{"id":7988,"date":"2009-11-06T00:00:00","date_gmt":"2009-11-06T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=7988"},"modified":"2009-11-06T00:00:00","modified_gmt":"2009-11-06T00:00:00","slug":"sit-in-degli-insegnanti-contro-i-tagli-alla-scuola","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/sit-in-degli-insegnanti-contro-i-tagli-alla-scuola\/","title":{"rendered":"Sit-in degli insegnanti contro i tagli alla scuola"},"content":{"rendered":"

Anche i precari delle scuole umbre scendono in piazza, venerd\u00ec 6 novembre, per protestare contro la legge Gelmini e per sensibilizzare l\u2019opinione pubblica. Davanti alla sede Rai di via Fanti, sopra piazza Partigiani, alle ore 15.30 si terr\u00e0 il sit-in a favore della scuola e dell\u2019universit\u00e0 pubblica. A organizzare l\u2019evento, che si svolger\u00e0 su scala nazionale presso le sedi Rai, sono: il coordinamento provinciale \u201cViva la scuola pubblica\u201d, sorto lo scorso anno in seguito ai tagli alla scuola e all\u2019universit\u00e0, che comprende interi plessi scolastici della Provincia di Perugia, molti singoli insegnanti di ogni ordine e grado e associazioni di genitori democratici; il Coordinamento precari scuola (Cps) della provincia di Perugia, una realt\u00e0 associativa nata il 15 luglio 2009 a Roma, in seguito ai tagli del Governo, che soltanto quest\u2019anno hanno lasciato senza lavoro circa 25.000 operatori scolastici (insegnanti e personale Ata); il Cps della provincia di Terni. Hanno assicurato la loro partecipazione al sit-in anche altri soggetti colpiti dai provvedimenti economici del Governo, come l\u2019Onda degli studenti universitari e un coordinamento di ricercatori precari dell\u2019Universit\u00e0. Anche Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda, Cobas sono stati invitati ad aderire al sit-in. \u201cA livello nazionale i tagli agli organici programmati dalla finanziaria per il 2009\/10\/11 prevedono la soppressione di 130.000 posti di lavoro su 750.000 totali \u2013 spiega Giovanni Falsetti del Coordinamento precari scuola della provincia di Perugia e del coordinamento Viva la scuola pubblica -. Questi dati, tradotti su scala regionale, in Umbria hanno comportato per il corrente anno scolastico la soppressione di circa 750 posti di lavoro su un totale di circa 13.000 tra insegnanti (quasi 600) e personale Ata (oltre 150 unit\u00e0). Per i prossimi due anni la finanziaria, che ha valenza triennale, ha programmato altre due ondate di tagli della stessa entit\u00e0 numerica\u201d. I coordinamenti organizzatori del sit-in focalizzeranno la loro attenzione, anche a livello nazionale, su diversi punti, che saranno gli stessi che tratteranno in occasione del grande sciopero unitario di scuola e universit\u00e0 che si va preparando per i primi di dicembre. Tra i tanti ne citiamo alcuni: contro i tagli alla scuola e all\u2019universit\u00e0; contro il taglio generalizzato delle materie e del tempo-scuola; contro le aule sovraffollate (classi di 30\/35 ragazzi); contro la drastica riduzione dell\u2019uso dei supplenti in occasione delle assenze brevi degli insegnanti, che provoca il \u201cparcheggio\u201d di intere classi in altre classi a danno del normale svolgimento delle lezioni; contro il depauperamento delle risorse di base per la scuola statale, che spesso costringe le famiglie a sopperire privatamente alla mancanza di materiali di cancelleria, fotocopie, gessetti, carta igienica ecc.; contro i tagli all\u2019universit\u00e0 e alla ricerca; contro il decreto salva-precari. Elena Pescucci\u201cNelle auledell\u2019Umbriaregna il caos\u201d I genitori che cosa pensano quando accompagnano i loro figli all\u2019entrata degli istituti scolastici?L\u2019abbiamo chiesto ad Anna Piazza dell\u2019Associazione genitori cattolici, insegnante di Italiano agli stranieri presso il centro per adulti \u201cEducazione permanente\u201d di Ponte San Giovanni, il cui organico non \u00e8 stato toccato dalla riforma. \u201cSono stata nelle scuole dei miei figli e in tutte e due le scuole i genitori si stanno mobilitando, perch\u00e9 la situazione non \u00e8 n\u00e9 a favore nostro n\u00e9 tantomeno dei nostri figli. All\u2019interno degli edifici scolastici regna il caos: a questo punto dell\u2019anno scolastico non sono ancora stati nominati tutti i professori e i ragazzi sono costretti ad uscire prima e perdere cos\u00ec ore di lezione\u201d. Anche in Umbria l\u2019effetto della riforma Gelmini \u00e8 gi\u00e0 pienamente tangibile nella situazione che gli studenti hanno trovato all\u2019inizio dell\u2019anno nella maggior parte degli istituti scolastici: le aule sono spesso sovraffollate, a discapito della sicurezza, delle normative igieniche e della qualit\u00e0 dell\u2019offerta formativa; drastica anche la riduzione delle possibilit\u00e0 di recupero, potenziamento e approfondimento disciplinare; impossibilit\u00e0 di nominare supplenti in occasione delle assenze brevi, inferiori ai 15 giorni, degli insegnanti, che provoca lo smembramento di intere classi e il momentaneo \u201cparcheggio\u201d degli alunni in altre aule, con conseguente interruzione del normale svolgimento delle lezioni. Ma non sono le uniche preoccupazioni che incombono sui pensieri dei genitori: \u201cSe a tutti gli insegnanti \u00e8 stato affidato un orario completo di 18 ore e non hanno quindi la possibilit\u00e0 di fare una sostituzione, i ragazzi non studiano, il programma si ferma e alla loro istruzione chi ci deve pensare?\u201d. Ci sono dei piccoli accorgimenti per migliorare la situazione? \u201cTutto si basa sulla buona volont\u00e0 degli insegnanti. Alcuni hanno dato la loro disponibilit\u00e0 a fare sostituzioni anche se non sanno se verranno retribuiti. Ci sono insegnanti altamente responsabili, disposti a lavorare per tamponare le falle del sistema, e pur di garantire un servizio ai ragazzi sono disposti a fare delle sostituzioni. La scuola pubblica statale \u00e8 un patrimonio inestimabile di tutta la societ\u00e0 e la sua difesa \u00e8 interesse di tutti, non solo dei precari\u201d. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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