I sindacati della scuola si mobilitano anche in Umbria contro i tagli voluti dal ministro Gelmini. Sit-in di protesta ci sono stati per il No Gelmini Day sabato 5 settembre davanti alla prefettura di Perugia, come in molte altre citt\u00e0 italiane. Un altro si \u00e8 tenuto il 10 settembre a Perugia, promosso da Flc Cgil, Cisl e Uil Scuola, Snals e Gilda degli insegnanti. I sindacati chiedono quindi con forza che \u201ca cambiare sia l\u2019atteggiamento della politica riguardo al settore scuola, ai suoi lavoratori e al futuro delle nuove generazioni\u201d. Cisl e Cgil scuola denunciano 383 contratti a termine in meno nella nostra regione. \u201cNello specifico – hanno spiegato dalle segreterie regionali di categoria – si tratta di 237 insegnanti e 146 tra bidelli, tecnici e amministrativi. In numerosi Circoli didattici della provincia di Perugia e di Terni a causa dei tagli non potranno pi\u00f9 essere garantiti servizi essenziali come l\u2019apertura e la chiusura dell\u2019edificio, la vigilanza, la sorveglianza durante le lezioni e la gestione della mensa\u201d. vL\u2019apertura dell\u2019anno scolastico porter\u00e0 novit\u00e0, non sempre positive. Ne abbiamo parlato con un esperto di questioni di diritto scolastico, al contempo insegnante: Sante Pirrami, docente di Lettere (con la passione per l\u2019informatica) presso la scuola media di Fossato di Vico, con il compito di coordinare le due province umbre con incontri tecnici presso l\u2019Ufficio scolastico regionale di Perugia oltre alla consulenza sindacale. \u201cQuesta \u00e8 la caratteristica della Gilda degli insegnanti – ci dice -: non un sindacato, ma un\u2019associazione di insegnanti per gli insegnanti\u201d. Secondo una nota barzelletta, il nome della moglie del pi\u00f9 grande lanciatore di coltelli giapponese (Do cojo cojo) era \u201cSo tuta \u2019n tajo\u201d. \u00c8 il caso della scuola italiana? \u201c\u00c8 una buona similitudine per comprendere le difficolt\u00e0 della scuola italiana. L\u2019obiettivo della riforma del ministro Mariastella Gelmini, a mio avviso, \u00e8 stato solo tagliare indiscriminatamente: il personale, i finanziamenti alle scuole, le classi di concorso, gli incarichi ai precari. Tutto questo ha comportato una riduzione di spesa totale pari a 8 miliardi di euro, mentre nel resto dell\u2019Europa si investe sempre pi\u00f9 nella scuola, con un incremento medio annuo dello 0,8% del Pil\u201d. Quali provvedimenti di razionalizzazione hanno prodotto tale diminuzione di cattedre? Iniziamo dalla scuola primaria… \u201cDa settembre sar\u00e0 ridotto il personale a un unico maestro, senza pi\u00f9 compresenze di insegnanti per recuperare o potenziare le abilit\u00e0 degli alunni. Questo progetto di riduzione sar\u00e0 a regime fra quattro anni, con una perdita di 30.000 posti di lavoro. Soprattutto, sar\u00e0 una perdita per i nostri figli\u201d. E nella secondaria? \u201cIn due anni ci sar\u00e0 una riduzione consistente di posti grazie all\u2019accorpamento e alla cancellazione di alcune classi di concorso e a una significativa riduzione oraria. Ad esempio, negli istiuti professionali si passer\u00e0 da 40 a 32 ore settimanali. Meno scuola, meno cultura\u201d. Quanti posti, effettivamente, sono andati persi in Umbria, e a scapito di chi? \u201cIn questo mese di settembre perderanno il posto oltre 800 precari tra personale docente e non docente. Fra tre anni, quando la riforma andr\u00e0 a regime, si perderanno circa 3.000 posti in Umbria e 150.000 in Italia\u201d. Come si spiegano, per\u00f2, le oltre 50 immissioni in ruolo alla scuola dell\u2019infanzia contro le pochissime degli altri ordini di scuola? \u201cLa scuola dell\u2019infanzia non \u00e8 stata colpita dalla mannaia del risparmio, anche se nella prima fase un tentativo c\u2019era stato, con una riduzione dell\u2019orario solo alla fascia antimeridiana. Pertanto le 50 nuove immissioni in ruolo si giustificano con i pensionamenti dei docenti e l\u2019incremento delle iscrizioni\u201d. Andr\u00e0 ancora peggio i prossimi anni? \u201cPer i tagli alle scuole, secondo i nuovi parametri del Ministero, la Gilda ha espresso parere contrario per il fatto che l\u2019Italia ha una conformazione geografica e territoriale che non pu\u00f2 essere realizzata sulla carta senza rendersi conto, sul campo, delle singole realt\u00e0 urbane. Tuttavia, tengo a precisare che la scelta delle eventuali chiusure di scuole secondarie dipende dalla Regione dell\u2019Umbria e non \u00e8 competenza del Ministero. Per cui, speriamo che gli enti locali siano attenti alle esigenze che provengono dal territorio e non ci siano figli e figliastri\u201d. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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