{"id":78388,"date":"2024-11-01T19:00:48","date_gmt":"2024-11-01T17:00:48","guid":{"rendered":"https:\/\/www.lavoce.it\/?p=78388"},"modified":"2024-11-01T20:11:06","modified_gmt":"2024-11-01T18:11:06","slug":"missione-giovani-le-testimonianze-di-chi-ha-partecipato","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/missione-giovani-le-testimonianze-di-chi-ha-partecipato\/","title":{"rendered":"Missione giovani: le testimonianze di chi ha partecipato"},"content":{"rendered":"
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La \u201cMissione giovani\u201d<\/strong><\/a> si \u00e8 conclusa<\/strong>, ma ha lasciato segni, e semi, nella vita dei giovani, dei missionari e di quelli che si sono lasciati coinvolgere dal loro invito, ma anche nella vita della comunit\u00e0 ecclesiale che si \u00e8 preparata per il \u201cdopo missione\u201d.<\/span><\/p>\n

Segni e semi nei giovani partecipanti alla Missione<\/h2>\n

Avvicinare una persona sconosciuta per strada per proporgli un discorso che riguarda la fede. Quanti si vergognerebbero a farlo? Tanti, quasi tutti. Anche Francesca e Elena, due ragazze che hanno partecipato alla Missione giovani, e che nonostante la preparazione fatta nei mesi precedenti, al momento di andare hanno dovuto superare timidezza e \u201cvergogna\u201d, spinte e sostenute dai missionari adulti che accompagnavano i giovani. Le incontro a met\u00e0 missione, gioved\u00ec pomeriggio nella \u201cbase\u201d dei missionari<\/strong>, la chiesa di Elce<\/strong>. Hanno appena concluso la preparazione fatta di preghiera e indicazioni logistiche per andare per le strade a portare l\u2019annuncio.<\/span><\/p>\n

La timidezza di Francesca, poi superata<\/h3>\n

\u201cAll\u2019inizio \u00e8 stato molto complesso e mi \u2018buttavano i frati\u2019, – racconta Francesca<\/strong> – cio\u00e8 nel senso proprio mi dicevano vai, ferma la persona, parla. Invece adesso \u00e8 una cosa che sento molto pi\u00f9 mia anche perch\u00e9 ho capito quanto sia importante soprattutto quando abbiamo iniziato a fare le serate al Teatro Pavone: ho visto i ragazzi venire poi all\u2019adorazione che quando uscivano avevano una luce immensa e bellissima negli occhi. Vederli cos\u00ec, soprattutto alcuni di cui conoscevo le storie mi spinge ad andare ancora adesso. \u00c8 stato bellissimo e lo rifarei altre mille volte\u201d.<\/span><\/p>\n

… e quella di Elena, “che ha dovuto rompere il ghiaccio”<\/h3>\n

Anche Elena<\/strong> all\u2019inizio ha dovuto \u201cun po\u2019 rompere il ghiaccio anche con me stessa\u201d. Ma poi, racconta, \u201cdavvero riesci a essere te stesso con tutti, con tutta la gente che incontri perch\u00e9 \u00e8 proprio bello <\/span>vedere la disponibilit\u00e0 dei giovani<\/strong> che hanno accolto quasi tutti l\u2019invito<\/span> anche se poi non tutti sono venuti, o sono rimasti soltanto per una parte di serata. La prima sera sono stata fuori dal teatro e sono usciti tre ragazzi che dentro sentivano un po\u2019 caldo e non ce la facevano pi\u00f9 a respirare, e sono rimasti fuori a parlare con noi sulla serata, sulla vita in generale, su argomenti del pi\u00f9 e del meno, come quando tra amici si rimane fuori dopo la messa a parlare\u201d.<\/span><\/p>\n

Sperimentare che si pu\u00f2 entrare in relazione con l’altro<\/h2>\n<\/div>\n<\/div>\n
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Ma, \u201cla cosa pi\u00f9 bella\u201d che le ragazze si portano nel cuore, e che ha segnato la loro vita, \u201cnon \u00e8 stato tanto portare un annuncio\u201d, che pure hanno fatto, ma \u00e8 l\u2019aver sperimentato che si pu\u00f2, ed \u00e8 bello, \u201centrare in relazione con l\u2019altro\u201d, come dice Francesca.<\/span> E Francesca si porta nel cuore \u201ctanta gioia e tanta speranza\u201d perch\u00e9, spiega, \u201ca noi pu\u00f2 sembrare inutile fare inviti a gente scelta a caso, che non conosciamo, per\u00f2 Dio sa che frutti porter\u00e0 questa piccola settimana in un tempo molto pi\u00f9 grande\u201d. E sottolinea che \u201c\u2018\u00e8 stato fondamentale\u201d questo \u201cfermarsi<\/span> per strada a parlare con loro, dargli il loro spazio, dargli la parola, dargli l\u2019occasione di esprimersi in un ambiente libero, senza pregiudizi, senza costrizioni, creare questo luogo dove i giovani si sono sentiti ascoltati\u201d.\u00a0<\/span> Negli occhi di Francesca e Elena c\u2019\u00e8 la luce di chi ha sperimentato la bellezza di un incontro.<\/span><\/p>\n

