Quando Carlo Magno part\u00ec da Acquisgrana per giungere a Roma dove papa Leone III lo incoron\u00f2 imperatore del Sacro Romano Impero, \u00e8 certo che pass\u00f2 anche per la nostra regione. Questo percorso pan-europeo, che si concluse nella notte di Natale dell\u2019anno 800 con l\u2019unificazione dei territori dell\u2019impero in unico sistema burocratico, amministrativo, monetario e legislativo, prefigur\u00f2 di fatto un primo concetto di moderna coscienza europea. Per valorizzare i contesti paesaggistici e culturali interessati dal tragitto, il Dipartimento per i beni culturali e paesaggistici, in particolare la Direzione generale per i beni architettonici e paesaggistici, in collaborazione con l\u2019associazione Italia Nostra e l\u2019associazione Via Carolingia, ha intrapreso da tempo un progetto di riscoperta della Via sotto il profilo culturale, turistico ed economico. Di tale progetto si \u00e8 parlato nel corso di un convegno svoltosi sabato 26 settembre a villa Colle del Cardinale, nei pressi di Colle Umberto, a 15 km da Perugia, nell\u2019ambito delle Giornate per il patrimonio. Erano presenti Anna Di Bene, soprintendente ai Beni monumentali e paesaggistici dell\u2019Umbria, promotrice del progetto insieme al prof. Tersilio Leggio, presente anch\u2019egli all\u2019incontro quale presidente dell\u2019associazione Via Carolingia, nonch\u00e9 i vari rappresentanti istituzionali dei Comuni interessati dalla via Carolingia tra cui Torgiano, Spello, Nocera Umbra, Assisi, Spoleto, le istituzioni regionali insieme a studiosi tra cui il prof. Caucci Von Saucken. \u201cIl progetto \u2013 spiega a La Voce la Di Bene \u2013 \u00e8 uno dei tre itinerari culturali, insieme alla via Francigena e alla rotta dei Fenici, ad avere ricevuto la certificazione dal Consiglio d\u2019Europa. Sin dalla sua approvazione, tra la fine del 2006 agli inizi del 2007, siamo andati avanti cercando di coinvolgere diversi Comuni italiani attraversati dalla Via. Un primo passo \u00e8 stato la realizzazione di un sito on line (www.viacarolingia.it), da cui sar\u00e0 presto possibile scaricare direttamente sul Gps l\u2019intera sentieristica, oltre a varie notizie legate al percorso. In Umbria – sottolinea – abbiamo trovato una grande adesione per cui il nostro proposito \u00e8 quello di far partire il progetto proprio da qui\u201d. Il prossimo passo sar\u00e0 quello di realizzare la cartellonistica, molto simile a quella gi\u00e0 esistente per la via Francigena, dove si potrebbero inserire informazioni sulla sentieristica, i possibili luoghi di accoglienza, i luoghi da visitare. Per questo \u2013 conclude la Di Bene \u2013 abbiamo chiesto l\u2019intervento dei Comuni, perch\u00e9 ci dicano quali sono le peculiarit\u00e0 del proprio territorio, non necessariamente legate al passaggio di Carlo Magno, ma comunque risalenti allo stesso periodo storico\u201d. Certamente \u2013 ha spiegato il prof. Leggio, storico medievalista \u2013 a noi non interessa ricostruire nel dettaglio l\u2019orma di Carlo Magno, peraltro difficile, ma ricollegare questo percorso ad un\u2019idea, quella cio\u00e8 di riscoprire quei valori alto-medievali che forse abbiamo perduti, valori s\u00ec di laicit\u00e0 ma anche di spiritualit\u00e0 e di religiosit\u00e0, e soprattutto dare voce alle realt\u00e0 minori. Stiamo lavorando perch\u00e9 questa realt\u00e0 si sviluppi: qualcosa \u00e8 gi\u00e0 partito a Mantova. Credo che anche l\u2019Umbria possa rappresentare una realt\u00e0 centrale in questo progetto, e il fatto che ci si incontri per sviluppare delle idee e fare delle proposte \u00e8 gi\u00e0 un passo avanti. Sappiamo che Carlo Magno da Ancona and\u00f2 a Roma e al ritorno pass\u00f2 sicuramente a Spoleto attraverso la via Flaminia. Bisogner\u00e0 approfondire mano a mano, scoprire i vari strati della storia: la cosa pi\u00f9 importante \u00e8 scoprire questi paesaggi che si sono sovrapposti, paesaggi culturali ma anche ambientali\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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