{"id":7859,"date":"2009-09-25T00:00:00","date_gmt":"2009-09-25T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=7859"},"modified":"2015-06-17T10:37:25","modified_gmt":"2015-06-17T08:37:25","slug":"tolleranti-con-gli-altri-esigenti-con-se-stessi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/tolleranti-con-gli-altri-esigenti-con-se-stessi\/","title":{"rendered":"Tolleranti con gli altri, esigenti con se stessi"},"content":{"rendered":"
Sulla strada verso Gerusalemme in cui sta camminando, Ges\u00f9 semina brevi insegnamenti che hanno come primi destinatari gli apostoli e, dietro di loro, tutti noi credenti. Oggi Marco ci fornisce due brevi lezioni che vogliono combattere l\u2019intolleranza e lo scandalo, mali di tutti tempi nella Chiesa e nel mondo. Constatiamo spesso, in maniera dolorosa, che siamo molto severi nel giudicare gli altri, mentre siamo molto indulgenti nell\u2019assolvere noi stessi. L\u2019intolleranza \u00e8 descritta oggi con due brani: dalla prima lettura e dal vangelo. La prima lettura ha per protagonista Giosu\u00e8, discepolo di Mos\u00e8; il vangelo ha per protagonista Giovanni discepolo di Ges\u00f9. Il brano del libro dei Numeri narra la condivisione del dono dello Spirito profetico da parte di Mos\u00e8 a vantaggio dei settanta anziani che governano insieme con lui il popolo in cammino nel deserto.<\/p>\n
Lo Spirito aveva debordato e raggiunto altri due anziani nell\u2019accampamento, che non erano presenti alla riunione. Il fatto procur\u00f2 la reazione indignata di Giosu\u00e8, che fungeva da segretario al grande condottiero. Egli chiese con forza: \u201cMos\u00e8, mio signore, impediscili!\u201d. Ma Mos\u00e8, che era considerato il pi\u00f9 mite degli uomini (Num<\/em> 12,3), rispose con calma: \u201cFossero tutti profeti nel popolo del Signore!\u201d (Num<\/em> 11,29). Nessuna invidia e nessuna gelosia deve inquinare il bene che vediamo compiere intorno a noi. Nel vangelo l\u2019intolleranza \u00e8 rappresentata dall\u2019apostolo Giovanni. Non tragga in inganno il fatto che viene chiamato l\u2019apostolo dell\u2019amore per il suo vangelo nel quale non parla d\u2019altro. Ne deve aver fatta di strada, se teniamo conto che Ges\u00f9 aveva soprannominato lui e suo fratello Giacomo boanerghes<\/em>, \u201cfigli del tuono\u201d, cio\u00e8 \u201cfulmini\u201d (Mc<\/em> 3,17).<\/p>\n Il loro integralismo si era manifestato chiaramente quando chiesero a Ges\u00f9 di far scendere il fuoco dal cielo sui samaritani che non avevano voluto accoglierlo (Lc<\/em> 9,54s). Egli viene a dire a Ges\u00f9 di aver incontrato un esorcista che scacciava i demoni in nome di Ges\u00f9 e voleva impedirglielo, perch\u00e9 non era suo seguace. Ges\u00f9 aveva risposto con tono di delicato rimprovero: \u201cNon glielo impedite. Chi non \u00e8 contro di noi \u00e8 per noi\u201d. Voleva dire che il bene non \u00e8 monopolio di nessuno. Chiunque fa il bene, sotto qualunque bandiera o sigla egli militi, lo fa con Ges\u00f9 e per Ges\u00f9, che sull\u2019amore del prossimo ha impostato tutto il suo messaggio. Il seme di verit\u00e0 e di amore Dio lo semina dove vuole. Il cristiano non pu\u00f2 essere integralista e settario, perch\u00e9 non \u00e8 lui ad avere l\u2019esclusiva della verit\u00e0 e dei valori. Sbattere le porte in faccia a chi non fa parte del proprio gruppo \u00e8 settarismo, meschinit\u00e0, moralismo bieco, che finiscono per creare un ambiente asfittico alla fede.