{"id":7855,"date":"2009-09-25T00:00:00","date_gmt":"2009-09-24T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=7855"},"modified":"2015-08-04T14:55:51","modified_gmt":"2015-08-04T12:55:51","slug":"una-presenza-leale-e-costruttiva","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/una-presenza-leale-e-costruttiva\/","title":{"rendered":"Una presenza leale e costruttiva"},"content":{"rendered":"
La Chiesa \u00e8 in questo Paese una presenza costantemente leale e costruttiva, che non pu\u00f2 essere coartata n\u00e9 intimidita solo perch\u00e9 compie il proprio dovere\u201d. A ribadirlo \u00e8 stato il 21 settembre il card. Angelo Bagnasco, presidente della Cei, che in apertura del Consiglio permanente dei vescovi italiani ha iniziato la sua prolusione (testo integrale sul sito www.agensir.it) riferendosi alla vicenda che ha portato alle dimissioni del direttore di Avvenire Dino Boffo. \u201c\u00c8 ancora vivo in noi \u2013 ha detto \u2013 un passaggio amaro che, in quanto ingiustamente diretto ad una persona impegnata a dar voce pubblica alla nostra comunit\u00e0, ha finito per colpire un po\u2019 tutti noi. La gravit\u00e0 dell\u2019attacco non pu\u00f2 non essere ancora una volta stigmatizzata, come segno di un allarmante degrado di quel buon vivere civile che tanto desideriamo e a cui tutti dobbiamo tendere\u201d. \u201cLa coerenza tra la fede e la vita \u2013 ha ammonito il Cardinale \u2013 \u00e8 tensione che attraversa e invera il cristianesimo, ed \u00e8 in un certo qual senso la misura della sua sincerit\u00e0: su questo davvero non possiamo accettare confusione, tanto meno se condotta con intenti strumentali o per perseguire obiettivi che nulla hanno a che fare con un rinnovamento complessivo della societ\u00e0\u201d. Soffermandosi poi sui 25 anni dalla riforma del Concordato tra Stato e Chiesa, il presidente della Cei ha ribadito la \u201creciproca autonomia\u201d ma anche l\u2019\u201cimpegno condiviso di collaborazione per la promozione dell\u2019uomo e del bene del Paese\u201d, e ha affermato: \u201cLa Chiesa pellegrina in Italia non indietreggia, e mai rinuncer\u00e0 \u2013 secondo la sua tradizione \u2013 ad un atteggiamento di apertura virtuosa collaudato negli anni, e spera che altri si affaccino o continuino ad affacciarsi nell\u2019agor\u00e0 pubblica con onest\u00e0 e passione, amore disinteressato per le sorti comuni, autentica curiosit\u00e0 intellettuale\u201d. Col nichilismo \u201ceducare \u00e8 impossibile\u201d. \u201cSe, come esige il nichilismo, anche solo parlare di princ\u00ecpi \u00e8 considerata una deriva liberticida ed autoritaria e si ritiene lesivo dell\u2019intelligenza qualsiasi riferimento ad un bene oggettivo che preceda le nostre scelte, allora davvero educare diventa un\u2019impresa impossibile\u201d. Nella parte della prolusione dedicata all\u2019\u201cemergenza educativa\u201d, che sar\u00e0 al centro del prossimo piano pastorale della Cei e alla quale \u00e8 dedicato il Rapporto-proposta del Comitato per il progetto culturale, il Cardinale ha lanciato una provocazione. Oggi, ha spiegato, sono \u201ctroppo pochi coloro che accettano di fare effettivamente i conti con questo tarlo inesorabile che polverizza ogni voglia di futuro\u201d, mentre sono \u201cancora troppi i maestri che lusingano i giovani indicando loro un dio sbagliato\u201d. A questo proposito, il porporato ha citato il dibattito sull\u2019ora di religione, seguito alla recente sentenza del Tar del Lazio, che \u201cin nome di una supposta non discriminazione\u201d, di fatto \u201cfinisce per discriminare la maggioranza degli studenti\u201d. Lungi dall\u2019essere un\u2019ora di \u201ccatechismo di Stato\u201d l\u2019Irc \u00e8 una \u201cdisciplina scolastica\u201d che \u201cnon richiede l\u2019adesione di fede\u201d ma \u00e8 occasione di \u201cdialogo interculturale\u201d. Guardare avanti. Un invito a \u201cguardare avanti\u201d, a \u201cfar tesoro dell\u2019esperienza con una capacit\u00e0 di autocritica che sia in grado di superare un clima di tensione diffusa e di contrapposizione permanente che fa solo male alla societ\u00e0\u201d. Tutto ci\u00f2, a partire dall\u2019\u201cimportanza dei valori etici e morali nella politica\u201d. A lanciarlo \u00e8 stato il card. Bagnasco nella parte finale della prolusione, dedicata ad un\u2019Italia \u201cciclicamente attraversata da un malessere tanto tenace quanto misterioso, che non la fa essere talora una nazione serena e del tutto pacificata al proprio interno, perch\u00e9 attraversata da contrapposizioni radicali e da risentimenti\u201d. Di qui la necessit\u00e0 di \u201cun supplemento di amore\u201d, capace \u201cdi inglobare pure le ragioni diverse dalle proprie, rinunciando alla polemica pur di raggiungere un consenso sulla verit\u00e0\u201d. Per la Chiesa italiana, in altre parole, \u00e8 \u201curgente e necessario per tutti e per ciascuno guadagnare in serenit\u00e0\u201d, perch\u00e9 \u201cquesto oggi il Paese domanda con pi\u00f9 insistenza\u201d. Il \u201ccriterio fondamentale per una onesta valutazione dell\u2019agire politico\u201d \u00e8 dunque \u201cil criterio della reale efficacia di ogni azione politica rispetto ai problemi concreti del Paese\u201d. Soprattutto, \u201coccorre che chiunque accetta di assumere un mandato politico sia consapevole della misura e della sobriet\u00e0, della disciplina e dell\u2019onore che esso comporta, come anche la nostra Costituzione ricorda\u201d. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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