{"id":7882,"date":"2009-10-02T00:00:00","date_gmt":"2009-10-02T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=7882"},"modified":"2009-10-02T00:00:00","modified_gmt":"2009-10-02T00:00:00","slug":"sempre-e-solo-temini","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/sempre-e-solo-temini\/","title":{"rendered":"Sempre e solo tem\u00ecni"},"content":{"rendered":"
Finalmente l\u2019hanno trovato. Si tratta del \u201cbel tem\u00ecno\u201d che Paul Mc Cartney scrisse al tempo in cui Elisabetta sal\u00ec al trono. Una leggenda metropolitana dice che, alla morte di suo padre, Giorgio VI, nel febbraio del 1952, Elisabetta sal\u00ec su di un albero, e\u2026 \u201cSal\u00ec principessa, ridiscese regina\u201d. Certo che era splendida, quel 2 giugno del 1953, quando venne incoronata nell\u2019abbazia di Westminster. Aveva appena 27 anni. Splendida sotto il manto pesantissimo, con in testa la corona che non solo le stava bene, ma (una tantum) le impediva di indossare uno degli orribili cappellini che avrebbe sfoggiato nei 56 anni di regno. Agile, sotto la montagna dei titoli che le competevano. I titoli (per cos\u00ec dire) feriali, i pi\u00f9 comuni, quelli da utilizzare durante il t\u00e8 pomeridiano, sono: Elizabeth II, Dei Gratia Britanniarum Regnorumque Suorum Ceterorum Regina, Consortionis Populorum Princeps, Fidei Defensor. Il piccolo Paul Mc Cartney, con il candore dei suoi dieci anni e dieci mesi, nel suo temino la descrisse come una specie di fatina dai capelli turchini; poi per\u00f2, con il fervore del monarchico di lungo corso, sfoder\u00f2 una spcie di peana dalla Monarchia britannica. Clap clap. Cinque (su cinque). La massima votazione. Unica menda: l\u2019insegnante fece notare che Paul aveva iniziato una frase con il \u201cMa\u201d, cosa riprovevole da quelle parti, in quei tempi. Poi per\u00f2 venne presentato ad una competizione cittadina. Oggi (dice Wikipedia) McCartney, a mente del \u201cGuinness dei primati\u201d, \u00e8 il musicista pi\u00f9 riuscito della storia della musica pop: con 60 dischi d\u2019oro e 100 milioni di singoli venduti. La canzone Yesterday \u00e8 anch\u2019essa nel Guinness come la canzone pi\u00f9 eseguita della storia: pi\u00f9 di 7 milioni di volte solo nelle tv e nelle radio degli Stati Uniti. In realt\u00e0 Paul Mc Cartney non ha mai smesso di scrivere dei temini. Perch\u00e9 la canzoni, sia quelle dei Beatles che quelle di lui solo, sono dei temini. Una frase musicale azzeccata, due al massimo, proposte come nel tennis, diritto e rovescio, e ppi gi\u00f9, schitarrantibus, come diceva mons. Spaziani; ritmi che ora imitano l\u2019accelerato delle 10.30, ora il frullatore elettronico, ora l\u2019aspirapolvere a mano. Ottime per quando ti fai la barba: subito dopo puoi fischiettarle. L\u2019\u00e8ra dei Beatles? Ma vogliamo scherzare? Anche nell\u2019antica Roma gli anni vennero a volte contrassegnati dal popolino con il nome di un gladiatore: l\u2019anno del Mirmillone, l\u2019anno del Trace, l\u2019anno dell\u2019Hoptomachus. Ma nel giro di pochi mesi quelle connotazioni sparivano. Fossi ancora vivo tra duecento anni, mi dispiacerebbe che venissi indicato come \u201cuno che \u00e8 vissuto nell\u2019epoca dei Beatles\u201d, o \u201cnell\u2019epoca di Mike Bongiorno\u201d. \u00a0O anche\u2026 indovinate nell\u2019epoca di chi? <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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