<\/p>\n Nella descrizione del giudizio finale, Ges\u00f9 giudice loda e premia chi ha compiuto opere di carit\u00e0 senza conoscerlo. A chi gli domanda quando mai lo abbia incontrato sui suoi passi, risponde che fare il bene al prossimo \u00e8 farlo a lui in persona (Mt<\/em> 25,39s). Questo significa impostare i rapporti umani in maniera positiva, senza vedere nemici dappertutto. \u00c8 indispensabile per vivere nella nostra societ\u00e0 pluralistica. All\u2019intolleranza nei confronti di chi \u00e8 diverso spesso corrisponde l\u2019eccessiva indulgenza verso se stessi. L\u2019insegnamento della seconda parte del vangelo di oggi pone il cristiano di fronte alle sue responsabilit\u00e0 di coerenza e d\u2019impegno. Il giudizio di Ges\u00f9 cade soprattutto sulla comunit\u00e0 cristiana, prima che all\u2019esterno di essa. Lo scandalo, che nel brano \u00e8 evocato ben quattro volte, \u00e8 un inciampo posto sul cammino di qualcuno per farlo cadere, un specie di seduzione o di disorientamento che mina le fede di chi crede in Cristo.<\/p>\n Ges\u00f9 usa parole di fuoco contro chi scandalizza i piccoli, che qui non sono i bambini, ma i fratelli di fede pi\u00f9 fragili e vulnerabili, quei credenti dalla fede semplice, che non sanno di teologia e non si pongono molte domande, ma si fidano totalmente del vangelo. Lo scandalo che disorienta pu\u00f2 nascere dalla cattiveria e dalla malvagit\u00e0 umana, ma anche dalla irresponsabilit\u00e0. Il linguaggio di Ges\u00f9 \u00e8 paradossale e drastico: parla di morte per affogamento e di automutilazioni, ma lo fa in maniere figurata, per sottolineare la gravit\u00e0 enorme della colpa di chi disorienta e rovina un credente in lui. Allaccia cos\u00ec una catena di quattro detti costruiti, con chiaro linguaggio semitico, sulla legge dell\u2019antitesi: \u201csarebbe meglio\u2026 anzich\u00e9…\u201d. Dice che \u00e8 meglio essere affogati in mare con una macina da mulino attaccata al collo che essere immersi nel fuoco dell\u2019inferno; dice che \u00e8 meglio amputarsi la mano assassina o ladra, il piede che porta al male, cavarsi l\u2019occhio avido e impuro, piuttosto che bruciare interi nella Geenna eterna.<\/p>\n La valle della Geenna posta a sud di Gerusalemme era paragonata all\u2019inferno, perch\u00e9 vi si bruciavano i rifiuti immondi della citt\u00e0 e perch\u00e9 era stata sede di culti idolatrici con ributtanti sacrifici umani (Ger<\/em> 7,32s). Essere condannati all\u2019inferno sar\u00e0 un disperazione senza limiti, perch\u00e9 \u201cil loro verme non muore e il fuoco non si estingue\u201d. Si tratta del verme della decomposizione del cadavere, che continuer\u00e0 a rodere senza consumare e tormenter\u00e0 per sempre. Non si pu\u00f2 fare a meno di vedere nella sue parole i rischi della societ\u00e0 in cui viviamo, che, con i moderni mezzi di comunicazione, produce uno sbandamento umano e cristiano pauroso in tanti credenti che perdono la fede.<\/p>\n Oggi vengono inculcate abitudini e convinzioni false ed effimere, ci si nutre di \u201cgossip\u201d cio\u00e8 di pettegolezzi scandalosi, di spettacoli immorali, di guadagni facili e disonesti, di denigrazioni e di irrisioni per ci\u00f2 che \u00e8 religioso ed ecclesiale. Ci\u00f2 finisce per creare una mentalit\u00e0 anticristiana, che \u00e8 terreno di cultura per l\u2019ateismo e l\u2019indifferenza dei giovani e degli adulti. Questo \u00e8 il grande scandalo denunciato da Ges\u00f9. Dio non voglia che ne siamo complici e vittime noi che ascoltiamo. Ogni pap\u00e0 e mamma deve tener alte le antenne per captare il pericolo e difendere i figli, che oggi sono i pi\u00f9 esposti al contagio.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Sulla strada verso Gerusalemme in cui sta camminando, Ges\u00f9 semina brevi insegnamenti che hanno come primi destinatari gli apostoli e, dietro di loro, tutti noi credenti. Oggi Marco ci fornisce due brevi lezioni che vogliono combattere l\u2019intolleranza e lo scandalo, mali di tutti tempi nella Chiesa e nel mondo. 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