{"id":7987,"date":"2009-11-06T00:00:00","date_gmt":"2009-11-06T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=7987"},"modified":"2009-11-06T00:00:00","modified_gmt":"2009-11-06T00:00:00","slug":"non-panico-ma-fiducia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/non-panico-ma-fiducia\/","title":{"rendered":"Non panico ma fiducia"},"content":{"rendered":"
Al 2 novembre sono 14 i decessi in Italia provocati dall\u2019influenza A\/H1N1. Di questi ben 8 a Napoli, al punto che si parla gi\u00e0 di \u201ccaso Campania\u201d. Crescono anche i ricoveri in diversi ospedali della Penisola. Da marted\u00ec 3 novembre la Croce rossa italiana (Cri) sta consegnando un milione e 200 mila dosi di vaccino contro l\u2019influenza A\/H1N1. Si tratta della terza distribuzione ad opera della Cri, incaricata dal ministero della Salute che ha detto di fare affidamento \u201csull\u2019esperienza e sulla autorevolezza in ambito sanitario dell\u2019organizzazione umanitaria italiana\u201d. Della diffusione del virus A\/H1N1 ne parliamo con Roberto Cauda, direttore dell\u2019Istituto di clinica delle malattie infettive del Policlinico Gemelli di Roma (Universit\u00e0 Cattolica). Professore, pu\u00f2 tracciare un quadro della situazione attuale? \u201cNon siamo davanti ad un evento imprevisto n\u00e9 tantomeno straordinario. Sappiamo che ciclicamente \u2013 nel passato secolo \u00e8 avvenuto tre volte \u2013 si possono verificare delle pandemie. Ricordiamo la spagnola, la pi\u00f9 devastante anche perch\u00e9 si verific\u00f2 a ridosso della prima Guerra mondiale; la seconda, nel 1956, l\u2019asiatica; e la terza, nel 1968, l\u2019Honk Kong. Aspettavamo una nuova pandemia nel 2005, quando ci fu una grande apprensione per il virus A\/H5N1, l\u2019aviaria. Pensavamo che questo sarebbe stato il virus pandemico e, invece, abbiamo l\u2019attuale A\/H1N1\u201d. Si parla di pandemia: che cosa s\u2019intende con questo termine un po\u2019 allarmante? \u201cLa parola pandemia, che per alcuni rappresenta fonte di preoccupazione, \u00e8 solo un termine tecnico che rappresenta uno sviluppo contemporaneo di un virus in pi\u00f9 Continenti. \u00c8 chiaro che questo l\u2019attuale A\/H1N1 merita un\u2019attenzione maggiore di quelli di stagione proprio per la sua diffusione ampia e veloce. Aspettavamo il picco per Natale ed invece questo si sta verificando a ottobre-novembre. Ci sono pi\u00f9 motivi, pertanto, per prendere la cosa in modo serio, come sembra stiano facendo i media, le agenzie nazionali e internazionali, i medici. Ma non si deve cadere nel panico: questa influenza pandemica ha una mortalit\u00e0 inferiore a quella di stagione, che provoca ogni anno, solo in Italia, dai 4 mila agli 8 mila decessi. Certamente questi numeri non devono farci dimenticare le vittime attuali. Il numero dei casi non \u00e8 edulcorabile in niente\u201d. \u00c8 in corso la distribuzione del vaccino: sull\u2019opportunit\u00e0 di vaccinarsi o meno si sentono pareri discordanti. Qual \u00e8 il suo? \u201cIo andr\u00f2 a vaccinarmi. La vaccinazione \u00e8 auspicabile e necessaria soprattutto per alcune categorie di persone: il personale medico e di servizio alla popolazione, ma soprattutto quelle in cui la malattia potrebbe decorrere in forma pi\u00f9 grave, come nelle donne in attesa, i cardiopatici, gli asmatici, i diabetici, gli obesi, gli immunodepressi e via dicendo. Resta aperto il capitolo sull\u2019opportunit\u00e0 di vaccinare i bambini che, per varie ragioni, sono sicuramente quelli che pi\u00f9 possono essere colpiti dall\u2019influenza\u201d. Perch\u00e9 il capitolo della vaccinazione dei bambini resta aperto, visto che la fascia della popolazione pi\u00f9 colpita \u00e8 proprio quella che va dai 4 ai 15 anni? Forse si vuole testare meglio il vaccino? \u201cIl fatto di vaccinare i bambini dopo le altre categorie di persone a rischio non credo sia dipeso dal fatto che si voglia testare meglio il vaccino. Il vaccino \u00e8 sicuro. Credo si siano fatte scelte a livello centrale basate sulle priorit\u00e0: prima chi deve curare gli eventuali ammalati e chi deve restare in salute poich\u00e9 fornisce servizi essenziali, poi le donne in gravidanza, a seguire le persone malate croniche o con patologie note. Va poi tenuto presente che siamo di fronte ad un\u2019offerta vaccinale che la persona pu\u00f2 declinare o accettare\u201d.In questo caso cosa