{"id":7934,"date":"2009-10-23T00:00:00","date_gmt":"2009-10-22T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=7934"},"modified":"2015-07-24T13:13:53","modified_gmt":"2015-07-24T11:13:53","slug":"apri-i-nostri-occhi-e-noi-vedremo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/apri-i-nostri-occhi-e-noi-vedremo\/","title":{"rendered":"Apri i nostri occhi e noi vedremo"},"content":{"rendered":"
\u00c8 raro che il vangelo riporti il nome delle persone guarite da Ges\u00f9; il brano di oggi \u00e8 una delle poche eccezioni. Cos\u00ec Bartimeo, l\u2019oscuro cieco mendicante di Gerico, \u00e8 diventato celebre pi\u00f9 degli uomini grandi e blasonati del suo tempo. La cecit\u00e0 era una diffusa malattia in Palestina al tempo di Ges\u00f9, dovuta a mancanza di igiene infantile e alla luce abbagliante del sole che splende pi\u00f9 che altrove. Proprio per la sua frequenza la malattia aveva assunto anche il valore simbolico della cecit\u00e0 spirituale, che i tempi del Messia avrebbero fatto scomparire. Il profeta Geremia, nella prima lettura di oggi (Ger<\/em> 31,8) vede un popolo curato e rinnovato da Dio, dove i ciechi e gli storpi possono ormai camminare sicuri e spediti verso la libert\u00e0. Anche il profeta Isaia presenta cos\u00ec a nome di Dio il futuro salvatore: \u201cIo ti ho formato e stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni, perch\u00e9 tu apra gli occhi ai ciechi\u201d (Is<\/em> 42,6s).<\/p>\n C\u2019\u00e8 tanta cecit\u00e0 spirituale anche nelle nostre comunit\u00e0 cristiane, che pure hanno avuto l\u2019apertura degli occhi con il battesimo, che gli antichi chiamavano \u201cilluminazione\u201d (photism\u00f2s<\/em>). Trionfano l\u2019analfabetismo religioso e l\u2019indifferenza, nonostante le catechesi di preparazione al battesimo e alla prima comunione e alla cresima, nonostante l\u2019insegnamento della religione nelle scuole di ogni grado. Sorge da questa crisi di oscurit\u00e0 il grido forte di Bartimeo, che solo Ges\u00f9 pu\u00f2 udire: \u201cGes\u00f9, figlio di Davide, abbi piet\u00e0!\u201d. Il grido guidi l\u2019impegno di tutti i battezzati-illuminati (photiz\u00f2menoi<\/em>) a donare luce con la parola e l\u2019esempio. Ci fa da guida la guarigione di Bartimeo, che \u00e8 l\u2019ultimo miracolo raccontato da Marco. Ges\u00f9 sta uscendo da Gerico e si appresta a salire a Gerusalemme per la strada di Wadi El-Kelt, l\u2019orrida valle resa famosa dalla parabola del Buon Samaritano (Lc<\/em> 10,29-37).<\/p>\n Il suo cammino verso la citt\u00e0 santa era iniziato proprio con la guarigione di un altro cieco a Betsaida in Galilea (8,22-26). Glielo avevano portato in una grande confusione di folla, ma Ges\u00f9 lo condusse fuori citt\u00e0, come se l\u2019affollamento gli impedisse di agire. L\u2019azione del taumaturgo quella volta fu manipolata e si svolse in due tempi successivi: Ges\u00f9 prima spalm\u00f2 gli occhi del cieco con la sua saliva, quasi a volerlo riplasmare, poi gli impose le mani come a concentrare la sua potenza su di lui. Alla fine, gli chiese se vedeva bene; il cieco rispose che vedeva le cose in maniera confusa. Allora gli impose di nuovo le mani e il cieco vide distintamente ogni cosa. Il miracolo precedette la confessione di Pietro, originario anche lui di Betsaida, come il cieco. Pietro aveva formulato la sua risposta di fede in forma ancora incompleta. Essa aveva bisogno di ulteriore chiarificazione, che sarebbe venuta solo a Pasqua.<\/p>\n A Gerico Ges\u00f9 compie il miracolo in una sola volta e senza alcuna manipolazione. Significa che stiamo arrivando alla rivelazione piena e completa del mistero di Ges\u00f9 Messia (Cristo) e Figlio di Dio, come annunciava il titolo del Vangelo di Marco<\/em>. Anche a Gerusalemme Ges\u00f9 guarir\u00e0 un altro cieco nel Tempio. La Pasqua sta aprendo gli occhi ai ciechi, che sono tutti coloro che non lo riconoscono; tra questi anche i seguaci che ancora hanno una fede incompleta. Bartimeo viveva di accattonaggio e si era messo in posizione strategica, all\u2019uscita del paese, sulla strada per Gerusalemme, perch\u00e9 di l\u00ec dovevano passare tutti i pellegrini diretti alla citt\u00e0 santa. A Pasqua i pii ebrei erano invitati a donare aiuto ai poveri, perch\u00e9 potessero anche loro far festa. Ges\u00f9, con il gruppo dei seguaci, stava passando, quando si lev\u00f2 alta la voce stridula del cieco che invocava aiuta da lui: \u201cFiglio di Davide, Ges\u00f9, abbi piet\u00e0 di me!