Segni e semi della Missione nella comunit\u00e0<\/h2>\n

La Missione giovani<\/strong> \u00e8 una \u201cazione\u201d di Chiesa. Promossa dalla diocesi<\/strong> e nello specifico dagli uffici pastorali che si occupano dei giovani<\/strong>, ha per\u00f2 cercato di coinvolgere la comunit\u00e0 ecclesiale, dalle parrocchie alle associazioni, gruppi e movimenti, non solo giovanili. Un coinvolgimento che si \u00e8 concretizzato nella fase di invito ai giovani a partecipare, nelle giornate della Missione con i sacerdoti che si sono messi a disposizione per le confessioni o che hanno accompagnato i ragazzi della parrocchia alle catechesi tenute al Pavone. Un coinvolgimento che si fa ancor pi\u00f9 coinvolgente in questo \u201cpostmissione\u201d con i percorsi attivati soprattutto a Perugia, ma non solo, ai quali sono stati invitati tutti <\/span>i giovani contattati nei giorni della missione.<\/span><\/p>\n

Il primo seme<\/h3>\n<\/div>\n<\/div>\n
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Il primo seme piantato nella comunit\u00e0 ecclesiale \u00e8, \u201cprima di tutto la comunione vissuta in questa Missione giovani,<\/strong> cio\u00e8 di poter stare tra ragazzi, frati, sacerdoti di varie parrocchie, di varie realt\u00e0, di varie associazioni\u201d ,<\/span> commenta don Simone Sorbaioli<\/strong>, vicario per la pastorale, che nel tempo della Missione ha condiviso le sue giornate con i missionari.\u00a0<\/span> \u201cLa missione accende un fuoco che dopo va tenuto vivo\u201d e \u201ca noi – aggiunge don Sorbaioli – viene chiesto di accompagnare i tanti giovani incontrati in questi giorni di annuncio, in quello che chiamiamo il \u2018post missione\u2019<\/strong>. Sabato all\u2019ultima catechesi verr\u00e0 fatto un invito a proseguire un cammino nelle varie occasioni di nuova evangelizzazione per i giovani, 16 preparate nelle parrocchie o nelle associazioni, che prenderanno avvio nella settimana successiva alla conclusione della Missione\u201d.<\/span><\/p>\n

Il post-missione \u00e8 appena iniziato.<\/strong> Il cammino prosegue nella comunit\u00e0 diocesana che il 23 settembre sar\u00e0 convocata in assemblea. Ma tra i frutti c\u2019\u00e8 gi\u00e0 il rafforzamento della collaborazione tra le pastorali che si occupano dei giovani.<\/span><\/p>\n

L’omelia dell’arcivescovo Ivan Meffeis<\/h2>\n<\/div>\n

\u201cU<\/span>n po\u2019 tutti abbiamo respirato quel clima di fraternit\u00e0 e di<\/span> condivisione dell\u2019annuncio missionario del Vangelo che ci ha uniti e che rimane un patrimonio da coltivare e da valorizzare\u201d. Cos\u00ec l\u2019arcivescovo Ivan Maffeis<\/strong> all\u2019omelia della celebrazione eucaristica conclusiva della \u201cMissione Giovani\u201d che si \u00e8 svolta a Perugia dal 18 al 27 ottobre. Domenica mattina l\u2019ultimo appuntamento in una gremita cattedrale di San Lorenzo. In chiesa i giovani missionari e tanti dei giovani incontrati nei giorni della missione.<\/span><\/p>\n

\u201cChiediamo al Signore – ha detto il vescovo Ivan all\u2019omelia – un cuore che sappia ascoltare il grido di tanti e sappia restituire un riflesso di quella luce, di quella speranza che Dio ci ha donato. Affinch\u00e9 questa luce e questa speranza non si offuschino, vi proponiamo di scegliere un cammino con cui continuare e valorizzare il tesoro di questa \u201cMissione Giovani\u201d, perch\u00e9 non resti semplicemente un ricordo\u201d. Nel postmissione<\/span> 16 proposte per proseguire<\/span> il cammino, a cominciare da mercoled\u00ec 31 ottobre<\/strong> presso la chiesa dell\u2019abbazia di San Pietro a Perugia.<\/span><\/p>\n

Il calendario completo \u00e8 pubblicato sul sito<\/span> diocesi.perugia.it\/<\/a><\/span><\/p>\n

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