 della relazione educativa per dare forma alla vita), mons. Crociata ha segnalato quanto il tema \u201csia non solo importante per il vostro servizio associativo, ma anche in profonda sintonia con il cammino di tutte le nostre Chiese che hanno scelto di consacrare al compito educativo un\u2019attenzione tutta speciale nei prossimi anni\u201d. \u201cDavvero l\u2019educazione si decide all\u2019interno di un complesso di relazioni interpersonali \u2013 ha aggiunto il Vescovo -, la cui qualit\u00e0 incide non poco su effetti e risultati nella maturazione delle persone\u201d. In tal senso Crociata ha affermato che \u201cil patrimonio di esperienza e il vasto campo di servizio svolto dall\u2019Acr rappresentano una delle risorse pi\u00f9 preziose per tutte le nostre Chiese\u201d: nell\u2019Acr \u201csi apprende che la vita cristiana \u00e8 incontro con il Signore e tra fratelli; si apprende la vita cristiana in modo consapevole, convinto, ma pur sempre all\u2019interno e nella forma di una esperienza di incontro condivisa, poich\u00e9 la fede cristiana \u00e8 vivere col Signore tra fratelli\u201d. Il Segretario generale della Cei ha poi inteso trasmettere \u201cqualche preoccupazione e speranza\u201d sull\u2019argomento, partendo da una constatazione riferita all\u2019ambito di specifico impegno e dedizione tipico dell\u2019Azione cattolica ragazzi: \u201cSenza nulla togliere alle difficolt\u00e0 e alle potenzialit\u00e0 di tutte le fasce generazionali del processo educativo, una sfida non poco ardua \u00e8 lanciata dalla fascia dei preadolescenti, che segna un passaggio generazionale e culturale cruciale nel processo di formazione\u201d. La \u201cdelicatezza del compito educativo\u201d, misurato \u201cin maniera particolare dai primi accenni del passaggio adolescenziale, rende evidente la necessit\u00e0 di educatori\u201d a cui si richiedono specifiche \u201ccaratteristiche e qualit\u00e0\u201d. Fra i molteplici requisiti, Crociata ne ha segnalati tre. Innanzitutto l\u2019esigenza di essere prima di saper fare: essere \u201cpersone mature\u201d, \u201cveri credenti\u201d, perch\u00e9 \u201cnon si pu\u00f2 dare ci\u00f2 che non si ha\u201d, ovvero \u201cnon si pu\u00f2 educare a ci\u00f2 che non si \u00e8; non si possono condurre altri verso una maturit\u00e0 non sperimentata e raggiunta da parte di un adulto, di un educatore, di un animatore\u201d. In secondo luogo, mons. Crociata ha ricordato che \u201ceducare \u00e8 una vocazione, una chiamata a servire il progetto pi\u00f9 alto che si possa immaginare: formare la persona, far crescere credenti. Perci\u00f2 non pu\u00f2 essere un lavoro a tempo parziale, anche se si deve dedicare un tempo pi\u00f9 o meno limitato a specifiche attivit\u00e0 educative\u201d. Si pu\u00f2 essere \u201cveri educatori se si vive sempre come se ci fosse qualcuno da condurre verso una forma compiuta di vita, se si vive sempre secondo quell\u2019ideale di maturit\u00e0 umana e cristiana a cui si vuole orientare coloro che vengono affidati alle nostre cure. Educare non \u00e8 un mestiere o peggio un passatempo; educare \u00e8 una missione\u201d. Ma se \u00e8 una missione, \u201ceducare non pu\u00f2 essere impresa solitaria\u201d; essa \u201c\u00e8 opera comunitaria, ha come orizzonte l\u2019intreccio di relazioni interpersonali, si svolge all\u2019interno di alleanze educative che coinvolgono soggetti e comunit\u00e0\u201d. \u201cAbbiamo toccato con mano un clima di grande sintonia che ha animato il convegno e il forte desiderio di offrire un prezioso contributo riguardo il tema dell\u2019emergenza educativa\u201d dice Mirko Campoli, responsabile nazionale dell\u2019Azione cattolica ragazzi. Stilando un bilancio dell\u2019incontro Acr, sottolinea alcuni passaggi dell\u2019intervento \u201cilluminante\u201d di mons. Crociata e \u201cla ricchezza degli spunti offerti\u201d dai diversi relatori. \u201cPortiamo a casa tre consegne importanti – spiega -. Un rinnovato impegno a qualificare sempre di pi\u00f9 il nostro servizio verso i pi\u00f9 piccoli, offrendo un contributo non solo all\u2019interno delle realt\u00e0 ecclesiali, ma a servizio di tutte le nostre comunit\u00e0 e del nostro paese\u201d. Quindi la \u201cferma convinzione di continuare a curare la formazione dei nostri educatori, come testimoni della gratuit\u00e0 dell\u2019amore di Dio\u201d. Infine, la \u201cvolont\u00e0 di abitare la fragilit\u00e0, la crisi educativa e i limiti inevitabili della nostra azione educativa, senza cedere alla tentazione di mollare di fronte a queste difficolt\u00e0, ma con il desiderio di vedere in tutto questo lo spazio per manifestare ancora una volta che l\u2019unico, vero, grande maestro \u00e8 il Signore\u201d. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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