{"id":8069,"date":"2009-12-11T00:00:00","date_gmt":"2009-12-11T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=8069"},"modified":"2018-07-27T19:29:06","modified_gmt":"2018-07-27T17:29:06","slug":"larte-di-padre-diego","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/larte-di-padre-diego\/","title":{"rendered":"L\u2019arte di padre Diego"},"content":{"rendered":"
Ada lo aveva promesso allo zio, padre Diego Donati: lasciare le opere al convento di Monteripido per renderle fruibili alla cittadinanza e ai tanti amici e allievi. A distanza di 7 anni dalla morte di padre Diego la promessa \u00e8 stata mantenuta. Sabato 5 dicembre, alla presenza delle autorit\u00e0 cittadine, si \u00e8 svolta l\u2019inaugurazione della mostra permanente presso il convento di Monteripido, nel luogo dove il frate – incisore lavor\u00f2 per tanti anni. Per esporre le duecento opere, tra xilografie, acqueforti, acquetinte e disegni, sono stati restaurati degli ambienti nei sotterranei del convento, grazie al contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Perugia. Circa 250 metri quadrati dove, oltre all\u2019esposizione dei tre torchi dove lavorava, viene raccontato tutto il percorso artistico di padre Diego, dagli esordi nel 1943, appena rientrato come missionario da Dessi\u00e9 in Etiopia, agli anni \u201890. Tre sono i periodi in cui pu\u00f2 essere suddivisa la sua opera: dal 1953 al 1969 con numerose xilografie tra le quali \u201cAugusta perusia\u201d, e poi l\u2019illustrazione del libro di Piero Bargellini \u201cI Fioretti di Santa Chiara\u201d, fino al momento della scoperta delle acqueforti che ha visto in Giorgio Morandi il suo principale referente artistico e, ancora, le pale d\u2019altare realizzate per il convento di Monteripido e Sant\u2019Agostino a Perugia. Dal 1969 al 1977 \u00e8 invece il tempo delle acqueforti, bulini e punte secche, tra cui le cartelle \u201cPerugia Pietre e sole\u201d e \u201cPerugia inedita\u201d. Dal 1977 al 1982 passa all\u2019acquatinta con le cartelle sul Lago Trasimeno. Numerose furono poi le mostre personali e collettive, sia in Italia che all\u2019estero, come i riconoscimenti e i premi. Due sue xilografie sono entrate a far parte del prestigioso Gabinetto delle stampe di Salisburgo, mente molte sue matrici e lastre incise sono conservate presso il Gabinetto nazionale delle stampe di Roma. Il 20 giugno del 1995 il Comune di Perugia, come riconoscimento, lo ha iscritto nell\u2019Albo d\u2019oro della citt\u00e0. Una medaglia di merito gli fu conferita anche dall\u2019Accademia di belle arti di Perugia, dove padre Diego si dedic\u00f2, prima come assistente poi come docente, all\u2019insegnamento delle tecniche dell\u2019arte incisoria. Il museo sar\u00e0 gestito dalla neo nata associazione Padre Diego Donati Ofm, di cui fanno parte la nipote e tanti amici e allievi di padre Diego. Scopo di tale associazione \u00e8 quello di promuovere l\u2019arte dell\u2019incisione, in accordo con i frati francescani di Monteripido, promuovendo la raccolta e il riordino della documentazione sulle opere di padre Diego, organizzare conferenze e corsi di grafica, realizzare mostre di artisti di grafica, antica e moderna e altro ancora. Al momento la mostra sar\u00e0 aperta una volta alla settimana, anche se nel periodo natalizio, quando al convento ci sar\u00e0 la consueta mostra di presepi, si prevede gi\u00e0 un\u2019apertura prolungata. Gli orari sono ancora da definire. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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