{"id":7892,"date":"2009-10-02T00:00:00","date_gmt":"2009-10-01T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=7892"},"modified":"2015-07-29T15:24:21","modified_gmt":"2015-07-29T13:24:21","slug":"la-chiesa-educatrice-per-lunga-tradizione","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/la-chiesa-educatrice-per-lunga-tradizione\/","title":{"rendered":"La Chiesa, educatrice per lunga tradizione"},"content":{"rendered":"

L\u2019educazione sta a cuore a tutte le istituzioni, pubbliche e private, a cominciare dalla famiglia. Da essa, infatti, dipende lo svolgimento pacifico della vita della societ\u00e0 perch\u00e9 sviluppa l\u2019intelligenza e la coscienza e consente di svolgere un lavoro, qualsiasi lavoro, con competenza e responsabilit\u00e0. Di ci\u00f2 dovrebbero tenere conto coloro che si trovano ad essere educatori di diritto e di fatto, e che sono i politici. Di diritto perch\u00e9 legislatori e governanti, di fatto perch\u00e9 sono maggiormente esposti al pubblico e nella situazione di influenzare informazioni, opinioni, valutazioni, criteri di comportamento e di scelte individuali e collettive. La Chiesa fin dall\u2019inizio della sua storia ha sentito come proprio e precipuo il compito di educare, alfabetizzare, insegnare, catechizzare. Dai testi di retorica di S. Agostino, alle scuole delle cattedrali e delle abbazie alle universit\u00e0 fino a nostri giorni, tante sono state le iniziative e le intuizioni sorte in ambito ecclesiastico. Non si \u00e8 trattato solo di trasmissione della fede, ma anche di creazione di cultura umana teorica e pratica, letteraria e scientifica. I monaci sono stati maestri di scuola e lavoratori di campi, hanno insegnato a usare strumenti prima sconosciuti per rendere pi\u00f9 efficaci gli interventi nell\u2019agricoltura. Nella loro opera di trasmissione (traditio) di informazioni non hanno avuto scrupolo di copiare e trasmettere ai posteri anche le opere letterarie e scientifiche degli antichi, persino quelle considerate sconce, come descrive romanzescamente Umberto Eco nel Nome della rosa. In questo solco antico, la lettera del mondo cattolico al mondo della scuola (sopra riportata) esprime desiderio di inserirsi nel dibattito educativo e offerta di collaborazione. Un nuovo anno scolastico \u00e8 appena iniziato e desideriamo, come negli anni passati, porgere il nostro saluto e far sentire la cordiale vicinanza della Chiesa che \u00e8 in Umbria ai dirigenti scolastici, ai docenti, agli studenti, alle famiglie ed a tutti coloro che operano nel mondo della scuola. In questi anni si stanno succedendo diversi progetti di riforma del sistema scolastico italiano nel tentativo di renderlo pi\u00f9 adeguato alle esigenze di una societ\u00e0 in rapida trasformazione. Tra le motivazioni di tali interventi ricorre spesso anche la constatazione del livello non soddisfacente della preparazione dei nostri studenti. Mentre pensiamo che sia ragionevole il proposito di qualificare la scuola, di renderla pi\u00f9 autorevole e di premiare il merito, siamo convinti che puntare all\u2019eccellenza dello studio e della ricerca sar\u00e0 possibile solo se si decider\u00e0 veramente di investire risorse economiche ed umane adeguate nel sistema formativoSi tratta di riconoscere alla scuola l\u2019importanza che le spetta, specialmente in un momento storico di vera e propria \u201cemergenza educativa\u201d. Sono infatti spesso carenti le motivazioni dello studio, anche a causa del contesto sociale dominato dal \u201cpensiero debole\u201d e da una diffusa cultura che esalta le emozioni a scapito della razionalit\u00e0, il successo facile e l\u2019edonismo a scapito dell\u2019impegno e del merito. Al tempo stesso gli aspetti \u201ctecnici\u201d della riforma debbono misurarsi con una concezione di fondo dell\u2019attivit\u00e0 scolastica, in cui la persona dello studente sia posta al centro della comunit\u00e0 educante, curando anzitutto le relazioni tra studenti, docenti e genitori. Si constata infatti che \u201c\u2026si diffonde facilmente tra i genitori come tra gli insegnanti la tentazione di rinunciare al proprio compito, ed ancor prima il rischio di non capire quale sia il proprio ruolo e la propria missione. Cos\u00ec i fanciulli, gli adolescenti ed i giovani, pur circondati da molte attenzioni e tenuti forse eccessivamente al riparo dalle prove e dalle difficolt\u00e0 della vita, si sentono alla fine lasciati soli davanti alle grandi domande che nascono inevitabilmente dentro di loro\u201d. (Benedetto XVI, 29-5-2008). Dunque, la maturazione personale dello studente richiede una pedagogia che presti attenzione alla persona umana e, insieme, alle questioni collegate al senso dello studio e della vita. Per questo agli insegnanti \u00e8 chiesto un grande senso di responsabilit\u00e0 nel porsi e nel porre tali questioni, ed insieme un surplus di fiducia, di passione e di capacit\u00e0 comunicativa.\u00a0I ragazzi, con la loro freschezza e con le loro tante domande, spesso inespresse, hanno bisogno di essere accolti, valorizzati ed orientati da adulti capaci di coinvolgersi fino in fondo nell\u2019avventura educativa. Per queste ragioni pensiamo che occorra anche tornare a riflettere sul processo di riforma che ha avviato l\u2019autonomia delle istituzioni scolastiche, ricordando che essa fu pensata proprio per stimolare un protagonismo educativo da parte delle singole scuole, garantendo anche la qualit\u00e0 e l\u2019efficacia dei processi di insegnamento\/apprendimento. Il mancato compimento della riforma dell\u2019autonomia ha lasciato invece il nostro sistema in mezzo al guado, in attesa che si affermi compiutamente il prospettato decentramento o federalismo regionale che dovrebbe farsi garante di una maggiore vicinanza alle caratteristiche del territorio e quindi alle attese dei cittadini. A questo proposito, vi preannunciamo che, nei prossimi mesi di febbraio, marzo e aprile dedicheremo tre incontri all\u2019approfondimento della sfida educativa a cui la scuola e le famiglie sono chiamate a rispondere nel contesto del nuovo sistema scolastico. A suo tempo riceverete il d\u00e9pliant con l\u2019invito a tali incontri. Buon anno scolastico e buon lavoro! A nome anche degli altri membri della Commissione Regionale Educazione, Scuola, Universit\u00e0 (Cresu) <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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