\u201d. Quella voce insistente e sgraziata dava fastidio, anche perch\u00e9 evocava un messianismo politico a quel tempo pericoloso. Cercarono di metterla a tacere, ma invano. Quell\u2019uomo gridava ancora pi\u00f9 forte. Ges\u00f9 l\u2019ud\u00ec e lo fece chiamare. Era la prima volta che sentiva da un malato l\u2019invocazione del suo nome.<\/p>\n Finora solo gli indemoniati l\u2019avevano fatto a scopo magico (Lc<\/em> 4,34). La prossima volta lo far\u00e0 il ladrone crocifisso con Ges\u00f9 (Lc<\/em> 23,42). L\u2019invito di Ges\u00f9 pass\u00f2 di bocca in bocca finch\u00e9 giunse a Bartimeo: \u201cCoraggio, alzati, ti chiama!\u201d. L\u2019evangelista anticipa qui un verbo che ricorre nelle guarigioni, ma che \u00e8 specifico per indicare la risurrezione di Ges\u00f9: \u201c\u00c0lzati\u201d (egeir\u00eain<\/em>). Quella che attende il cieco \u00e8 una specie di risurrezione, un ritorno alla vita sociale, anticipo delle risurrezione di Cristo (16,6). Quando Bartimeo ud\u00ec che Ges\u00f9 lo chiamava, si alz\u00f2 di scatto, gett\u00f2 via il mantello e and\u00f2 dal suo salvatore. Anche questo \u00e8 per Marco un gesto simbolico di inizio della sequela, quando ci si sbarazza di tutto per andare con Ges\u00f9. Il dialogo tra i due fu rapido e affettuoso, perch\u00e9 scatt\u00f2 subito una reciproca simpatia.<\/p>\n La narrazione di Marco \u00e8 vivace, anche se essenziale. La domanda iniziale di Ges\u00f9 \u00e8 piuttosto formale: \u201cChe cosa vuoi che io faccia per te?\u201d. Egli sa gi\u00e0 ci\u00f2 che il cieco \u00e8 venuto per chiedere: la luce dei suoi occhi spenti. Ma bisogna pure iniziare in qualche modo il discorso e attirare l\u2019attenzione su ci\u00f2 che si sta per fare. La risposta del cieco \u00e8 scontata, ma piena di forte confidenza: \u201cRabbun\u00ec, che io veda di nuovo\u201d. Non \u00e8 un uomo nato cieco dunque, perch\u00e9 vuole tornare a vedere. \u00c8 uno dei tanti divenuti ciechi col passare degli anni o per infezione contratta. Qui l\u2019appellativo \u00e8 mutato. Il cieco si rivolge a Ges\u00f9 chiamandolo \u201crabbun\u00ec<\/em>\u201d, cio\u00e8 \u201cmaestro mio\u201d o \u201cmio signore\u201d, un titolo che indicava venerazione e affetto insieme.<\/p>\n Lo stesso appellativo, con tono simile, lo user\u00e0 Maria Maddalena gettandosi ai piedi di Cristo appena risorto (Gv<\/em> 20,16). Per fare il miracolo, Ges\u00f9 non ha bisogno di compiere nessun gesto n\u00e9 di pronunciare formule terapeutiche; dice semplicemente: \u201cVa\u2019, la tua fede ti ha salvato\u201d. Annuncia a quell\u2019uomo che la sua fiducia \u00e8 stata ripagata. La sua guarigione nasce dall\u2019interno del suo cuore conquistato da Cristo, non da un contatto esteriore. Vuole dire a tutti noi che la confidenza in Ges\u00f9, l\u2019affidamento incondizionato a lui, guarisce la nostra cecit\u00e0 spirituale, perch\u00e9 stabilisce quel rapporto di simpatia personale che consente a Dio di entrare nella nostra vita. Cos\u00ec non brancoliamo pi\u00f9 nel dubbio, ma abbiamo un chiaro punto di riferimento. Siamo con Dio e non abbiamo nulla da temere.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" \u00c8 raro che il vangelo riporti il nome delle persone guarite da Ges\u00f9; il brano di oggi \u00e8 una delle poche eccezioni. Cos\u00ec Bartimeo, l\u2019oscuro cieco mendicante di Gerico, \u00e8 diventato celebre pi\u00f9 degli uomini grandi e blasonati del suo tempo. La cecit\u00e0 era una diffusa malattia in Palestina al tempo di Ges\u00f9, dovuta a […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"footnotes":""},"categories":[492],"tags":[2756],"acf":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/7934"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=7934"}],"version-history":[{"count":4,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/7934\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":40183,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/7934\/revisions\/40183"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=7934"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=7934"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=7934"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}