{"id":7968,"date":"2009-11-06T00:00:00","date_gmt":"2009-11-05T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=7968"},"modified":"2015-07-28T16:26:32","modified_gmt":"2015-07-28T14:26:32","slug":"i-paladini-del-risentimento","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/i-paladini-del-risentimento\/","title":{"rendered":"I paladini del risentimento"},"content":{"rendered":"
Un giovane frate francescano ci ha raccontato l\u2019esperienza di una missione sulla strada svolta insieme a una sessantina di \u201cmissionari\u201d la settimana scorsa in una famosa citt\u00e0 del Nordest. La sensazione che ne ha riportato \u00e8 di una grande resistenza al messaggio cristiano: obiezioni di tutti i tipi, frutto non solo di equivoche interpretazioni di fatti, personaggi e scelte della Chiesa, ma anche di pregiudizi consolidati nella mentalit\u00e0 diffusa e riproposti con continuit\u00e0 dalle agenzie laiciste. Naturalmente vi sono stati anche incontri positivi in cui si \u00e8 manifestata la presenza della grazia di Dio. E\u2019 rimasto per\u00f2 nel giovane frate, pieno di entusiasmo, il senso dell\u2019ampiezza e durezza del rifiuto, non solo di accogliere, ma anche di ascoltare. Per un cristiano non c\u2019\u00e8 da meravigliarsene. Lungo tutta la sua storia millenaria la Chiesa, oltre al rifiuto, ha sperimentato ogni forma di persecuzione. Ma, prima di rifugiarsi in una specie di scappatoia martirologica, ci si deve domandare se vi siano ragioni pi\u00f9 contingenti e occasionali, legate al modo di vivere e comunicare assunto dalla Chiesa nel tempo presente. Sembra talvolta di dover constatare l\u2019inadeguatezza delle persone e del linguaggio rispetto al contenuto del messaggio, secondo quanto ha ricordato recentemente Benedetto XVI, quando ha affermato che i cristiani devono essere credibili, oltre che credenti. Ora la questione del crocifisso, con tutte le reazioni a favore e contro, \u00e8 un allarmante segnale di confusione e di inganni. Ai difensori per autentiche ragioni di fede, si accompagnano difensori per calcolo, per favorire i voti dei cattolici. Ad essi del Crocifisso, per quello che rappresenta, non gliene importa niente. A chi lo rifiuta per rispetto della laicit\u00e0, falsamente intesa, come assenza di tutti i simboli di fede, si aggiunge chi non vuole tra i piedi nessun richiamo di ordine religioso, perch\u00e9 \u00e8 e vuol essere \u201cbeatamente ateo\u201d, come gli illuminati membri dell\u2019Unione degli atei razionalisti. In tutto ci\u00f2 dobbiamo mettere nel conto, oltre alla presenza di idee diverse, che sarebbe bello poter confrontare, la presenza di sentimenti \/ risentimenti contro tutto quello che in qualche modo fa ricordare la religione, Dio, la Chiesa. In certe critiche si nota un livore sordo, sarcasmo, ironia. In un articolo recente di Scalfari contro il card. Bagnasco. non troviamo solo posizioni culturali legittimamente diverse e contrarie, ma distanza psicologica che inclina al disprezzo. Una simile sensazione si ha in certi settori della politica dove si pronunciano parole ufficiali di rispetto, ma si avverte che la stima, la simpatia e un minimo di vicinanza psicologica sono assenti. Ai cristiani si ripropone sempre la questione di come porsi di fronte alla mentalit\u00e0 emergente nel mondo. Le ultime battaglie per la vita e per la famiglia hanno acuito la sensazione della distanza. La Chiesa, a sua volta, si deve chiedere come comunica. Non pu\u00f2 adulterare il contenuto di fede, ma pu\u00f2 rivedere atteggiamenti e linguaggi. Nel difendere un principio, non si deve rischiare di entrare in un corto circuito con l\u2019essenza della fede, come quando alcuni difendono il crocifisso dichiarandosi crociati, pronti alla crociata.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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