Un lungo applauso ha accolto le parole dell\u2019arcivescovo mons. Giuseppe Chiaretti. Sabato sera la cattedrale di San Lorenzo era affollata per il saluto alla diocesi ed \u00e8 stata, quella, l\u2019ultima omelia dei suoi ventotto anni di episcopato: 14 a Perugia e gli altri a San Benedetto del Tronto nelle Marche. L\u2019Arcivescovo, che fino al 4 ottobre, giorno dell\u2019ingresso del suo successore mons. Gualtiero Bassetti, \u00e8 amministratore apostolico della diocesi, ha espresso parole \u201cdi lode e di ringraziamento a Dio che, tramite genitori e sacerdoti esemplari, mi ha donato la fede e il desiderio di servire la Chiesa\u201d chiamandolo al servizio come parroco \u201cin pi\u00f9 parrocchie di montagna\u201d per ventotto anni, e come vescovo \u201cin due diocesi bellissime e diversissime\u201d. Un lungo servizio nel corso del quale ha avuto anche incarichi di rilievo nazionale come vicepresidente della Conferenza episcopale italiana, presidente della commissione Cei per l\u2019ecumenismo e il dialogo, membro del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso. \u201cHo fatto quel che ho potuto e saputo fare – ha detto Chiaretti – anche se per il regno di Dio bisogna fare, pensare, sacrificarsi, pregare, promuovere sempre di pi\u00f9\u201d. C\u2019erano molti fedeli, i vescovi della metropolia perugina, c\u2019era l\u2019amico pastore valdese Archimede Bertolino (che gli rende pubblico omaggio con lo scritto qui a fianco, che affida alle pagine di questo giornale), e l\u2019amico ebreo professore Gustavo Reichenbach con il quale ha promosso iniziative di dialogo. C\u2019erano le autorit\u00e0, che ha ringraziato \u201cper il clima sereno di confronto e di dialogo che abbiamo cercato di perseguire pur nella divergenza, talora, dei pareri\u201d, sempre con rispetto reciproco come ha sottolineato il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali nel saluto rivolto al termine della celebrazione. Nella cattedrale di San Lorenzo, dove tante volte \u00e8 risuonata la sua voce ora per sostenere la fede del suo popolo, ora per denunciare i mali di questa societ\u00e0, Chiaretti \u00e8 stato accolto dal delegato ad omnia don Pietro Ortica il quale ha ricordato gli eventi che ne hanno segnato l\u2019episcopato. Il Capitolo della cattedrale gli ha donato una riproduzione della \u201cporta santa\u201d della cattedrale, con cui apr\u00ec il Giubileo del 2000, e che mons. Chiaretti volle rinnovare per l\u2019occasione con l\u2019opera in bronzo dell\u2019artista perugino Artemio Giovagnoni. Maria Rita ValliNell\u2019affettuoso ricordodel pastore valdese BertolinoPoco tempo dopo che monsignor Chiaretti arriv\u00f2 a Perugia chiesi di incontrarlo. Mi fiss\u00f2 subito un appuntamento. Andai a trovarlo e mi fece sedere accanto a s\u00e9 su un divanetto. Ci sentimmo immediatamente legati dallo stesso vincolo d\u2019amore che veniva dal Padre in Cristo Ges\u00f9. Scoprimmo subito di essere comunemente innamorati dalla Parola. S\u00ec, quella Parola che ha creato i cieli e la terra. Quella Parola che si \u00e8 fatta carne e che ha abitato per un tempo tra noi, che ha sedato la tempesta, che ha guarito e che ha risuscitato i morti. Di comune accordo ricordammo quanto detto dal profeta Amos: \u201cQuando Dio, il Signore, parla, chi pu\u00f2 evitare di trasmettere il suo messaggio?\u201d. E lui nel suo grande compito, ed io nel mio piccolo eseguivamo. Ogni anno, in occasione della Settimana per l\u2019unit\u00e0 dei cristiani mi ha invitato a predicare in duomo a Perugia durante la messa celebrata da lui. Col suo sostegno organizzammo a Perugia la \u201cMostra della Bibbia\u201d: grazie all\u2019appello da lui rivolto alle parrocchie, ben 5.000 persone la visitarono, e a ciascuno fu donata una copia del Nuovo Testamento. Voglio anche ricordare un fatto personale: quando fui investito da un\u2019auto mentre attraversavo le strisce pedonali (la stampa locale riport\u00f2 il fatto), monsignor Chiaretti, appena lo apprese, dopo la messa venne subito a visitarmi all\u2019ospedale di Terni. Gesto fraterno fatto da un vero pastore. E tale \u00e8 stato in tutta la diocesi. Il 4 ottobre monsignor Chiaretti non sar\u00e0 pi\u00f9 vescovo di Perugia, ma resta sempre un fedele seguace di quel Signore che l\u2019ha chiamato al suo servizio e che ha detto: \u201cChi mi vuol seguire rinunzi a se stesso, prenda la sua croce e mi segua\u201d. Monsignor Chiaretti ha molto ben capito che Ges\u00f9 non ha detto: \u201cPrendi i tuoi guai, le tue malattie eccetera\u201d bens\u00ec la croce ch\u2019\u00e8 rinunzia a se stessi, ch\u2019\u00e8 far vivere Ges\u00f9 Cristo in s\u00e9 stessi e quindi mettersi al servizio del fratello. \u00c8 questo che egli ha fatto e continuer\u00e0 a fare guidato dallo Spirito santo. Al caro fratello in Cristo Chiaretti vescovo Giuseppe mando un forte fraterno abbraccio in Cristo e che la grazia dl nostro Signore Ges\u00f9 Cristo, l\u2019amore di Dio il Padre, e i doni dello Spirito santo siano con lui e con il popolo di Dio. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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