consiglia? \u201cDi dare massima fiducia ai medici e pediatri di famiglia, che sanno bene valutare eventuali contagi. L\u2019influenza \u00e8 di per s\u00e9 una malattia estremamente benigna, e questa non dovrebbe fare eccezione. Le famiglie devono interagire con i loro medici e pediatri che devono fare da filtro. Saranno i medici a valutare i casi da indirizzare nei centri di cura. \u00c8 opportuno evitare, quindi, l\u2019intasamento degli ospedali e dei \u2018pronto soccorso\u2019, come accaduto in questo weekend. Se si affollano gli ospedali, sar\u00e0 difficile poi dare quel necessario e indispensabile trattamento a chi ne ha veramente bisogno. Fiducia, dunque, al medico di famiglia, al pediatra, e non dimenticare che tra i primi fattori di prevenzione c\u2019\u00e8 l\u2019igiene\u201d. Come giudica l\u2019informazione che i media stanno dando sul virus A\/H1N1? \u201cC\u2019\u00e8 il diritto all\u2019informazione e il dovere di informare. Sto vedendo in questo frangente un\u2019informazione attenta e precisa. Di fronte a notizie che hanno un grande impatto sull\u2019opinione pubblica, con morti che hanno provocato grande dolore, i media hanno fornito un\u2019informazione pacata e abbastanza efficace, senza eccessivi allarmismi. L\u2019Italia ha uno dei migliori sistemi di controllo delle infezioni respiratorie, Influnet, legato alla sorveglianza da parte di medici sentinella e del territorio che segnalano tutte le infezioni alle vie respiratorie. Ad oggi \u00e8 stato estrapolato che sono oltre 400 mila le persone che hanno contratto l\u2019influenza A\/H1N1, un numero verosimilmente molto elevato, a fronte di una letalit\u00e0 che, pur con tutto il rispetto e dolore per le vittime, \u00e8 abbastanza bassa\u201d. Daniele RocchiLa situazione in UmbriaOspedale pronto, gente calmaL\u2019infulenza \u00e8 arrivata anche in Umbria ma, a quanto pare, non c\u2019\u00e8 rischio di sovraffollamento ai \u2018pronto soccorso\u2019 degli ospedali umbri. Il direttore generale dell\u2019Azienda ospedaliera di Perugia, Walter Orlandi, ha parlato di situazione \u201cabbastanza tranquilla\u201d al pronto soccorso dell\u2019ospedale di Perugia, riferendo che luned\u00ec si erano presentate 220 persone contro le 180 di venerd\u00ec-sabato scorso e il leggero aumento ha riguardato pazienti (in particolare stranieri) con sintomi quali mal di gola e febbre. Nessuno \u00e8 stato comunque ricoverato in relazione all\u2019influenza A. Il direttore generale resta in costante collegamento con il direttore sanitario Giuseppe Ambrosio e con il coordinatore del pronto soccorso Mario Capruzzi per monitorare gli eventi. \u201cSiamo pronti a qualsiasi evenienza – ha detto Orlandi – e per questo abbiamo elaborato un piano di intervento modulare che pu\u00f2 essere modificato in base all\u2019afflusso al pronto soccorso. Ci sono 70-80 posti letto dedicati a eventuali casi di influenza A ma l\u2019intero ospedale pu\u00f2 rivedere in qualsiasi momento la sua attivit\u00e0 per fare fronte a eventuali emergenze. Abbiamo inoltre avviato – ha concluso – la vaccinazione di tutto il personale sanitario\u201d. Intanto, mercoled\u00ec mattina l\u2019assessore regionale alla Sanit\u00e0 Maurizio Rosi ha visitato l\u2019ospedale di Perugia per verificare la situazione in vista di un eventuale aggravarsi dell\u2019epidemia di influenza A. Accompagnato da Orlandi, ha verificato che l\u2019afflusso al pronto soccorso era praticamente nullo.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
Al 2 novembre sono 14 i decessi in Italia provocati dall\u2019influenza A\/H1N1. Di questi ben 8 a Napoli, al punto che si parla gi\u00e0 di \u201ccaso Campania\u201d. Crescono anche i ricoveri in diversi ospedali della Penisola. Da marted\u00ec 3 novembre la Croce rossa italiana (Cri) sta consegnando un milione e 200 mila dosi di vaccino […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"footnotes":""},"categories":[10],"tags":[],"acf":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/7987"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=7987"}],"version-history":[{"count":0,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/7987\/revisions"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=7987"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=7987"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=7987"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}