{"id":78379,"date":"2024-11-01T19:11:51","date_gmt":"2024-11-01T17:11:51","guid":{"rendered":"https:\/\/www.lavoce.it\/?p=78379"},"modified":"2024-11-01T19:11:51","modified_gmt":"2024-11-01T17:11:51","slug":"meeting-nazionale-della-fondazione-sorella-natura","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/meeting-nazionale-della-fondazione-sorella-natura\/","title":{"rendered":"Meeting nazionale della Fondazione Sorella Natura"},"content":{"rendered":"

La prima sessione del quarto Meeting nazionale della Fondazione Sorella Natura<\/a><\/strong> ad Assisi<\/strong> si \u00e8 svolta nel fine settimana del 25 e 26 ottobre<\/strong>, la seconda sessione si terr\u00e0 a Roma l\u20198 novembre.<\/span><\/p>\n

Questa prima parte della due giorni ha avuto come ospiti numerose figure di spicco. L\u2019argomento centrale \u00e8 stato il bosco italiano<\/strong>, un patrimonio importante per il nostro Paese, che viene tutelato ma che ha bisogno di esserlo maggiormente \u2013 come ha spiegato il generale<\/span> Nazario Palmieri<\/strong>, vice comandante delle Unit\u00e0 forestali, ambientali e agroalimentari dell\u2019Arma dei carabinieri.<\/span><\/p>\n

Boschi: la situazione nel mondo e il clima<\/h2>\n

Il suo discorso \u00e8 partito dalla situazione mondiale boschiva. Attualmente si ha una media distruttiva di 13 milioni all\u2019anno di ettari di foreste<\/strong>, come quella amazzonica, quelle equatoriali del Continente africano, che giocano un ruolo indiscutibile nel cambiamento dei cicli biosferici globali. <\/span>Le conseguenze climatiche che stiamo subendo il Italia, ma anche in tutto il mondo, sono frutto di questa distruzione sistematica del patrimonio forestale. <\/span><\/p>\n

Un recente studio scientifico infatti attesta che per la prima volta c\u2019\u00e8 un disaccoppiamento tra l\u2019assorbimento dell\u2019anidride carbonica,<\/strong> che viene principalmente mediata proprio dagli ecosistemi forestali, e gli oceani,<\/strong> quindi tra ci\u00f2 che si emette e ci\u00f2 che si assorbe.<\/span> Questo conduce inevitabilmente a una modifica su scala planetaria del clima, portando a una seconda conseguenza catastrofica, la mancanza di acqua.<\/span><\/p>\n

L’importanza della tutela dei boschi<\/h3>\n

Affrontando il discorso dei boschi italiani,<\/strong> Palmieri spiega che un altro fattore preoccupante \u00e8 la disconoscenza<\/strong><\/span> dell\u2019importanza di tutela boschiva<\/strong>. I cittadini dovrebbero capire che le cause delle alluvioni non sono altro che il disboscamento e l\u2019incendio boschivo. I boschi sono strumento di difesa del suolo.<\/span><\/p>\n

Il Bosco di San Francesco restaurato dal Fai<\/h3>\n

Un altro relatore che ha introdotto il discorso boschivo riguardante non solo il territorio italiano. ma il suolo umbro, \u00e8 il presidente del Fai,<\/span> Marco Magnifico<\/strong>. Rievoca quando venne ad Assisi a visitare l\u2019attuale Bosco di San Francesco prima del restauro. Percorrendo la strada che dal Sacro Convento porta a Santa Croce, in un<\/span> primo momento non venne coinvolto, era titubante, anche perch\u00e9 il Fai non aveva mai restaurato un bosco; ma appena si \u00e8 trovato davanti un tappeto di ciclamini, cambi\u00f2 subito idea.<\/span> Racconta di essere stato \u2018rapito\u2019 da quell\u2019esercito di fiori timidi, e insieme alla Fondazione Natura (che, grazie al fondatore Roberto Leoni, aveva gi\u00e0 iniziato una parte dei lavori) iniziarono questo percorso di restauro nel 2008. <\/span>Per la Fondazione Fai \u00e8 stato un grande lavoro innovativo, importante anche per aver portato tutta una fase educativa all\u2019interno del percorso di ristrutturazione del Bosco di San Francesco.<\/span><\/p>\n

L’energia rinnovabile<\/h2>\n

La seconda giornata del meeting ha avuto come argomento centrale l\u2019energia rinnovabile.<\/span> Mario Antonio Scino<\/strong>, capo Gabinetto del Mase (ministero dell\u2019Ambiente e della sicurezza energetica) che mette insieme la tutela<\/span> dell\u2019ambiente e le energie rinnovabili, ha parlato subito\u00a0 della presa di coscienza: che al centro ci sia l\u2019essere umano, che sta vivendo grosse difficolt\u00e0 sia in ambito economico globale sia soprattutto per quanto riguarda il mutamento climatico.<\/span><\/p>\n

Scino ha spiegato in dettaglio l\u2019Agenda<\/strong><\/a><\/span> 2030<\/strong>, voluta dalle Nazioni Unite ossia da 193 Paesi del mondo per trasformare il nostro pianeta, in breve tempo e con lo sviluppo sostenibile. Con 17 obiettivi validi a livello mondiale, l\u2019Agenda<\/span> 2030 si prefigge di coinvolgere nazioni e societ\u00e0, dal settore privato al pubblico, dal civile all\u2019informazione, fino alla cultura, per tutelare l\u2019intero ecosistema e garantire uno sviluppo economico e sociale all\u2019intera umanit\u00e0.<\/span><\/p>\n

Conclude affermando che anche l\u2019Unione europea<\/strong> ha pi\u00f9 volte suggerito di abbandonare nell\u2019immediato i combustibili fossili<\/strong> e dedicarci totalmente e soltanto all\u2019energia rinnovabile, quella energia chiara e pura che solo la Terra ci sa offrire. <\/span>L\u2019intero pianeta ha bisogno di essere maggiormente tutelato e capito: siamo tutti coinvolti, e ormai il 2030 \u00e8 dietro l\u2019angolo. Siamo pronti a ripristinare ci\u00f2 che abbiamo sbagliato in passato?<\/span><\/p>\n

La seconda sessione del meeting a Roma<\/h2>\n

Nella seconda sessione del meeting<\/strong> della Fondazione presieduta da<\/span> Susanna Pagiotti<\/strong>, che si terr\u00e0 a Roma<\/strong> presso la sede del Senato, si cercher\u00e0 di affrontare proprio questa scadenza del tempo. Il cambiamento climatico che interessa il nostro pianeta \u00e8 in atto, non si pu\u00f2 arrestare. Dobbiamo conviverci, ma possiamo forse rallentare il processo degenerativo e reinserirci nel ciclo di una Terra che vive, si muove e cambia, e noi con essa.<\/span><\/p>\n

Emanuela Marotta<\/strong><\/p>\n

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